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Il vero significato del rapporto della Commissione Baker-Hamilton

Lyndon H. LaRouche, Jr.

     
James Baker e Lee Hamilton, hanno presieduto il gruppo di studio sull'Iraq composto anche da:Lawrence S. Eagleburger, Vernon E. Jordan, Jr., Edwin Meese III , Sandra Day O'Connor, Leon E. Panetta, William J. Perry, Charles S. Robb, and Alan K. Simpson.

Poiché i resoconti della stampa europea danno un'immagine distorta della situazione politica interna agli Stati Uniti, ritengo importante elencare i fatti essenziali della situazione.

Coloro che hanno promosso il rapporto della Commissione Baker-Hamilton sull'Iraq hanno informato gli strati dirigenti negli Stati Uniti che tale rapporto è stato compilato ben sapendo che sia il Presidente George Bush che il Vicepresidente Dick Cheney avrebbero respinto le proposte ivi contenute, a meno che la massima pressione pubblica da ambienti influenti non fosse riuscita a mobilitare un largo sostegno popolare all'adozione di tali proposte.

Il nuovo Congresso USA emerso dal voto di novembre non sarà inaugurato fino agli inizi di gennaio. Nel frattempo non vi è dubbio negli ambienti bene informati USA che il Vicepresidente Dick Cheney sia intenzionato a lanciare un massiccio attacco aereo contro l'Iran nei prossimi mesi. In tutta la nazione americana, l'opposizione alla guerra tuttora in corso in Iraq si sta trasformando nell'ampia richiesta di una procedura di “impeachment” nei confronti di Dick Cheney.

Gli europei non dovrebbero sottovalutare tale domanda di impeachment nei confronti di Cheney. Ciò che gli europei credono di aver sentito da esponenti di spicco del Congresso e del Senato USA si fonda in realtà sulla mancanza di comprensione europea della differenza sostanziale tra il sistema parlamentare europeo, ed il sistema presidenziale americano.

Concisamente, in caso di impeachment di un Presidente o Vicepresidente americano, la Camera dei Rappresentanti adotta il ruolo del gran giurì in un processo penale (istruttoria), mentre il Senato agisce come giuria popolare che decide la sentenza. Ora, per via del fatto che l'impeachment di Cheney, o di Bush e Cheney insieme, è all'ordine del giorno, i portavoce dei due rami del Congresso USA sono obbligati a non far nulla che faccia apparire una decisione di impeachment come il frutto di un clima di linciaggio o di una ricerca passionale di vendetta. Tuttavia il riserbo mostrato dai leader della Camera e del Senato USA non riflette l'umore dell'elettorato, o di un numero crescente di leader repubblicani e democratici individualmente.

L'odio nei confronti della guerra in Iraq e contro la prospettiva di estendere tale guerra anche all'Iran, sta crescendo e assumendo le proporzioni di un'esplosione politica contro il Presidente e il Vicepresidente. Prevale l'idea che l'impeachment o le dimissioni di Cheney siano imperativi, anche se l'impeachment fosse il risultato di una procedura legale più circospetta, per quanto appassionata. Dato l'aggravarsi della crisi finanziaria, monetaria ed economica mondiale, se l'impeachment o le dimissioni del Vicepresidente non dovessero indurre il Presidente Bush ad adottare lo spirito essenziale o i punti cruciali del rapporto della Commissione Baker-Hamilton, seguirebbe anche l'impeachment del Presidente Bush.

Coloro tra noi che sono cittadini americani meglio informati e con maggiore esperienza di governo, si preoccupano che, qualsiasi cosa faremo, si proceda, come facemmo col caso Nixon, con la massima cura affinché ogni decisione presa in una crisi come quella attuale produca il minimo danno alle istituzioni del nostro sistema di governo. La stessa preoccupazione sorge dalla consapevolezza del ruolo cruciale svolto dagli Stati Uniti nelle istituzioni montarie, finanziarie ed economiche in questo periodo di crisi. Il rapporto della Commissione Baker-Hamilton dà un chiaro senso dell'assoluta urgenza di agire per preservare le istituzioni del governo americano, mantenendo il ruolo guida degli Stati Uniti nell'affrontare in modo cooperativo l'imminenza della peggiore crisi finanziaria e monetaria nella storia moderna.

Solo esponenti incompetenti dei governi o delle organizzazioni politiche in Europa potrebbero pensare che la politica interna americana stagnerà nei prossimi mesi. L'attuale Presidente degli Stati Uniti vive nel mondo reale, ma le sue opinioni non appartengono al mondo reale. La sua mente, come una foglia morta autunnale, volerà dove la porteranno i venti del cambiamento.


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