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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Come i privati hanno sabotato le risorse per i programmi di ricerca avanzati della FAO

31 maggio 2008 – Un rapporto interno dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) firmato il 18 febbraio 2008 dal suo direttore generale, ora in possesso della rivista EIR, denuncia la decisione implicitamente criminale della FAO di abbandonare il programma condiviso dalle due istituzioni, chiamato Tecniche Nucleari nell’Alimentazione e nell’Agricoltura.

Nato nel 1964, questo programma congiunto è una lontana derivazione del programma “Atomi per la Pace” del presidente americano Eisenhower. Ha per scopo “l’assicurare che le capacità tecniche della FAO e dell’IAEA siano usate pienamente per il beneficio degli Stati Membri di entrambe le organizzazioni, rendendo disponibile ad essi i risultati della ricerca scientifica più avanzata e dello sviluppo nelle tecniche nucleari applicabili alla scienza del suolo, della selezione delle specie vegetali, della riproduzione e della salute animale, del controllo dei parassiti e dell’analisi residuale degli alimenti e dei prodotti agrochimici. Le tecniche nucleari e isotopiche conferiscono valore complementare unico o sostanziale al problema della sicurezza e della salubrità degli alimenti. Le tecniche nucleari sono di grande importanza socio-economica, poiché sono l’unica soluzione a certi problemi e in certe regioni, e combinate con le biotecnologie moderne, risultano essenziali per aumentare l’efficienza dello sforzo di miglioramento del cibo, della sua disponibilità e della sua economicità”.

Il programma è oggi responsabile del sostegno tecnico di circa 220 progetti nazionali e regionali, per una spesa complessiva pari a 10-15 milioni di dollari (per forniture, consulenze degli esperti e addestramento dei tecnici). Indicativa della rilevanza dei servizi offerti, è la crescita del 44% del numero di questi progetti tra il 2002 e il 2007. Il programma è responsabile anche della gestione di cooperazioni, pubblicazioni, conferenze tra esperti, simposii tra 400 differenti istituzioni di ricerca e stazioni sperimentali installate negli Stati membri; esso, inoltre, unisce “gli scienziati dei Paesi in via di sviluppo e dei Paesi sviluppati, allo scopo di risolvere i problemi di carattere agricolo specifici dei Paesi più arretrati.”

“Tra le attività principali del programma congiunto è quella di rispondere ai bisogni urgenti e le richieste identificate sia da Stati membri della FAO che da Stati membri dall’IAEA.

Questo è l’elenco dei principali risultati ottenuti da questo lavoro comune:

* Sviluppo e rilascio agli agricoltori di centinaia di varietà agricole, migliorate attraverso mutazioni, che oggi ricoprono decine di milioni di ettari;

* Introduzione e miglioramento di misure atte alla protezione del suolo e di efficiente gestione idrica e del suolo stesso;

Controllo dei principali vettori di malanni che colpiscono le colture agricole e delle principali popolazioni di parassiti delle piante, attraverso l’applicazione integrata della tecnica cosiddetta “dell’insetto sterile” e di altri agenti biologici di controllo;

Eradicamento  delle malattie del bestiame (come la peste bovina), per mezzo dello sviluppo di adatti strumenti di diagnostica biologici;

*L’elaborazione di protocolli internazionali di controllo delle malattie, preventivo e successivo alla raccolta, con l’inclusione di pratiche di irraggiamento degli alimenti e dei beni agricoli deperibili a causa di agenti patogeni e di insetti parassiti.

Il direttore generale scrive che “il ritiro dei contributi della FAO alla Divisione Congiunta previsto per il 2009 (circa il 15,2% dei fondi totali) risulterebbe essere una perdita di risorse pari a 2,2 milioni di euro, usati in principal modo per il finanziamento di 6 professionisti e di 20 membri dell’equipe tecnica, la maggioranza dei quali lavora nel Laboratorio di Agricoltura e Biotecnologia della FAO e dell’IAEA presso Seiberdorf.”

