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La candidatura di Bloomberg

7 gennaio 2008 – In un discorso al suo staff, Lyndon LaRouche ha sottolineato il 4 gennaio di essere stato il primo a prevedere che la campagna presidenziale di Michael Bloomberg sarebbe partita subito dopo l'affondamento della candidatura di Rudolph Giuliani(cfr Alert n. 46, 15 novembre 2007).
Michael Bloomberg può essere proposto sia in versione “candidato del popolo” sia come candidato repubblicano. Ha accumulato uno dei maggiori patrimoni del mondo come finanziere e come editore di Bloomberg News. Prima di cambiare bandiera nel 2001 era democratico, ma ha saltato il fosso per ottenere la candidatura a sindaco di New York e infine si è dichiarato “indipendente” nel giugno 2007.
Il primo a parlare di una candidatura Bloomberg fu Michael Steinhardt, il fondatore del Democratic Leadership Council, dichiaratosi contrario alla tradizione di Franklin Delano Roosevelt. Steinhardt deve la sua fortuna alla speculazione con gli hedge funds e ad un capitale di partenza che il babbo accumulò in società con il capo di tutti i capi, Meyer Lansky. Allora, era l'agosto 2006, Bloomberg finanziò le aspirazioni senatoriali di Joe Lieberman, che fu eletto come indipendente dopo aver perso le primarie nel partito democratico. Abbandonato il partito democratico, Liebermann ha recentemente dichiarato alla stampa di essere disposto a candidarsi come vicepresidente insieme a Bloomberg.
Tra i sostenitori di Bloomberg figura Rupert Murdoch, il magnate della propaganda britannica proprietario del Wall Street Journal e dell'operazione di lavaggio del cervello dei giovani chiamata “Myspace”.


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