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Le nazioni eurasiatiche fanno quadrato contro l’assalto britannico

18 maggio 2008 – Dopo l’ottavo vertice trilaterale dei ministri degli Esteri di Russia, India e Cina a Ekaterinburg il 14 maggio, allargato al ministro degli Esteri brasiliano il giorno successivo, Lyndon LaRouche ha valutato l’accordo come l’emergere di una alleanza eurasiatica determinata a difendersi dall’impero britannico, comprese le sue appendici rappresentato dall’amministrazione Bush. Quest’alleanza strategica si fonda sulla chiara comprensione a Mosca, Delhi e Pechino, in particolare, che occorre far quadrato insieme per respingere l’assalto che l’impero britannico ha orchestrato contro gli stati nazionali, se questi vogliono evitare di essere sconfitti separatamente, ha spiegato LaRouche. Se gli Stati Uniti restano aggrappati agli inglesi, essi stessi saranno distrutti come stato nazionale.

Nel comunicato congiunto, i ministri degli Esteri di Russia, India e Cina, che insieme rappresentano un terzo della popolazione mondiale, hanno riaffermato di condividere la valutazione comune della situazione globale. Già in passato hanno espresso posizioni comuni su Iran, Corea del Nord e Afghanistan; in questa occasione hanno proposto di riprendere la discussione sul Kossovo. Per la prima volta l’India si è unita a Russia e Cina nel dichiarare categoricamente che la dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kossovo è contraria alla Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ed i tre hanno chiesto che i temi siano regolati secondo le norme del diritto internazionale.

Sul programma nucleare iraniano i tre ministri degli Esteri hanno proposto una soluzione negoziale al problema politico e diplomatico. Il ministro degli Affari Esteri indiano Pranab Mukherjee si è anche spinto oltre, affermando che l’India sostiene il diritto di Teheran all’uso del nucleare per scopi pacifici, a patto che siano rispettati tutti gli obblighi internazionali. Per la prima volta, in questo contesto, la Russia e la Cina hanno salutato l’aspirazione dell’India ad assumere un ruolo più significativo nelle organizzazioni internazionali e come osservatore nell’Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (SCO). Mukherjee ha elogiato il triangolo strategico in quanto “estende la cooperazione pratica al commercio, alla tecnologia, alla gestione dei disastri, ai soccorsi, alla sanità e alla medicina, che comporta grandi benefici per vasti strati delle nostre popolazioni”.

Il 15 maggio il ministro degli Esteri brasiliano Celso Amorim si è unito ai colleghi Sergei Lavrov, Yang Jechi e Mukherjee nel primo incontro quadrilaterale di questo genere per discutere la crisi alimentare globale. Nelle successive dichiarazioni alla stampa i ministri russo e cinese hanno chiesto che siano prese iniziative urgenti. Lavrov ha detto che “la crisi alimentare può essere risolta solo su una base universale tenendo in considerazione aspetti diversi, che siano l’energia e il clima”. Secondo ITAR-Tass egli ha aggiunto che “sono necessarie tutte le misure efficaci” per affrontare l’emergenza e che questa soluzione dev’essere discussa alla prossima conferenza della FAO a Roma. “Noi rappresentiamo le economie che crescono più rapidamente nel mondo, abbiamo molti interessi comuni nel mondo globalizzato e condividiamo molti punti di vista sul come edificare un mondo più democratico, equo e stabile”, ha detto Lavrov secondo il quotidiano Hindu.

Yang Jechi ha fatto appello alla comunità internazionale affinché siano compiuti gli sforzi occorrenti a garantire la sicurezza alimentare. Alla conferenza stampa che ha fatto seguito al vertice, ha spiegato che la Cina attualmente dispone di un’autosufficienza alimentare del 95% e che le sue importazioni annuali rappresentano solo il 2% del volume complessivo del commercio mondiale di alimentari. La Cina deve sfamare più del 20% della popolazione mondiale con meno del 10% della sua terra arabile. Yang Jiechi ha detto che le quattro nazioni “BRIC" (Brasile, Russia, India e Cina) svolgono un ruolo vitale nel mantenimento della pace mondiale e nella facilitazione del mutuo sviluppo.

Yang ha criticato anche la speculazione sul petrolio: “La speculazione sui mercati mondiali ha condotto all’aumento dei prezzi petroliferi. La comunità internazionale deve aumentare l’efficienza energetica e migliorare il dialogo tra produttori e consumatori di petrolio”.


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