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I mercenari di Cheney sotto attacco al Congresso

27 settembre 2007 – L'on. Henry Waxman, presidente della Commissione supervisione parlamentare e riforme di governo ha convocato per il 2 ottobre Erik Prince, presidente del Prince Group e di Blackwater USA, due imprese private della difesa, affinché riferisca sulla missione delle sue imprese in Iraq e Afghanistan.
Il ministro degli Interni iracheno ha accusato la Blackwater di essere responsabile dell'uccisione di undici civili durante un'operazione di scorta di convoglio diplomatico a Baghdad, lo scorso 16 settembre. I civili non avrebbero in alcun modo provocato gli agenti di scorta. Gli iracheni richiedono che questa impresa di sicurezza privata, che gode di immunità dalla legge irachena, abbandoni ogni attività nel paese.
Nel convocare Prince, l'on. Waxman scrive: “Una questione da esaminare è se la pesante dipendenza del governo dalle imprese di sicurezza privata serva agli interessi degli USA in Iraq. Un'altra è se la condotta specifica della Sua impresa ha promosso o ostacolato gli sforzi degli USA”.

In effetti la Blackwater è al centro della struttura di imprese private della difesa, i cosiddetti contractors, che il vicepresidente Dick Cheney promuove dall'epoca in cui fu ministro della Difesa. L'impresa, una delle più grandi del suo genere, è molto criticata tanto dai suoi dipendenti, la sicurezza dei quali non sarebbe sufficientemente garantita, sia dagli iracheni.
“Se gli Stati Uniti non sostengono il governo iracheno su questa questione”, esonerare cioè la Blackwater da ogni operazione in Iraq giacché è responsabile della morte di 20 civili, “l'invasione, l'occupazione e la politica USA nei confronti dell'Iraq si rivela come una truffa”, ha commentato all'EIR un ufficiale USA in congedo che vanta un'esperienza decennale nel Golfo Persico. Risulterà cioè a tutti evidente che ai contractor è stata data “licenza di uccidere”, e un nuovo affronto di questo genere alla sovranità del governo iracheno da parte degli USA non potrà che provocare una nuova ondata di ribellioni contro le truppe d'occupazione.

Dissidi in casa

La questione dei mercenari di Cheney diventa un argomento sempre più scottante: ha acceso un dissidio non solo tra il governo iracheno e Washington, ma anche tra il parlamento e il governo, in America, e poi, in seno al governo, tra Dipartimento di Stato e Pentagono.

Il Washington Post del 26 settembre prospettava il rischio di uno “scontro tra i militari e il Dipartimento di Stato” sulla questione della strage perpetrata dalla Blackwater. “E’ un incubo” ha detto un alto ufficiale al Washington Post “C’è gente che ha visto quello che è successo, ed è stato raccapricciante ... forse peggio di Abu Ghraib...”
Gli agenti della Blackwater erano al servizio del Dipartimento di Stato, ma anche il Pentagono ricorre spesso ai servizi di questa e di altre ditte private di sicurezza. La strage del 16 settembre ha però messo in modo uno scaricabarile tra Dipartimento Stato e Pentagono, con una serie di incontri di vertice, e alla fine i militari hanno chiesto al Dipartimento di Stato di esercitare un controllo più stretto su Blackwater. Il Washington Post cita numerosi ufficiali e funzionari governativi per dare un’idea di come funziona il mondo di quelle che sono “in pratica forze mercenarie”, come ha apertamente detto un militare, che sono fuori controllo, in Iraq e in Afghanistan. Per il momento al Dipartimento di Stato fanno il muso duro e dicono che gli agenti che hanno aperto il fuoco erano stati aggrediti: un’imboscata.

In vista delle udienze del 2 ottobre, Waxman ha inviato 14 cartelle al Dipartimento di Stato in cui riferisce particolareggiatamente come l’Ispettore Generale del dipartimento, Howard Kongard, abbia osteggiato e ostruito le indagini della Commissione di supervisione della Camera che vuole far luce sulle frodi nei contratti in Iraq e Afghanistan. Waxman in particolare sotiene che Kongard abbia bloccato una indagine “per accertare se è vero che una grande impresa privata di sicurezza al servizio del Dipartimento di Stato abbia contrabbandato illegalmente armi in Iraq”.

Si stenterà a crederlo, ma due giorni dopo il recapito della lettera di Waxman, il Dipartimento di Stato ha spedito una sua lettera alla Blackwater “ordinando alla ditta di non comunicare informazioni concernenti le sue operazioni in Iraq”, come riferiva il Los Angeles Times del 26 settembre. Quest’ultima lettera è stata resa pubblica dallo stesso Waxman, insieme alla sua missiva a Condi Rice in cui definisce “straordinari” e “insoliti” i maneggi del Segretario di Stato per affossare un’inchiesta parlamentare. La Rice, in effetti, ha vietato al personale del suo ministero persino di rivolgere la parola ai funzionari che svolgono l’inchiesta.


Su questo argomento vedi:

Il business degli eserciti privati


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