In risposta al falso dibattito sullo sciopero degli autotrasportatori e le cosidette liberalizzazioni, il Movimento Solidarietà sta facendo circolare la seguente dichiarazione, per attirare l'attenzione sulle cause dei conflitti di questi giorni, riconducibili alla folle politica della globalizzazione finanziaria.
Gli autotrasportatori ed i tassisti cacciano Alice dal paese delle meraviglie
In risposta a Le leggi delleconomia non usano il taxi
Larticolo di Mario Seminerio apparso su Epistemes.org e Libero Mercato, Le leggi delleconomia non usano il taxi, che prende spunto da una lettera che gli perviene da un lettore, referenzia come il pensiero del liberismo economico concepisca leconomia come un sistema cartesiano chiuso, ossia una superficie piana da tirare un po in tutte le direzioni. Si tratta di un sottomodello mal funzionante, perché non tiene conto del limite fisico intrinseco oltre il quale si verifica quel fenomeno che in fisica si chiama singolarità (punto di rottura, cambiamento di fase). Ci sono alcuni esempi a cui possiamo indirizzare il nostro pensiero per comprendere questo fenomeno. La questione è di centrale rilievo epistemologico. Nel campo della fisica, si pensi a cosa avviene quando un jet raggiunge la velocità del suono: mantenere tale velocità troppo a lungo gli procurerebbe gravi danni a causa delle forti sollecitazioni che si vengono a creare; il rapido passaggio a velocità superiori permette invece di evitare questi danni ed immette il jet in un nuovo dominio di relazioni aerodinamiche. Da un sistema si è passati ad un altro. Il Menone di Platone ci lascia un insegnamento esemplare dal punto di vista dei principi che ispirano la conoscenza (epistemologia) con la costruzione geometrica che propone per la duplicazione della superficie del quadrato; per ottenere la superficie doppia del quadrato x (dunque 2x) Platone dimostra che si deve effettuare un cambio di fase, ossia, nel caso in specie, non incastrarsi con tentativi di semplice estensione (estendere in altezza o lunghezza la superficie del quadrato, come farebbero i liberisti), quanto piuttosto ed ecco il cambio di fase procedere entrando in una nuova dimensione con la rotazione della diagonale. Il principio che ne deriva è che si apportano cambiamenti determinanti operando sul livello superiore al livello analizzato. Quegli esempi ci rendono lidea di come funzionino i processi fisici. Ora, cè da chiedersi se leconomia sia un qualcosa che fuoriesce dalla scienza fisica, oppure se ne sia parte integrante. Sul fatto che pure leconomia sia sottoposta a delle leggi, lo sostengono pure i liberisti. Ma a quali leggi essi si riferiscono? Trattasi di leggi di natura (fisiche) oppure di leggi arbitrarie (e dunque non leggi, ma opinioni che hanno la stessa validità dellopinione esattamente contraria)? I liberisti ci parlano di legge della domanda e dellofferta. Funziona questa legge? Vi sono intere popolazioni che domandano medicinali per la cura dellaids, ma lofferta in tal senso non arriva. Vi sono popolazioni che chiedono infrastrutture di base come sistemi idrici, elettrici, di trasporto, sanitari, educativi, ma di offerta in tal senso non ne arriva. Ma allora, quando funziona tale legge della domanda e dellofferta se non è capace di soddisfare neanche i bisogni primari delle persone? Quando è efficace in termini di profitto. E ovvio che questa legge ha alla sua base un problema di natura epistemologico del principio che la ispira cioè. Il paradigma fondante di questa legge è frutto di una tale depravazione morale, da non poter essere seriamente presa in considerazione. I liberisti quando trattano delleconomia non fanno della scienza ma della semplice statistica. La statistica può funzionare fino ad un certo punto, può fungere da termometro, ma non può rappresentare lunico metro di valutazione di un fenomeno. Sarebbe come se rimettessimo il giudizio sullo stato