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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Inglesi sconfitti al vertice sullo Zimbabwe mirano alla "kenyanizzazione"

16 aprile 2008 (MoviSol) – La Comunità Sudafricana per lo Sviluppo (CSAS/SADC) ha tenuto il 12 aprile un vertice organizzato dal suo presidente, che è anche Presidente dello Zambia, su richiesta ufficiale del primo ministro britannico Gordon Brown. Il vertice non ha coronato le speranze britanniche e di coloro che, all’opposizione in Zimbabwe, parlano volentieri inglese.

Il comunicato stampa del vertice non asserisce, infatti, che vi sia stato un empasse elettorale nello Zimbabwe, in pieno accordo con quanto affermato in precedenza, prima del summit con il presidente sudafricano Thabo Mbeki. Il vertice ha soltanto richiesto che gli esiti delle elezioni presidenziali del 29 marzo scorso siano comunicati rapidamente, e che il ballottaggio si tenga “in un ambiente sicuro”.

Di ritorno da quell' incontro, il presidente della Namibia Hifikepunye Pohamba ha negato che il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe stesse cercando di influenzare l’esito delle recenti elezioni. “Né il governo, né il partito al potere, né l’opposizione” hanno interferito, ha dichiarato. Pohamba ha detto inoltre che “i capi di Stato della Comunità Sudafricana per lo Sviluppo sono soddisfatti delle spiegazioni fornite in merito all’arresto di alcuni funzionari della Commissione Elettorale dello Zimbabwe”,  dopo che il partito Zanu-PF di Mugabe li aveva accusati di aver volutamente soppresso dei voti ad esso destinato.

Durante il vertice, il partito di Mugabe ha annunciato che avrebbe condotto un ulteriore conteggio integrale il prossimo sabato, sia per le elezioni parlamentari, che quelle presidenziali, che quelle locali in 23 circoscrizioni, segnalate (22 dal governo, una dall'opposizione) per irregolarità. Il governo dello Zimbabwe ha accusato il partito di opposizione MDC di aver comprato degli scrutatori per gonfiare i risultati del proprio leader, Morgan Tsvangirai. Il MDC è contrario al riconteggio, e Tsvangirai teme che le accuse di corruzione influiscano sui risultati del ballottaggio.

Fallito il tentativo di far schierare il SADC per un governo di unità nazionale, gli inglesi intensificano gli attacchi a Mugabe. Il Premier Gordon Brown ha dichiarato che egli e i suoi alleati occidentali "stanno perdendo la pazienza" con il presidente dello Zimbabwe, e a quanto si dice sta consigliando a Tsvangirai di cercare asilo in un paese vicino. Apparentemente gli inglesi vogliono ricreare nello Zimbabwe una crisi post-elettorale simile a quella creata in Kenya. Per ottenere ciò, annunciano che i risultati elettorali saranno fraudolenti e che la crisi potrà essere risolta solo con la mediazione di un loro agente, che porti ad un governo di coabitazione che assicurerà solo l'instabilità, quale esistente in Kenya da quando Kofi Annan si é messo a capo dello "sforzo di mediazione".


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