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La guerra in Somalia è parte della guerra di Cheney contro l'Iran

13 gennaio 2007 – Rispondendo ad una domanda sui bombardamenti USA in Somalia e sull'invasione dell'Etiopia in occasione della Webcast dell'11 gennaio, Lyndon LaRouche ha affermato:

“I recenti bombardamenti in Somalia riflettono le mire di Cheney dietro l'escalation in Iraq e dietro l'intenzione di allargare il conflitto all'Iran. Si tratta di un processo a lungo termine, molto malvagio. La politica che si segue attualmente nei confronti dell'Africa può essere fatta risalire al 1898 e a lord Kitchener. Sta lì il segreto: prendendo in esame la politica britannica dopo la vittoria in Sudan si fa presto a riconoscere la stessa tendenza complessiva nella politica di oggi. Questa è una politica imperiale. Per comprendere ciò occorre tener presente che il nemico oggi è il governo britannico, o meglio le forze anglo-olandesi che sono dietro quel governo. Le loro intenzioni risalgono al 1763 … sono le intenzioni della Compagnia delle Indie Orientali britannica, un'entità in pratica trasmutatasi nell'attuale establishment britannico, che ha creato un impero che si rifà - non come copia, ma come modello - al controllo esercitato dai veneziani sulla cavalleria normanna in epoca medievale. Questa è la politica, il tipo di impero. Non un impero romano, semplicemente simile a quello di Roma o di Bisanzio, ma qualcosa che pur rifacendosi allo stesso principio ha però forma diversa. Ovvero c'è un consorzio di banchieri … che gestiscono forze militari private o d'altro tipo, che allestiscono guerre e altri espedienti per controllare le popolazioni. E l'intenzione di queste forze, dal 1763, è quella di fondare un Impero Britannico governato da circoli liberali anglo-olandesi che controllano le monarchie britannica e olandese ed entità simili. Così, ora, la politica imperiale nei confronti dell'Africa va inserita in questo quadro …
“La politica britannica verso l'Africa è quella espressa da Henry Kissinger nel 1974. La sua proposta, che mirava espressamente all'Africa, sosteneva che la popolazione africana fosse troppo numerosa, consumasse troppe delle sue risorse naturali, che invece servivano a noi per il nostro futuro. Noi non desideravamo che gli africani le esaurissero. Noi non desideriamo [sostenne allora Kissinger] che la popolazione africana aumenti ma piuttosto che diminuisca. Non desideriamo, disse, che la loro capacità produttiva aumenti, ma vogliamo impedire che sviluppino capacità produttive indipendenti sul proprio territorio, in modo che non useranno le materie prime, che secondo noi sono le nostre …”
Secondo tale logica kissingeriana, “la questione è quindi come destabilizzare il mondo. Si prende una regione come l'Asia Sudoccidentale, nella quale Africa ed Asia si congiungono tra loro, e dove l'Europa e l'Asia settentrionale hanno un punto di riferimento, e si destabilizza così l'intera regione. Basta guardare alla storia: questa regione mediorientale, Egitto compreso, è stata sempre determinante per la politica imperiale prima e durante l'Impero Romano, sotto l'impero Bizantino, sotto il sistema medievale ultramontano e sotto il sistema liberale anglo-olandese. Quello attuale è dunque un tentativo di destabilizzare e rovinare la regione causando un conflagrazione generale estesa all'Asia Centrale, all'Iran, al Caucaso, alla Turchia, giù fino al Lago Vittoria. Queste regioni sono sotto le mire di tali intenti geo-strategici. Ma questa non è semplicemente la politica di Cheney, bensì è la politica britannica per la quale Cheney si adopera…”
“Vediamo quindi che si sono messe in moto delle forze molto malvagie. Si prenda l'Etiopia, che ha già combattuto una guerra con la Somalia. Come accadde? E' colpa di Henry Kissinger. Perché? Prima degli anni Settanta, prima che Kissinger ci mettesse le mani, la Somalia era sostenuta dall'Unione Sovietica mentre l'Etiopia era sostenuta dagli USA e dagli europei. Per innescare quel conflitto Kissinger operò un ribaltone: fu così che allora i sovietici passarono a sostenere l'Etiopia e gli Stati Uniti di Kissinger la Somalia. Contemporaneamente fu orchestrata una guerra tra Eritrea ed Etiopia, una guerra per il controllo delle acque del Nilo, dal Lago Vittoria al Mar Mediterraneo. Successivamente, tra Etiopia, Sudan ed Egitto fu raggiunto un accordo per regolare la distribuzione dell'acqua. Destabilizzando questa regione come viene fatto ora dall'estern, si finirà per annullare questi accordi per l'acqua. Già ora, gli inglesi prendono l'acqua del Nilo che dovrebbe arrivare in Egitto, la mettono invece in una conduttura di plastica e la fanno arrivare in Israele. Questo è ciò che sta accadendo, ed è solo una parte della storia, ma è un'angolatura giusta per capire. Ci sono forze del male, come quelle rappresentate da Henry Kissinger, che sono impegnate in operazioni di questo tipo, non perché rappresentino in qualche modo un governo o una nazione. No, ma qualcuno li usa”.


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