di salute di un paziente, alla semplice misurazione della temperatura corporea e valutassimo come obbligatoriamente in salute colui che pur avendo pressione alta, globuli sbalzati, sangue nelle feci, avesse però una temperatura sotto i 37°. Daltra parte una dimostrazione di come poco affidabile sia la statistica che si cela dietro ogni algoritmo che ispira quella che è lapplicazione estrema delle derivazioni del pensiero liberista il trading finanziario ce la dettero nel 98 i due premi Nobel, Robert Merton e Myron Scholes, che a quel tempo guidavano, portandolo al fallimento, il fondo speculativo Long Term Capital Management. Questi modelli, infatti, seguono logiche di tipo lineare. La realtà fisica e tutto ciò che fa parte della natura fa parte della realtà fisica non procede però secondo logiche lineari. Ad un certo punto lacqua comincia a bollire: ecco la rottura della linearità, il cambiamento di fase. Quello che deve fare luomo in economia è produrre il cambiamento di fase affinché si passi da una realtà ad una di tipo superiore. Ora, torniamo alla riflessione di Seminerio. La riflessione di Seminerio probabilmente perché vittima di una certa superbia che domina nella cosiddetta classe intellettuale (versione moderna delle antica casta sacerdotale, il cui vizio formalista è tuttoggi presente) si dimostra meno consapevole del lettore (tassista? come si chiede Seminerio) che gli scrive. Il lettore è consapevole di un fatto che invece sfugge a Seminerio. Questo fatto è che in tutte le cose vi è un limite fisico intrinseco, oltre il quale non si può andare, e dove un cambiamento determinante non è possibile restando su quel livello di analisi. Lautore della lettera sa che in unora il tassista non può fare più di 3-4 corse. Non ha alcun appeal per lui il fatto che possa aumentare lutenza che fruisca del servizio taxi in presenza di una riduzione della tariffa della corsa come ipotizza ed auspica Seminerio perché in ogni caso lui non potrebbe fare più di quelle 3-4 corse. A quel punto, però, le 3-4 corse che prima gli remuneravano ipotetiche 20 euro, ora andrebbero a remunerargli di meno. A ciò si aggiunga il fatto che invece i costi desercizio sono costantemente in crescita (costo auto, assicurazione, bollo, benzina, tasse, aumento del costo generale della vita). Lautore della lettera conosce la realtà e su essa ragiona, Seminerio, invece, fa dellaccademia. Per gli stessi motivi non si riesce a ridare stabilità finanziaria al nostro Paese ed alleconomia occidentale. Le autorità economiche-finanziarie e politiche continuano a concentrare la loro attenzione sul livello finanziario con i tagli e la razionalizzazione della spesa, piuttosto che su quello superiore delleconomia fisica con unazione dimpatto per larricchimento del tessuto infrastrutturale e della produttività. Questi parlano di paese bloccato. Questa è la nuova parola dordine, e la soluzione starebbe nelle liberalizzazioni. Ma questo non può funzionare perché la realtà fisica non funziona così. Si illudono che lapprontare azioni sullo stesso livello su cui vogliono vedere i risultati quello finanziario possa funzionare. Povera Alice! In merito agli autotrasportatori Seminerio afferma: [Con tariffe libere gli autotrasportatori-padroncini] la finirebbero di tenere sotto ricatto un intero paese al solo scopo di mantenere invariato il proprio reddito nel tentativo di recuperare le maggiori voci di costo, ed il paese ne guadagnerebbe in salute: quella dei camionisti stressati dal dover rispettare i tempi di consegna, e quelli degli automobilisti che viaggiano fianco a fianco degli autotreni. A Seminerio, comè tipico dei formalisti, sfugge la visione dellintero processo, e guarda caso questa disattenzione è utile alle oligarchie e lesiva della dignità dei lavoratori. Oggi, mantenere il livello di reddito recuperando almeno le maggiori voci di costo strano? vuol dire continuare ad avere