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Dietro lo scandalo del principe Bandar

12 giugno 2007 – Lo scandalo scoppiato la settimana scorsa sulle tangenti di 2 miliardi di dollari intascate dal principe saudita Bandar per “mediare” i traffici di armi degli inglesi lungo un periodo di oltre 22 anni, non è solo un gran caso di corruzione in cui sono implicati esponenti della famiglia reale saudita. Il caso implica almeno tre governi che si sono succeduti a Downing Street e una pletora di loschi figuri, in Inghilterra ed altrove, che figurano tra i nemici di Lyndon LaRouche e del suo movimento. LaRouche, riferendosi allo scandalo, lo ha definito una cospirazione politica internazionale di natura strategica e globale.
Direttamente lo scandalo dell'impresa aerospaziale britannica BAE SYSTEMS riguarda la corruzione e i relativi insabbiamenti da parte dei governi di Margaret Thatcher, John Major e Tony Blair, oltre alla Corona Britannica. Nel caso della BAE, il primo ministro uscente Blair ha collaborato con il procuratore generale britannico Lord Goldsmith nel soffocare un'inchiesta sulla BAE ed i sauditi alla fine del 2006, con l'assurdo pretesto che se la verità fosse venuta fuori si sarebbero messi a rischio “interessi nazionali britannici vitali”.
Come risultato del pesante insabbiamento, internazionalmente si sono messe in moto diverse inchieste, sul conto della BAE Systems e sui sauditi. Oltre ai due miliardi di tangenti al principe saudita, la BAE Systems è finita sotto inchiesta anche per riciclaggio di denaro, in Svizzera ed altrove, e anche per cospicue tangenti versate tra il 1997 ed il 2004 addirittura all'ex dittatore cileno Augusto Pinochet. Euro-Just, l'unità di cooperazione giudiziaria europea, ha avviato inchieste su casi analoghi di corruzione in Sud Africa, nella Repubblica Ceca, Romania, Tanzania e Qatar. Il Congresso USA ha fatto sapere che analoghe inchieste sono state aperte sui 4,1 miliardi di acquisti di sistemi BAE dalla americana Armour Holding. Se vi risulta un caso di corruzione il contratto potrebbe essere cancellato.
Lo scandalo della BAE implica la baronessa Elisabeth Symons, vicinissima a Blair. Sottosegretario alla Difesa responsabile delle commesse dal 1999 a metà 2003, la Symons ha promosso le vendite di armi britanniche in Medio Oriente e in Asia. La Symons è fondatrice del British-Saudi Business Council, entità pesantemente impegnata a promuovere i contratti della BAE negli stati del Golfo. In quello stesso arco di tempo la Symons si occupò a tessere stretti rapporti politici sia con Lynne che con Dick Cheney. La Symons spicca tra i registi di una campagna contro LaRouche che cerca di attribuirgli la morte di Jeremiah Duggan, un giovane inglese suicidatosi nel 2003.
La scandalo potrebbe travolgere il vice presidente Dick Cheney, a motivo dei suoi stretti rapporti con il principe Bandar, che hanno avuto un peso notevole nel condurre l'intero Golfo Persico e l'Asia Sudoccidentale in uno stato di guerra diffusa e ingovernabilità. Cheney crede di essere al sicuro, ha notato LaRouche, ma contro di lui si sta addensando una tempesta.


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