Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

La marcia su Washington di Benito Bloomberg

25 febbraio 2008 – Mentre lo sfascio del sistema finanziario incombe, il consenso del mondo oligarchico è indirizzato verso i “governi locali”, come tattica per eliminare le istituzioni dello stato nazionale. Questo tema ha ispirato l'intervento di Michael Bloomberg, il “Mussolini americano”, alla conferenza sul “cambiamento climatico” che lo scorso 11 febbraio si è tenuta alle Nazioni Unite. Se le nazioni puntano i piedi e non accettano di sottostare alle menzogne del riscaldamento globale, è stata la sostanza del messaggio di Bloomberg, spetterà allora alle amministrazioni comunali prendere iniziative in tal senso. Il sindaco di New York ha quindi elogiato i 700 comuni americani che si sono impegnati a rispettare gli obiettivi della Conferenza di Kyoto “sebbene il nostro governo non l'abbia ancora approvato”. Da questo discorso, e da altri progetti messi in moto dal suo ufficio, si desume chiaramente che Bloomberg stia lavorando ad un programma corporativo per tutte le grandi città, in America e nel mondo. Per la fine dell'anno, ad esempio, intende convocare a New York una conferenza delle 20 principali città mondiali per promuovere un ordine feudale della vita cittadina.
Nel suo discorso Bloomberg ha inoltre spiegato che la “forza della globalizzazione” ha “rivitalizzato” New York ed ha concluso che le città “non hanno bisogno di nuove barriere restrittive per l'immigrazione o il commercio che molti politici vorrebbero erigere”. Ha indirettamente fatto riferimento alle sue ambizioni presidenziali quando, trattando il tema della sua “indipendenza”, ha detto che “Nella riforma delle scuole, nel reinventare i servizi sociali, zona dopo zona, noi siamo stati disposti a toccare le questioni della cosiddetta 'terza rotaia' [quella che porta l'elettricità], quelle che gli altri hanno evitato. Il motivo è semplicemente che l'indipendenza politica della nostra amministrazione ci ha consentito di prendere di mira gli interessi acquisiti, e a chi tocca tocca”.
Qualche ora più tardi, insieme al sindaco di Washington Fenty, Bloomberg è stato intervistato alla trasmissione radiofonica di Kojo Nnambi, diffusa nella zona della capitale. Bloomberg ha ribadito il suo appello affinché si costruiscano “le infrastrutture dell'America”, cosa con la quale in realtà intende la cessione dei patrimoni pubblici delle infrastrutture agli interessi privati. Quando Nnambi ha fatto notare che la cosa richiede tagliare da qualche altra parte, oppure aumentare le tasse, il sindaco ha indicato come funzionano le sue tattiche dittatoriali: “Dobbiamo costruire il futuro dell'America. Schwarzenegger ha ragione. Non si mangia a sbafo. Non si può avere tutto. Bisognerà fare delle scelte. E in questo si colloca il significato della leadership. Purtroppo abbiamo pochi leader ... Dobbiamo assumerci la responsabilità politica di dire alla gente che non può avere tutto. Bisogna farlo ... Ma se non lo facciamo la catastrofe che ci attende non sarà piacevole”.
La marcia su Washington di Bloomberg gli ha riservato anche qualche sorpresa. E' stato intercettato dagli attivisti del movimento giovanile di LaRouche che gli hanno chiesto se pensa che Mussolini sarebbe fiero di lui; non è riuscito ad articolare una risposta, ma si è accontento di prendere un volantino di denuncia dei suoi piani.