diritto alla sussistenza e non alla bella vita. Stando alla sostanza della realtà odierna, affermazioni come quella sopra, rappresentano un attentato al principio costituzionale della dignità del lavoro e più in generale del diritto ad una esistenza libera e dignitosa come recita lart. 36 della Costituzione. I padroncini se oggi sono in grado di mettere in ginocchio un Paese, è perché i Governi non hanno fatto politica strategica, ma hanno piuttosto lasciato il mercato libero di decidere come meglio svilupparsi. Questo sviluppo libero, alla stessa stregua di un terreno incolto, ha finito col produrre molte erbacce. Il mercato non ha trovato convenienza a diversificare la rete di trasporto ed anzi gli interventi statali sono stati solo ossequiosi a chi chiedeva lo sviluppo del trasporto esclusivamente su gomma. Così, oggi, quegli autotrasportatori hanno una funzione sociale così importante da non poter non essere riconosciuta dallingordigia dei grandi speculatori che vogliono tenere bassi i costi del lavoro. Eppure laccademia a cui si ispira Seminerio, trova già in uno dei suoi padri fondatori David Ricardo lemblema della fallacia della teoria liberista. Ricardo, infatti, sostiene che la legge del libero mercato funzioni soltanto in presenza di due circostanze: la piena convertibilità aurea della moneta circolante e la chiusura del sistema analizzato. Pura accademia appunto, e non tanto per la prima condizione la quale potrebbe anche essere realizzata ma con risvolti inevitabilmente malthusiani quanto per la seconda, la quale è impossibile da realizzare almeno che non si immagini per il pianeta lesistenza di un unico mercato, di ununica autorità monetaria, di un unico governo mondiale. Dunque, quando i liberisti fanno i liberisti duri e puri, sanno di cosa parlano? Il paradosso è che il loro non sapere, risulta assai utile alle oligarchie finanziarie che dei processi liberisti si avvantaggiano. La soluzione ai problemi di qualunque sistema, non è il liberismo, che anzi ha storicamente dimostrato di non essere performante ai fini del bene comune questo è il fine della Repubblica , ma utile solo alla formazione di oligopoli. E a ciò porta il restare sul livello, per riprendere lesempio di Platone, della estensione lineare. Una soluzione autentica, invece, passa per lo sviluppo tecnologico-infrastrutturale del livello di base di quel sistema (ed eccoci dunque spostati sul livello superiore, della rotazione della diagonale nellesempio di Platone). In pratica, se non si aumenta la qualità tecnologica delle infrastrutture, di modo da consentire una più efficiente viabilità (metropolitane, ricorso ad una seria limitazione del traffico nei centri cittadini, aumento dei bus navetta, strade costantemente e velocemente manutenute, aumento delle corsie preferenziali proprio come suggerito dal lettore che scrive a Seminerio) nessun aumento delle licenze sarà utile al cittadino, sia utente e sia lavoratore esatto Seminerio, anche lavoratore, visto che di esso si deve tenere conto nel momento in cui la nostra Costituzione (artt. 1, 3 e 4) su di lui si regge! Sarà il caso di tenerne conto in unepoca in cui si è progressivamente accelerata la distruzione della capacità dacquisto reale dei lavoratori? Sia ben chiaro, che qui non si è contro il mercato e la libertà organizzativa dellimprenditoria, quanto piuttosto contro lidea che il libero mercato sia da sé capace di disporre le risorse nel miglior modo possibile. Il libero mercato, per esempio, non trova convenienza a sviluppare una linea ferroviaria, una infrastruttura elettrica, idrica o del gas per Borgo Piccino. Ma senza andare troppo in là con la fantasia, il libero mercato trova conveniente lassunzione di ausiliari del traffico, i quali sono finanziariamente redditizi, ma non trova conveniente lassunzione di nuove forze di polizia, oppure più semplicemente evitare che questi debbano saltare le ronde notturne per mancanza di carburante, oppure evitare che questi utilizzino la cancelleria della banca vicina per assenza di fondi da destinare a tale materiale. In questo secondo caso, infatti, la redditività è misurabile solo in termini di ritorno sociale che è un arricchimento delleconomia fisica. Il paradosso che si viene ad avere è che si possono perseguire indisciplinati autisti, ma non la criminalità organizzata (qui lattività non si autofinanzia, ma finanziariamente, nellimmediato, è solo un costo). Si capirà bene che alla base di questi paradossi vi è Maastricht ed il suo patto di stabilità. Dunque, qui si sostiene piuttosto lidea fatta propria dal nostro Costituente, per cui liniziativa economica debba avere una funzione sociale e che a tale fine la Repubblica deve intervenire. E rifacendosi ancora al caso di cronaca del lavoro più recente e clamoroso, quello del fermo degli autotrasportatori, il libero mercato con il suo alfiere delladeregulation ha fatto sì che si dequalificasse il lavoro dellautotrasporto ricorrendo a manodopera a basso costo, e che poi ci si scandalizzasse se gli autotrasportatori italiani, attanagliati da una parte dallaumento dei costi di esercizio, e dallaltra dalla concorrenza a bassa tutela sociale dei lavoratori stranieri, procedessero con un fermo volto a richiamare lattenzione sul fatto che il principio della dignità del lavoro (art. 36 Cost.) fosse di fatto leso, non essendo più lattività svolta esercitatile a condizioni qualitative e quantitative dignitose, e non consentendo più una dignitosa remunerazione per sé e la propria famiglia, come, appunto, costituzionalmente richiesto. Ma visto che vogliamo utilizzare queste cosiddette leggi delleconomia per taxi ed autotrasporto, che leggi abbiamo dimostrato non essere, mi chiedo se queste leggi valgano anche per il sistema bancario. Da fine luglio, ossia dallo scoppio della crisi dei mutui subprime le banche centrali del mondo occidentale si sono prodigate in continue immissioni di liquidità, non per la conclusione di infrastrutture o per salvare fabbriche e posti di lavoro, ma per salvare la piramide speculativa di carta creata negli ultimi decenni dalla comunità finanziaria. Lobiettivo della Repubblica deve essere quello di perseguire il Bene Comune. Per fare questo in modo efficace e costante esiste un solo autentico metodo, che è quello originale del Sistema americano di economia politica, così come fondato fin dal 1789 da Alexander Hamilton e ribadito nella sua efficacia da Franklin D. Roosevelt e John F. Kennedy, in opposizione al modello liberista dellImpero britannico. Esso passa per continue rivoluzioni scientifiche nel campo delle infrastrutture e dellindustria, da lanciare facendo ricorso in modo dirigistico al credito pubblico, così come previsto dalla Costituzione americana (art. 1 sezione 8). Questo, dunque, non è un modello di stampo stalinista, ma piuttosto lautentico modello a cui gli Stati Uniti hanno fatto ricorso per almeno quattro volte in modo rivoluzionario (presidenze Washington, Lincoln, F. Roosevelt, Kennedy). Questo sistema ovviamente mette in profondo stato daccusa il modello liberista a cui si ispira il Trattato di Maastricht e può oggi essere riproposto solo in seguito alla necessaria ricostituzione di un equo sistema monetario internazionale a cambi fissi, ed il congelamento dei debiti pubblici degli Stati che non possono essere ripagati chiedendo disastrosi sacrifici alle popolazioni, ma rilanciando in modo dirigistico le politiche industriali. Perché non chiedere ai creditori esclusivamente banche private di pazientare il tempo necessario per rilanciare leconomia produttiva di uneconomia globale in piena crisi da ubriacatura speculativa liberista? Alice esca dal paese delle meraviglie.
Claudio Giudici
Movimento Internazionale per i diritti civili Solidarietà
Movimento Internazionale per i diritti civili Solidarietà