La pasta scarseggia sugli scaffali dei supermercati della Francia
4 novembre 2007 (MoviSol) - Nel recente appello Affrontiamo il crac finanziario con spade e scudi per [proteggere] la Repubblica (vedi qui), firmato da Jacques Cheminade, presidente di Solidarité et Progrès, si legge che il crac finanziario non è più soltanto nei conti delle banche e dei fondi speculativi, ma anche nei nostri piatti, nei prezzi dell'energia, della benzina, e delle abitazioni.
Jacques Cheminade ricorda, a fianco delle nostre proposte a livello internazionale, quali misure, costituzionali o coerenti con la costituzione francese, siano necessarie, al fine di proteggere la popolazione dall'iperinflazione dei prezzi dei beni di consumo fondamentali.
Già il 31 ottobre Le Figaro si interrogava: La pasta diventerà un prodotto di lusso?. Alcune grandi catene di distribuzione, come Leclerc, Intermarché e Casino, stanno infatti incontrando qualche difficoltà nell'offrire ai clienti questo bene alimentare consumato in media tre volte alla settimana dai francesi, a causa dell'impennata dei prezzi del grano duro. Il quotidiano continua additando la penuria di grano duro, materia prima essenziale per la loro fabbricazione. Risultato: in quattro mesi, i prezzi del grano duro sono quasi triplicati, passando da 170 a 500 euro la tonnellata. Ecco quel che serve a provocare un minisisma nella filiera.
Movimento Internazionale per i diritti civili Solidarietà
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