Eliminare i candidati per spianare la strada a Bloomberg

Come aveva previsto Lyndon LaRouche, infuriano i preparativi per affossare ogni sorta di candidato alla presidenza USA e spianare così la strada al “cavaliere bianco”.
Sul The Times del 18 febbraio è apparso un commento di lord William Rees-Mogg, autorevole ex direttore della testata londinese, famoso per il dente avvelenato che ha contro gli USA. “Barack Obama, un John Kennedy per il presente: colui che ha conquistato il cuore della Nuova America” è il titolo del commento che tra le lodi sperticate all'Obamismo dovrebbe far venire i brividi, almeno al senatore, perché è un bel modo di minacciarlo di fargli fare la fine di John Kennedy, visto da quale fonte arriva il confronto.
In effetti il Times pubblica ripetuti articoli sul conto di Obama. Sul numero di domenica 17 febbraio era già apparso un lungo articolo sulla fine che farà il candidato democratico di colore, e citava due conservatori americani, Grover Norquist e Newt Gingrich. Secondo il primo: “Hillary potrebbe perdere la nomination, ma Obama potrebbe poi soccombere” sotto gli scandali, con una campagna simile a quella sullo “swiftboat” che danneggiò la candidatura di John Kerry, quando ne mise in discussione le decorazioni ottenute in Vietnam. Un altro articolo è apparso sull'edizione del 22 febbraio. Titolo: “Obama: l'America è pronta per questo pericoloso elemento di sinistra?”.
A fare campagna contro Hillary Clinton in America si è buttato Martin Peretz, che in passato è stato editore del settimanale democratico neocon The New Republic. Secondo Peretz la campagna di Hillary è allo sbando. Negli anni Ottanta, New Republic fu uno dei veicoli principali delle campagne diffamatorie contro LaRouche e fu poi al centro dei maneggi per costringere Clinton alle dimissioni. Peretz è anche comproprietario del New York Sun, giornale di chiara impostazione neocon che già da due anni fa campagna per una presidenza dell'“indipendente” Bloomberg. Altri proprietari del New York Sun sono Michael Steinhardt, noto speculatore degli hedge funds che finanzia il Democratic Leadership Council, e Conrad Black, magnate canadese dei mass media finito in galera (le sue azioni sono gestite oggi da Rupert Murdoch).
Sempre il New Republic di Peretz avrebbe costretto il New York Times a pubblicare una pagina di calunnie sul conto di John McCain, confermando che qua si gioca a tutto campo, e il gioco è far cadere ogni candidato minimamente credibile. Il New Republic avrebbe minacciato di pubblicare un articolo contro il New York Times denunciando i motivi per cui si rifiutava di pubblicare i presunti “rapporti inopportuni” del senatore con un lobbista. Qualche giorno prima il New York Times aveva pubblicato un articolo a sostegno della candidatura di Bloomberg.
Nella stessa strategia rientra un articolo del Financial Times che il 20 febbraio chiede ad Hillary Clinton di farsi da parte “per impedire una vittoria repubblicana”.

La mannaia di Schwarzenegger

Il 15 febbraio, annunciando i primi tagli effettuati dopo aver dichiarato l'emergenza fiscale nello stato, il governatore della California ed "anima gemella" di Bloomberg ha dichiarato “il grosso deve ancora venire. Questo è solo l'inizio”.
Per ora è stato deciso di tagliare il 10% dei rimborsi delle spese sanitarie alle famiglie povere e agli handicappati. Le autorità mediche hanno dichiarato che nuovi tagli provocheranno molta sofferenza ingiustificata e anche decessi che possono essere prevenuti. Ma il Los Angeles Times ha riferito che secondo i piani si prospetta la chiusura di molte cliniche e una riduzione delle prestazioni dei centri sanitari.
Per l'istruzione sono stati cancellati 507 milioni di dollari dal bilancio dell'anno corrente. Per i prossimi due anni si parla di tagli per 4,8 miliardi. Inevitabilmente si arriva alla chiusura di intere scuole e al licenziamento di personale d'ogni genere.
Schwarzenegger sa benissimo quello che sta facendo. Lo ha detto in pubblico l'8 gennaio: “Vedo che ogni persona è colpita da questi tagli, e capisco quante difficoltà essi comportano per tanta, tanta gente”, ma ha poi spiegato che non c'è alternativa. Ha ripetuto la stessa cosa in altri discorsi ufficiali e in qualche occasione si lascia andare a commenti sadici: “parlare di responsabilità fiscale è una cosa agghiacciante quando hai di fronte pazienti di AIDS, bambini poveri o vecchi. Eppure la responsabilità fiscale, come la compassione, è una virtù perché consente di provvedere in primo luogo ai programmi necessari”. Il deficit della California per il 2008-2009 è già a 16 miliardi e continuerà ad aumentare, mentre le entrate crollano sempre più rapidamente, e una delle cause è l'ondata dei pignoramenti. Dunque non è vero che non vi sono alternative, e la soluzione più urgente è la HBPA di LaRouche.


[inizio pagina]

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà