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Battaglia persa in Francia, la guerra può essere ancora vinta

7 maggio 2007 – “Il fatto non si può nascondere, l'elezione di Nicolas Sarkozy è un disastro per la Francia e per l'Europa” ha commentato Jacques Cheminade, rappresentante di LaRouche in Francia e candidato alla presidenziali, in una dichiarazione rilasciata il 6 maggio in cui elenca i quattro aspetti principali che caratterizzano il risultato elettorale:
1) La fine dell'eccezione francese in politica estera e la sottomissione al dominio dell'oligarchia finanziaria. Nicolas Sarkozy in effetti ha vinto grazie al sostegno dei mezzi d'informazione americani, britannici e francesi che hanno fatto il tifo unanimemente per lui.
2) La conferma della dipendenza economica del paese perché la politica del nuovo presidente sarà quella del mercato, dove la borsa di Parigi sarà sottomessa al controllo di quella di New York e del capitale straniero che domina l'indice CAC 40 dall'epoca in cui Nicoals Sarkozy fu ministro del Bilancio nel governo di Eduard Balladur.
3) La schedatura e la sorveglianza politica dei cittadini francesi da un sistema di telecamere sempre più diffuso, l'integrazione degli schedari della polizia locale e quella nazionale, la diffusione della schedatura del DNA, dei passaporti biometrici e l'identificazione di bambini “ad alto rischio”. In una situazione del genere una persona che crede nel determinismo genetico è un pericolo per la libertà pubblica.
4) Il sabotaggio di una vasta politica eurasiatica, che rappresenta il nostro futuro. Sarkozy sostiene infatti l'America sbagliata, quella di Cheney e Bush, e critica la Russia di Putin, che si rifà alle idee di Roosevelt e di De Gaulle, di Pierre Mendes-France e che io sostengo personalmente. Egli non può far altro che sabotare una riconversione dell'economia mondiale.
“La Francia ha pertanto perso una battaglia. Da parte socialista si è spesso combattuto senza avere l'intenzione di vincere - abbiamo visto tanti volantini non distribuiti nei loro uffici - e il resto della sinistra non si è affatto mobilitato contro l'intollerabile. Un cinismo impotente li ha paralizzati tutti quanti. Da parte nostra, nonostante la limitatezza dei mezzi, abbiamo distribuito 120 mila volantini e affisso i nostri poster con lo slogan «No ad una Francia Sarko-masochista»
“Adesso proponiamo di cooperare con ogni movimento di resistenza disposto a combattere positivamente con idee e proposte, senza violenze e senza risentimenti. Vogliamo ripristinare una sensibilità repubblicana, una cultura delle capacità creative … Siamo un movimento internazionale e siamo fieri di esserlo. Per sconfiggere Nicolas Sarkozy, prodotto delle forze finanziarie internazionali, occorre un movimento d'opposizione internazionale.
“Non possiamo limitarci a considerare la battaglia persa … Dobbiamo elevarci ad un dibattito a livello europeo e mondiale. …. Spetta alla Francia scrivere la storia della sconfitta di Sarkozy e dei suoi sostenitori. E' una guerra che vinceremo con il movimento giovanile e con gli occhi rivolti al futuro”.


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