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Referendum irlandese: il “No” passa in vantaggio

9 giugno 2008 – Un sondaggio apparso il 6 giugno sull’Irish Times ha dato per la prima volta un vantaggio del “No” al referendum sul Trattato di Lisbona, con un margine di 5 punti rispetto al “Sì”.

Nelle ultime tre settimane, il “No” ha effettuato una rimonta straordinaria guadagnando 17 punti mentre il “Sì” ne ha persi 5. Il 6 giugno i no vincevano 35% contro 30%, mentre il 28% degli elettori erano ancora indecisi e il 7% erano propensi all’astensione.

Lo shock è palese: “Occorre un capovolgimento senza precedenti nell’ultima settimana della campagna per l’approvazione del trattato” notava attonito l'Irish Times. I sostenitori del trattato fanno ricorso a “pressioni e pesanti minacce” su Dublino, riportava il 3 giugno la lettera d’informazione tedesca “Foreign Policy Newsletter”, riferendosi in particolare ai politici tedeschi. Il presidente del parlamento europeo, il tedesco Hans-Gert Poettering della CDU, pretende che “i politici di ogni partito” a Dublino aumentino i loro sforzi propagandistici a favore del trattato. Elamar Brok, un altro membro della CDU al parlamento europeo, dichiara che non si deve escludere “un dibattito sul ritiro dell’Irlanda” dall’UE nel caso in cui il trattato sia bocciato.

Gli irlandesi sono i soli nell’UE che hanno la facoltà di votare per il Trattato che avrebbe l’effetto di cambiare radicalmente la loro Costituzione. In tutti gli altri paesi i governi ed i parlamenti l’hanno approvato o lo stanno approvando per direttissima per evitare un legittimo dibattito e una probabile sconfitta.


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