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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Al Congresso USA opposizione alla politica anti-russa di Bush

15 settembre 2008 – Il 9 settembre, al Senato, Hillary Clinton si è opposta alla decisione del governo USA di abbandonare la cooperazione con la Russia nel settore del nucleare civile ed ha inoltre messo in dubbio la versione dei fatti della Georgia, fatta propria dalla Casa Bianca. La Clinton ha raccomandato la costituzione di una commissione che chiarisca le responsabilità del conflitto russo-georgiano e, se a Bush l’idea non piace, lei stessa proporrà al Congresso un ddl per la costituzione di tale commissione.

Lo stesso giorno alla Commissione Esteri diversi parlamentari hanno criticato la versione fornita dall’amministrazione Bush. Il fatto che ad iniziare il conflitto siano stati i georgiani ed il loro presidente Mikheil Saakashvili è stata sollevata dal presidente della Commissione Howard Berman e dai colleghi William Delahunt e Brad Sherman, democratici, e dal repubblicano Dana Rohrbacher. Secondo Delahunt, Saakashvili ha lanciato l’operazione militare nell'Ossezia meridionale per arrivare al fatto compiuto: “E ci chiedono di premiare una cosa del genere ... con stanziamenti per un miliardo”, ed ha poi aggiunto “tutti sono concordi nel fatto che la Georgia ha attaccato per prima”.

“Sono stati i georgiani a rompere la tregua, non i russi”, ha dichiarato Rohrbacher, aggiungendo: “Consentitemi semplicemente di dire che i russi hanno ragione e noi torto: i georgiani hanno cominciato e i russi hanno concluso”.

La questione dell’ipocrisia, dei due pesi e due misure applicate alla Georgia e al Kossovo è stata sollevata dal repubblicano Ted Poe: “Quanti serbi sono stati uccisi dalle operazioni militari americane per garantire ai kossovari il diritto all’autodeterminazione? La risposta è circa 500”.

L’avventatezza del sostegno dato alla richiesta di Georgia e Ucraina di aderire alla NATO è stata criticata persino da un repubblicano solitamente anti-russo come Ed Royce.

L’ex candidato presidenziale repubblicano Ron Paul ha appoggiato i colleghi che hanno cercato di frenare la caccia ai russi ed ha tagliato corto: “Non abbiamo bisogno di essere presenti in Georgia a proteggere un oleodotto. Non siamo lì per proteggere la democrazia. Ci siamo per proteggere un oleodotto e per me questa è una tragedia”.

L’ex sen. Gary Hart ha pubblicato un articolo su The National Interest Online in cui chiede: “Come reagirebbero gli USA se dei territori sui nostri confini fossero improvvisamente attaccati?”


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