Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

Lo spettro degli hedge funds

12 febbraio 2007 – All'incontro dei ministri finanziari del G-8, svoltosi il 9 febbraio ad Essen, all'ordine del giorno c'è stata la questione della trasparenza degli hedge funds, riflettendo il panico crescente provocato dalla bolla speculativa.
La grande stampa americana ha posto in rilievo i diversi aspetti di questa minaccia che dovrebbe diventare l'argomento centrale dell'incontro del President's Working Group on Financial Markets, altrimenti noto come squadra di sicurezza finanziaria. Il Wall Street Journal dava spazio, nell'edizione del 7 febbraio, ad Andy Kessler, un ex manager degli hedge funds che ha messo in ridicolo questa “industria” finanziaria, spiegando come adesso essenzialmente l'intero sistema bancario altro non sia che un'unico grande hedge fund. Questo è evidente dalla quotazione in borsa del fondo Fortress e dal fatto che “la Goldman Sachs è solo un gigantesco hedge fund che indossa i panni di Wall Street”. Secondo Kessler tutte le grandi banche e finanziarie stanno procedendo su quest'unica strada.
L'economista Lyndon LaRouche era già tornato sul tema il 6 febbraio: “Adesso c'è una partita che si gioca al di fuori delle stesse banche, dove si usano i soldi delle banche per queste operazioni, e una volta che la banca ha concesso quel credito, entra in gioco un altro gruppo di giocatori che orchestra l'intera partita, e questi forse nemmeno lo sanno che tipo di gioco d'azzardo stanno davvero facendo, e forse hanno frammentato il gioco in maniera tale per cui è anche possibile che i propri operatori scommettano l'uno contro l'altro. In realtà non hanno nessun controllo centralizzato. Quello che c'è davvero è una forma di pazzia, come avvenne con la grande bolla speculativa di John Law. E nessuno sa cosa stia accadendo davvero, e se qualcuno dice di saperlo è perché mente o è proprio stupido”.

Nel riferire i crucci della HongKong Shanghai Bank, eccessivamente esposta nel mercato ipotecario “subprime” che adesso scricchiola, il Wall Street Journal citava un dirigente di Wells Fargo secondo il quale nessuno può sapere chi è il detentore dei titoli emessi sui mutui a rischio: “Si presuppone che tutto sia molto ben spalmato, ma se invece non lo è finirà in un disastro”.
Il dirigente della Federal Reserve di New York ha detto al New York Times del 9 febbraio che la preoccupazione del suo istituto è tener d'occhio i derivati sul credito, che ammontano a 26 trilioni di dollari, ed ha notato che “nel sistema finanziario avvengono cambiamenti sostanziali con l'emergere di un vasto universo di fondi privati ad alto tasso d'indebitamento, rapida crescita nelle esposizioni a strumenti finanziari più complicati e meno liquidi ... Tutto questo comporta una diminuzione di ciò che sappiamo sulle dinamiche di mercato in condizioni di stress”.


[inizio pagina]

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà