L’EIR intervista Mahmoud Al-Habbash, Ministro degli Affari Sociali e Ministro dell’Agricoltura dell’Autorità Nazionale Palestinese
L’intervista è stata concessa a Andrew Spannaus.
EIR: Il presidente egiziano Mubarak sta guidando la battaglia contro l’uso dei biocarburanti. Lei è dalla sua parte?
Al-Habbash: Il presidente Mubarak ha parlato in modo molto diretto e chiaro. Ha puntato l’indice sul problema principale. E’ una questione politica. Se le nazioni ricche, e specialmente gli Stati Uniti, vogliono usare le derrate alimentari come fonti di bioenergia, si crea un gran problema.
EIR: Lei è d’accordo nel definire questa politica un ‘crimine contro l’umanità’?
Al-Habbash: Sì, certo. È un grave crimine. Non c’è giustizia nel produrre energia per le automobili, facendo cessare la produzione di cibo per milioni di persone in tutto il mondo.
EIR: Questo vertice ha discusso di misure di emergenza necessarie a garantire la produzione di cibo e l’autosufficienza, ma al contempo si assiste ad una decisa spinta per garantire che le nazioni seguano le politiche liberiste dettate dell’OMC. Che pensa di questo disaccordo?
Al-Habbash: Il cibo non è soltanto una merce. Corrisponde ad bisogno importantissimo, per gli esseri umani. Perché la vita continui sulla terra, dobbiamo – in quanto uomini, e non in quanto politici – giungere ad un accordo affinché il cibo non sia oggetto di contese tra nazioni ricche e nazioni povere. Si tratta di un bisogno vero e importante di tutti noi: per noi, per voi, per gli Americani; non è semplicemente una merce.