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Il vuoto di leadership nella crisi strategica

9 settembre – Mentre l'attenzione pubblica mondiale era concentrata sul viaggio del Vicepresidente americano Dick Cheney in Azerbaijan, Georgia, Ucraina e Italia, la principale fonte di turbamento del quadro strategico si era spostata in Pakistan. Le dimissioni del Presidente Musharraf, su istigazione britannica e saudita e con la benedizione della Casa Bianca, ha incrementato enormemente l'instabilità di quel paese e sta avendo ripercussioni in Afghanistan, in India e, sul medio periodo, in Iran.

Il rifiuto di adottare le misure raccomandate da Lyndon LaRouche per riorganizzare il sistema finanziario e monetario in bancarotta e, invece, la decisione del governo americano di statalizzare le finanziarie Fannie Mae e Freddie Mac e farne due gigantesche discariche mondiale di "rifiuti tossici" (vedi sotto) porta il mondo più vicino ad una guerra come sbocco della crisi sistemica. Come ha scritto Helga Zepp-LaRouche, fondatrice e presidente dello Schiller Institute internazionale, in un articolo del 6 settembre, "Possiamo contare su una cosa: i prossimi due mesi, che portano alle elezioni presidenziali americane, hanno in serbo una intera serie di escalations della crisi strategica. Nessuno può dire chi sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti, ma è chiaro che McCain ha ammesso che la politica economica non è il suo forte, mentre Obama non ha proferito parola sulla natura sistemica della crisi. Nei prossimi due mesi, l'intensificarsi della crisi finanziaria vanificherà ogni schema precostituito".

Nelle ultime settimane si è rafforzato il timore che prima di lasciare la Casa Bianca, l'amministrazione Bush lancerà un attacco militare contro l'Iran. Data la situazione nel Caucaso, in Europa orientale, nel Medio Oriente e nell'Asia occidentale, non occorre molta immaginazione per capire quali sarebbero le conseguenze di ciò.

Fortunatamente, la cosiddetta "Vecchia Europa", e cioè Italia, Francia e Germania, ha fatto capire che non intende assecondare la politica britannica e del "partito britannico" negli USA, che mira ad uno scontro con la Russia. Ma ciò non basta a riempire il terrificante vuoto di leadership nella attuale crisi strategica.

"La speranza", ha scritto Helga Zepp-LaRouche, "è che si trovi una combinazione di nazioni che siano preparate a eliminare le cause della crisi attuale, prima che sia troppo tardi, e sostituire il sistema finanziario mondiale – ormai fallito senza possibilità di appello – con un nuovo sistema di Bretton Woods. E' positivo che ci sia un dibattito crescente su questo tema in Italia, Francia e Russia. Solo se una combinazione di nazioni sufficientemente potente è pronta ad opporsi attivamente alla concezione politica rappresentata dall'Impero Britannico – la politica di tensioni, equilibri delle forze, geopolitica, guerriglia ecc. – possiamo trovare una via d'uscita a questa situazione fin troppo compromessa".


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