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Potenziali visibili per il cambiamento

3 dicembre 2007 – Diversi sviluppi degli ultimi dieci giorni indicano un potenziale di cambiamento nella situazione strategica, verso una soluzione al crollo economico e al pericolo di guerra nella direzione indicata da Lyndon LaRouche:
1. La leadership cinese ha cambiato valutazione sulla crisi finanziaria, come testimonia l'ampio spazio dedicato dai media ufficiali alla strategia larouchiana delle "quattro potenze" per iniziare una riforma del sistema monetario e finanziario;
2. La campagna per una "muraglia" per proteggere i proprietari di case e le banche dagli speculatori negli Stati Uniti (HBPA) sta raggiungendo livelli di soglia, con il voto di Filadelfia e l'udienza nello stato della Pennsylvania vedi >> ;
3. La conferenza di Annapolis sul Medio Oriente ha segnato una svolta rispetto alla spinta accelerata verso la guerra voluta da Dick Cheney.
Naturalmente queste svolte vanno consolidate. I Cinesi (ed altri) non devono limitarsi a considerare LaRouche un'alternativa alla politica ufficiale USA, ma devono appoggiarlo attivamente. Il Congresso USA non si è ancora mosso sulla HBPA, e lo farà solo se la pressione dell'elettorato supera l'opportunismo dei parlamentari. E la via di pace in Medio Oriente non sarà sgombra finché Cheney e la sua fazione avranno il potere di bloccarla.
Ciononostante, un'alternativa ora è ben visibile ed è stato dimostrato che il cambiamento è possibile una volta innestata la dinamica. Mentre la realtà del collasso finanziario è sempre più evidente, la possibilità di evitare un collasso economico totale e una nuova epoca buia dipende dal sostegno che quelle politiche alternative riscuoteranno nel prossimo futuro.

Dopo Annapolis è iniziato il vero scontro

Nei mesi che hanno preceduto la conferenza di pace del 27 novembre ad Annapolis, Lyndon LaRouche aveva caldeggiato la partecipazione siriana all'incontro in vista di un accordo di pace a breve termine tra Israele e Siria, che sia capace di imprimere una svolta significativa alla dinamica politica della regione. Egli aveva inoltre spiegato che dalle varie iniziative prese ad Annapolis non ci si potevano attendere successi strepitosi, ma aveva raccomandato piuttosto di concentrarsi sulla possibilità di un cambiamento di indirizzo per restituire un minimo di ottimismo in una regione assediata dalle crisi; aveva quindi raccomandato di concentrarsi sui piccoli passi che avrebbero favorito una svolta. Quando LaRouche caldeggiava la partecipazione della Siria, le prospettive di un invito rivolto a Damasco di sedersi al tavolo dei negoziati erano nulle, anche se occorre riconoscere che il presidente israeliano Shimon Peres aveva suggerito che la Siria ed Israele avrebbero potuto raggiungere qualche forma di sintonia.
I primi resoconti sui colloqui di Annapolis offrono spunti per un cauto ottimismo, sebbene il pericolo di guerra resti in ogni caso elevato. In primo luogo il governo di Damasco ha partecipato all'incontro, e stando a diverse fonti americane, arabe e israeliane, il governo israeliano ha avuto un ruolo significativo, insieme agli stati della Lega Araba, nell'incoraggiare questa partecipazione di Damasco. Nell'establishment israeliano, specialmente nelle Forze di Difesa Israeliane, si afferma il sostegno a favore di un trattato di pace con la Siria, che prevede la restituzione delle Alture del Golan a Damasco e una equa divisione delle sottostanti risorse idriche.
Una fonte dell'intelligence USA ha riferito all'EIR che se verrà raggiunto presto un accordo di pace tra Siria e Israele, “sarà risolto il 40% dei problemi della regione”. Sembra che, come risultato delle iniziative congiunte tra Siria, Egitto e Arabia Saudita, sia anche stato raggiunto un accordo per superare lo stallo nel processo di selezione del nuovo presidente libanese, indicato nella persona del capo delle Forze Armate Suleiman. Se sarà finalizzato entro i prossimi giorni, questo accordo ridurrà significativamente il pericolo di una nuova guerra civile in Libano, di un nuovo ciclo della spirale verso la guerra permanente nella regione.
Tra gli esperti consultati a Washington, alcuni sostengono che il progresso più significativo raggiunto ad Annapolis è che a Cheney e ad altri elementi della cordata guerrafondaia è stata sottratta l'opportunità di pretendere un attacco immediato contro l'Iran. Secondo questi esperti, alcuni dei quali hanno detenuto incarichi di governo, Cheney contava di riuscire ad abortire l'incontro di Annapolis screditando di conseguenza il Segretario di Stato Condoleezza Rice. Adesso, “Annapolis c'è stato e Cheney è furente”, nelle parole di uno di questi esperti. Inoltre, in un'intervista molto pubblicizzata alla vigilia di Annapolis, il ministro degli Esteri saudita ha affermato che Riad non è affatto interessata ad avere una nuova guerra nella regione, nemmeno contro l'Iran.
Secondo LaRouche un altro fattore da non sottovalutare è che la famiglia Bush, e in particolare l'ex presidente George H.W. Bush, sta facendo il possibile per salvare l'immagine devastata da sette anni della presidenza Bush-Cheney. Un progresso sulla questione mediorientale, con un accordo tra Siria e Israele, e una soluzione troppo a lungo rimandata del conflitto israeliano-palestinese, rappresentano l'ultima speranza per salvare il nome della famiglia.
Non desta dunque meraviglia il fatto che la Rice, che ha i suoi problemi di immagine, abbia ottenuto il sostegno di personaggi influenti e legatissimi a Bush padre come il gen. Brent Scowcroft e James Baker III. Significativo inoltre è anche il fatto che il governo russo di Vladimir Putin si faccia avanti per assumere un ruolo primario nel promuovere l'iniziativa di pace. Ad Annapolis il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha annunciato che da parte russa si sta discutendo con l'amministrazione Bush la possibilità di rilanciare l'iniziativa di Annapolis in una prossima conferenza a Mosca all'inizio del 2008, in cui l'argomento principale sia l'accordo di pace tra Siria e Israele.
È stato così compiuto un piccolo passo significativo, ma ora si entra nel vivo di questa battaglia.


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