Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

Appello di Helga Zepp-LaRouche: vietiamo i videogiochi violenti!

9 dicembre 2007 (MoviSol) - Da Helga Zepp-LaRouche, presidente del BueSo (il nostro Movimento Solidarietà in Germania), proviene il seguente appello.

Nelle scorse settimane siamo stati colpiti da notizie sconvolgenti, fin troppo numerose, riguardanti alcuni adolescenti che sparano ai propri compagni e ai loro insegnanti. Si tratta di giovani tiratori, abili come tiratori scelti, che uccidono alla cieca; oppure di psicopatici che tolgono la vita ad altri, perché immedesimatisi nelle scene di alcuni film perversi. È giunto il momento di adottare una legge adeguata, che vieti la produzione di simili "passatempi elettronici" e li renda passibili di procedimenti giudiziari: quei videogiochi, infatti, lodano o glorificano la violenza. Recentemente, l'Associazione Tedesca degli Psicoterapeuti (GwG) ha chiesto il bando totale di quei giochi elettronici. Un portavoce dell'associazione ha dichiarato, infatti, che "i giochi 'spara e ammazza' sono come mine antiuomo per l'anima". La GwG sollecita così i politici ad agire "prima che un'intera generazione di fanciulli e di adolescenti sia trascinata nel vortice della violenza". Noi crediamo, purtroppo, che essi vi siano già immersi.

Sin dal lontano 1972 (dunque da trentacinque anni), l'allora ministro americano della Sanità, assieme all'Associazione Americana degli Psichiatri, aveva confermato l'esistenza di un chiaro legame tra la violenza trasmessa dai media e la violenza presso i fanciulli e gli adolescenti. Oggi si constata che, nella quasi totalità dei casi, il giovane che uccide con mira precisa i suoi coetanei e i suoi insegnanti ha una forte dipendenza dai videogiochi violenti e dai siti di Internet che esaltano la violenza. Purtroppo ben due generazioni di fanciulli sono state esposte, senza protezioni, a questi "divertimenti" mortali per l'anima e per la mente. I videogiochi "sparatutto" sono un sottoprodotto dei modelli impiegati nei simulatori di addestramento militare, adottati dall'esercito americano al fine di far superare al soldato la naturale repulsione nei confronti del "colpo che uccide" sparato su altri esseri umani. Quel che accade nei videogiochi proposti ai ragazzi è la stessa cosa: colpire diventa quasi un riflesso condizionato. La simulazione dell'uccisione nell'addestramento militare corrisponde alla concezione bestiale dell'Esercito di Legionari, presentato da Samuel Huntington nel suo noto libro "Il Soldato e lo Stato", il cui obiettivo è di formare dei soldati che eseguano gli ordini meccanicamente e ciecamente, senza porsi domande. Una concezione simile è già di per sé barbara se proposta ad un esercito nazionale regolare; se la si applica a fanciulli e adolescenti, i quali sono ancora più vulnerabili sul piano emotivo, si ha una catastrofe assicurata. Ci ritroviamo davanti miriadi di giovani emotivamente stravolti, incapaci di esprimere intenzioni non aggressive e privi della sensibilità umana e della compassione che normalmente si svilupperebbero. Nel peggiore dei casi, abbiamo l'autismo, se non l'assassinio.

La Commissione della Comunità Europea per i "Diritti dell'Uomo nella Società di Internet", che presuppone la propria competenza in questo campo, non ha ancora espresso alcuna direttiva di divieto e di sanzione penale dei videogiochi violenti, o dei siti di Internet che inneggiano alla violenza. Se i responsabili si rifiutano di proteggere i nostri bambini e i nostri adolescenti, si rendono colpevoli della violazione dei diritti umani. Dal canto nostro, esigiamo l'immediata interdizione dei "videogiochi killer" e la censura sicura dei siti di Internet interessati dal problema.


Il Movimento Giovanile di LaRouche in America comincia a prendere a calci il diavolo

10 dicembre 2007 (MoviSol) – Giungono le prime reazioni alla pubblicazione di The Noosphere vs. the Blogosphere: Is The Devil In Your Laptop? [Noosfera contro Blogosfera: c'è il diavolo nel tuo laptop?], l'opuscolo prodotto dai giovani del LYM negli USA.
Nonostante in alcuni Stati l'opuscolo sia stato distribuito soltanto nella scorsa settimana, si cominciano a registrare effetti a lungo raggio.
Dopo averne distribuito poco più di diecimila, l'ufficio del LYM di Los Angeles riferisce di copie che circolano con sottolineature ad evidenziatore, oppure di persone che si avvicinano ai tavolini in strada, dicendo di aver già ricevuto una copia dai loro amici. Si sa di una ragazza dell'Università della California Meridionale che, al cellulare, ha detto che il pamphlet è "trooooppo intenso!"

