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La controversia USA-Russia sui missili resta irrisolta

26 novembre 2007 – Il 22 novembre gli USA hanno presentato alla Russia una proposta ufficiale di cooperazione in fatto di missili balistici. L'iniziativa fa seguito alle proteste pubbliche del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che a settimane di distanza dall'incontro di Mosca dei ministri degli Esteri e della Difesa delle due parti per raggiungere un accordo sul dispiegamento del sistema di difesa antimissile in Europa non aveva ancora ricevuto nessuna proposta scritta. Il 20 novembre lo stesso presidente Putin aveva pubblicamente lamentato la mancanza di risposte da parte USA sebbene egli stesso fosse tornato personalmente sull'argomento in una conversazione telefonica con il presidente Bush.
L'argomento su cui gli USA debbono esprimersi è la proposta che Putin rivolse a Bush lo scorso giugno, nel vertice di Kennebunkport, per una cooperazione russo-americana sul sistema di difesa missilistica intesa come un passo verso un'alleanza strategica. La proposta fu allora accolta come un'apertura molto promettente da Lyndon LaRouche, noto come pioniere della politica di difesa strategica SDI.
La proposta recentemente presentata dagli USA concerne i piani americani di installare una stazione radar nella Repubblica Ceca e i missili intercettori in Polonia e inoltre i piani russi di sospendere la partecipazione nelle Forze Convenzionali nel teatro europeo, CFE. Di questi argomenti hanno discusso il 26 novembre Condoleezza Rice e la controparte sovietica in vista dei negoziati di pace per il Medio Oriente che si tengono ad Annapolis.
L'offerta americana comprende una integrazione dei sistemi di difesa antimissile degli USA, Russia e Nato per espandere la copertura sia della Russia che dell'Occidente, consentendo agli esperti russi di effettuare regolari ispezioni del sito degli intercettori USA in Polonia, previa approvazione di questo paese, come hanno riferito ufficiali americani (cosa che non è affatto scontata); ed in terzo luogo ritardare l'attivazione degli intercettori fino a quando non sarà chiaramente dimostrato che i missili balistici iraniani sono in grado di raggiungere l'Europa, così come avevano proposto ripetutamente i russi.
Da una parte i russi hanno accolto positivamente la proposta di ritardare l'attivazione degli intercettori, dall'altra però insistono sulla necessità di sottoscrivere anche un trattato vincolante in cui siano definiti i termini specifici dell'attivazione, ha riferito un funzionario russo, anche se si teme che gli Stati Uniti non accoglieranno tale richiesta.
Il giorno seguente al recapito dell'offerta USA a Mosca una fonte del ministero degli Esteri ha reso noto che gli addetti stanno studiando la proposta, che però non è ciò che ci si attendeva e che anzi viene meno ad impegni precedentemente assunti dagli USA. “Le prime analisi mostrano che le nostre speranze non erano fondate. Questo non è ciò che era stato promesso alla Russia nei colloqui di Mosca [di ottobre] e nel formato '2+2' [tra i rispettivi ministri degli esteri e della difesa]”, ha commentato il funzionario del ministero degli Esteri.


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