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Su Russia Today le intervista televisive
a Lyndon LaRouche e Jeffrey Steinberg:


L’attacco della Georgia nell’Ossezia meridionale è un’operazione britannica.

22 agosto 2008 (MoviSol) –Riportiamo qui sotto due interviste televisive del canale russo di lingua inglese Russia Today: la prima a Lyndon LaRouche in diretta; la seconda a Jeffrey Steinberg, direttore dell’EIR, precedentemente registrata il 19 agosto scorso.

Le due interviste, arricchite di immagini scattate nella zona di conflitto, sono archiviate sul sito dell’emittente televisiva:

Intervista a Jeffrey Steinberg
Intervista a Lyndon LaRouche

Il canale televisivo, attivo da circa un anno, è stato fondato sotto gli auspici dell’agenzia d’informazione russa Novosti e sostenuto da ambienti ufficiali, per contrastare le distorsioni della realtà e della politica russa propagate dai media mondiali.


L'intervista a Lyndon LaRouche

Per vedere l'intervista di LaRouche su Russia Today

RUSSIA TODAY: Per parlare ancora un po’ della guerra nell’Ossezia meridionale e delle sue ripercussioni sulla comunità internazionale, siamo in collegamento diretto con la Germania, con il filosofo, economista e attivista politico americano, il Sig. Lyndon LaRouche.
Grazie mille, Sig. LaRouche, per la sua partecipazione.
Bene, focalizziamo l’attenzione su quanto accaduto nell’Ossezia meridionale: lei pensa che la guerra nell’Ossezia meridionale sia stata cominciata per colpire la Russia, e che si sia trattato di una provocazione ben congegnata?

LYNDON LAROUCHE: È parte di un’operazione diretta dai britannici con sostegno americano, pensata per distruggere la Russia con una serie di azioni di accerchiamento, esemplificate da quanto è accaduto, proprio di recente, in Polonia.

RUSSIA TODAY: Ora, che cosa pensa del modo in cui i media riferiscono su questo conflitto?

LYNDON LAROUCHE: Beh, per ora negli Stati Uniti abbiamo avuto resoconti, su ogni genere di cosa, che superano in disonestà quel che non vedevo da anni.La maggioranza dei servizi europei e americani sono stati pessimi. Nella maggioranza dei casi, lontani dalla verità.

RUSSIA TODAY: Che cosa pensa dell’Occidente, che chiude un occhio davanti a chi ha iniziato la guerra?

LYNDON LAROUCHE: Beh, la guerra è iniziata nella forma di un tentativo immediato di isolamento, di accerchiamento, per eliminare la Russia come fattore significativo, e spezzarle la volontà. Penso che il governo di Putin abbia risposto in modo abbastanza appropriato, agendo su stime d’intelligence corrette in merito alla natura della situazione creatasi.

RUSSIA TODAY: Quali interessi hanno gli Stati Uniti nel Caucaso, a suo parere?

LYNDON LAROUCHE: Nessun interesse particolare. Questa faccenda non rispecchia degli interessi statunitensi, in realtà. Piuttosto, è una faccenda in cui si muovono certe forze internazionali. Consideri il caso di George Soros: egli è di nazionalità britannica, opera contro gli Stati Uniti, è attivo in molte parti del mondo, ed è stato il principale artefice dell'attuale governo della Georgia. Soros è il rappresentante di un ramo del Foreign Office britannico, l’ente che sta sovraintendendo all’intera operazione in questione.

RUSSIA TODAY: Ma quanto potrebbe influenzare questo conflitto l’equilibrio tra le potenze mondiali, nel lungo periodo?

LYNDON LAROUCHE: Penso che siamo a rischio di una nuova crisi missilistica, paragonabile a quella del 1962, benché peggiore. Questo è il pericolo: siamo sul ciglio di un crollo generale del sistema monetario e finanziario mondiale. In periodi come questo si profilano i “cannoni d’agosto”. Stiamo parlando del rischio di terza guerra mondiale.

RUSSIA TODAY: Sig. LaRouche, La ringraziamo dei suoi commenti e del tempo concesso.
Abbiamo parlato con l’economista, filosofo e attivista politico americano Lyndon LaRouche, dalla Germania.


L'intervista a Jeffrey Steinberg

Per vedere (parte de) l'intervista di Steinberg su Russia Today

JEFFREY STEINBERG: […] i Russi avrebbero ceduto e non avrebbero risposto con la forza a questa provocazione. [Il governo georgiano] ha creduto in qualcosa di ingenuo: che le relazioni russo-americane fossero così importanti che la Russia avrebbe compiuto dei passi nella sostanza suicidi, alla luce degli obblighi costituzionali a difendere i propri cittadini.

I Georgiani hanno impiegato delle versioni aggiornate dei vecchi Katiusha (originariamente impiegati nella seconda guerra mondiale). Qualunque esperto militare sa che non si tratta di armi molto precise. Sparano dai sei ai dodici razzi alla volta, costruendo una specie di coltre di fuoco e costituendo soprattutto un pericolo per i civili. Così, [è in questo modo che] mi sembra di capire che il capoluogo dell’Ossezia meridionale sia stato raso al suolo.

Nell’Ossezia settentrionale si sono riversati decine di migliaia di rifugiati. Si parla di 15000-20000 vittime, ma non conosciamo la cifra certa. Questo è il risultato di un assalto iniziale delle forze georgiane, prima che i Russi rispondessero con forze di molto eccedenti, portando la situazione ad uno stallo, durato per tre-quattro giorni. I Russi, in sostanza, hanno mostrato che il bluff dei Georgiani e di certa gente in Occidente, cioè di tipi come George Soros e Malloch Brown del Foreign Office, che sono dietro a Saakashvili sin dall’inizio della sua carriera politica, che lo hanno aiutato nella sua ascesa al potere, e lo hanno spinto a intraprendere quest’azione provocatoria, non ha funzionato come si aspettavano: la Russia non si è semplicemente ritirata e ha fatto il morto, ignorando un atto di aggressione e di brutalità contro cittadini russi.

Vi sono ottime ragioni per credere di essere in uno dei classici casi che qui, negli Stati Uniti, sono chiamati “carpetbeggar government": questo è il risultato dell’ingresso in Georgia di persone esterne, in qualche limitato modo associate alla nazione, ma entrate con l’idea di imporre una politica lontana dagli interessi della maggioranza del popolo georgiano. È il caso di interessi stranieri, non georgiani, che dettano il programma politico al governo di Saakashvili.

Francamente, quel governo stava perdendo la presa sul popolo. Penso che una delle motivazioni più immediate della scelta di Saakashvili di imbarcarsi in questa avventura sia proprio la crescita dell’opposizione al suo governo. Se vi fossero state elezioni anticipate, egli avrebbe perso e si sarebbe trovato fuori dai palazzi del potere. Così, ha usato il piano di invasione dell’Ossezia meridionale mirando a tramutare il suo precedente status di regione autonoma in quello di regione completamente integrata nella Georgia, per rafforzare le sue credenziali nazionaliste, per salvare la sua presidenza dal collasso.

Da un punto di vista più ampio, in quest’avventura hanno giocato alcuni interessi di fazione, britannici e americani, interessati a provocare la Russia. La ragione è che certa gente, in Occidente, preferirebbe entrare in una nuova Guerra Fredda come modo di distrarre l’attenzione da ogni altro tema, per esempio la crisi finanziaria, o cose simili.


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