La distribuzione degli opuscoli nella regione di Boston è cominciata giovedì scorso: ben sette sono i campus interessati. L'opuscolo circola negli studentati, e ovunque. Uno studente si avvicinato ad un tavolino, dicendo: "Siete voi i tizi che stanno parlando di come impedire a Bertrand Russell di sodomizzare la nostra mente?"
Nella Bay Area (comprendente sei comuni) i giovani del LYM hanno distribuito circa 15000 copie in tutti e tre i campus locali. Uno studente ha detto, in risposta: "Questo opuscolo è addirittura migliore di quello sul Congresso sul Fascismo Culturale!" [vedi CCF: Russell, Wells e Montanelli] Un altro studente, dopo averne letta una parte, è tornato indietro al tavolo, dicendo: "Non penso che la mia anima stia subendo delle molestie!"
A Seattle sono state distribuite altre diecimila copie. E' stata interessata anche la zona di Belleview, in mano a Microsoft. Uno studente si è avvicinato al tavolo del LYM indossando una maglietta recante la scritta: "Contrariamente all'opinione comune, i videogiochi non faranno di me un killer".
All'Università del Texas è stato difficile distribuire l'opuscolo, poiché alcuni studenti hanno fatto ostruzione ai giovani del LYM, impegnandoli con domande riguardanti la pubblicazione. "Perché state distribuendo questo pamphlet?" - "Ci volete provocare?"
A Washington D.C., a fianco del solito lavoro politico, sono stati distribuiti 4000 opuscoli e già si registrano buoni effetti. Un pomeriggio, dopo aver speso la mattina per leggersi la copia ricevuta, uno studente si è avvicinato ai nostri giovani e ha chiesto: "Beh, tutto questo che cosa ha a che fare con gli Inglesi?"
Gli effetti del pamphlet cominciano a sentirsi, e saranno amplificati dagli articoli di LaRouche. Tuttavia, ci si rende conto della necessità di accelerare la dinamica innescata, perché i giorni che mancano all'inizio dal circo delle primarie presidenziali saranno caratterizzati dall'atmosfera natalizia. E' dunque breve il tempo a disposizione per sottrarre la gioventù ai mondi virtuali per essa predisposti. Come disse notoriamente Gesù Cristo: "Seguimi, Babbo Natale!"



Le stragi indotte dal ciberspazio

Continuano a moltiplicarsi gli episodi di ragazzi mentalmente incatenati al computer che compiono o pianificano di compiere stragi e suicidio:
1) Il 3 dicembre sono state arrestate nello stato di New York bande di giovani che pianificavano una strage nelle scuole di Bohemia e LaGrangeville. Pensavano di celebrare così il decimo anniversario della strage di Columbine del 20 aprile 1999. “Studenti morranno. Ah. Voglio lasciare un'impressione indelebile sul mondo” ha scritto uno dei ragazzi sul suo blog.
2) Il 30 novembre un giovane svizzero appena congedato dal servizio militare ha assassinato una ragazza ad una fermata dell'autobus di Zurigo. L'hanno potuto arrestare perché è tornato sulla scena del delitto due giorni dopo. Nel suo appartamento gli inquirenti hanno trovato montagne di videogiochi violenti, a cominciare da “Battlefield”, con cui avrebbe trascorso molte ore prima di uccidere.
3) Il 5 dicembre un giovane ha esploso 30 colpi di fucile in uno shopping center del Nebraska uccidendo nove persone e ferendone altre sei prima di suicidarsi. Anch'egli trascorreva tutto il suo tempo con i videogiochi, riferisce la proprietaria della sua abitazione, alla quale aveva persino mostrato il fucile d'assalto che aveva acquistato il giorno prima della strage. Gli inquirenti hanno scoperto che faceva parte di un gruppo di “amici” su MySpace ai quali aveva confidato i suoi piani di sparare in uno centro commerciale.
Intanto la francese Vivendi Entertainment Group ha annunciato la fusione con Activision USA per formare un gigante mondiale dei videogame. E' di Vivendi il gioco violento che va ora per la maggiore, “World of Warcraft III”. Nella cittadina svedese di Jonkoeping si è tenuta tra il 1 e 2 dicembre una maratona dei giochi violenti a cui hanno partecipato 15 mila ragazzi. Tra i giochi preferiti c'era “Counterstrike”.


Vedi anche:

1. Il LYM produce un dossier contro i videogame killer, MySpace e Facebook

2. I videogiochi violenti sono una pestilenza peggiore dell’AIDS


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