Stando ad una fonte d’alto livello dell’IAEA, le nazioni che più si trovano a combattere per mantenere garantito il finanziamento sono: Sud Africa, Algeria, Cina, Cuba, alcune altre nazioni africane, e altre ancora del gruppo dei 77; le altre, silenziose o favorevoli allo smantellamento dell’istituto, sono principalmente europee, oltre agli Stati Uniti.

Questa politica risulta dalla decisione maturata in una conferenza del novembre 2005, di assegnare ad un’entità di Valutazione Esterna Indipendente (IEE - Independent External Evaluation, in inglese) costituita da consulenti privati, il compito di elaborare un rapporto successivamente presentato alla Segreteria della FAO (novembre 2007). La fonte interna dell’IAEA ha commentato: i consulenti scrivono quel che chiedi loro di scrivere.

Il rapporto dell’IEE chiede la ristrutturazione delle attività della FAO ed da quest’ultima è stato ben accolto durante la conferenza del novembre 2007. Tra le raccomandazioni, l’IEE propone che la FAO “cessi di finanziare questo lavoro congiunto” con l’IAEA, in primo luogo perché la longeva collaborazione “ha cessato di essere remunerativa, in termini di risultati e di impatti degli investimenti della FAO stessa”. Tuttavia, l’IEE suggerisce che “vi siano forti sinergie”, che dovrebbero essere assicurate nel contesto dei rispettivi programmi della FAO.

Pur non avendo la FAO deciso sul da farsi, il suo direttore generale ha avvisato con un anno di anticipo l’IAEA, con una lettera del 29 novembre 2007 nel rispetto degli accordi operativi, della fine del programma congiunto.

Il direttore generale dell’IAEA dice che le implicazioni di questa perdita potrebbero “compromettere pesantemente il soddisfacimento dei bisogni degli Stati membri, in particolare nelle aree come il miglioramento dei raccolti e la protezione del suolo, la gestione idrica e del terreno, il controllo e l’eradicazione di specie parassite e di malattie che colpiscono il bestiame e le coltivazioni, l’elaborazione e l’applicazione di protocolli internazionali relativi alla sicurezza alimentare, la facilitazione del commercio internazionale. Oltre ai progetti sul campo, sarebbero colpite negativamente le ricerche applicate, condotte dal Laboratorio di Agricoltura e Biotecnologia della FAO e dell’IAEA presso Seiberdorf. Vi sarebbe un’altra conseguenza importante: la forte diminuzione della capacità di ciascuna delle organizzazioni, o di tutte e due insieme, di passare le competenze ai Paesi membri che sono in via di sviluppo. Perdendo il personale sopra indicato, si avrebbe un forte impatto negativo nell’esecuzione dei programmi dell’IAEA per il 2009, e le attività future sarebbero vincolate come in quest’esempio: il sostegno tecnico cruciale e tempestivo nei progetti pilota contro la zanzara tze-tze in Etiopia sarebbero messi a repentaglio per la perdita di personale addetto, per il rallentamento delle attività di ricerca e sviluppo e della costruzione di impianti di allevamento di massa, che in Africa hanno un significato enorme; l’addestramento all' analisi dei residui di pesticidi diventerebbe discontinuo, portando ad impatti negativi sia sulla sicurezza alimentare sia sull’accesso ai mercati delle nazioni meno sviluppate; le attività legate alle tecniche di mutazione della varietà, ora all’avanguardia negli impianti di selezione, sarebbero messe a repentaglio, limitando i successi futuri in termini di rese dei raccolti, qualità, resistenza alle malattie, adattamento ambientale e miglioramento del nutrimento di specie come riso, frumento, banana e cassava. Il lavoro in atto, legato alla pronta risposta all’influenza aviaria, che rappresenta una minaccia mortale potenziale e significativa per la salute umana e animale, cesserebbe.”


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