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I fatti nel caso di Alan Greenspan

Lettera ai banchieri di Lyndon LaRouche

16 settembre 2008

Che il sistema costruito da Alan Greenspan sia defunto è fuori di dubbio. Tuttavia, quel sistema di ipnotismo dovrebbe, agli occhi di qualunque studente di storia ben informato, apparire in tutta evidenza come un plagio da parte del Sig. Greenspan di un famoso racconto originariamente pubblicato dal grande Edgar Allan Poe.

Questo fatto è di particolare importanza, proprio mentre il tanfo orribile del trapasso di Lehman Brothers e molte altre istituzioni ne svela la loro vera storia.

La lezione da imparare, per le persone ignoranti della storia e della letteratura classica come il Presidente George W. Bush, Jr., è che sarebbe bene celebrare tempestivamente le esequie di quelle cose morte, piuttosto che illudersi di poterle resuscitare infettando, come in un matrimonio, chi è pericolosamente malato ma ancora vivo.

Contrariamente a quanto creduto da molti, a partire dal collasso di Lehman Brothers e dal caso della marcescenza di Northern Rock, il sistema bancario adottato da Alan Greespan è sempre stato una pratica implicitamente criminale, inteso proprio a saccheggiare, una dopo l'altra, tutte le banche ordinarie ancora in salute e a mantenere ogni altra istituzione economica in uno stato di coma prolungato, ovviamente destinato a portarle alla morte.

Questo è il momento di separare le istituzioni finanziarie che dovrebbero essere già riconosciute come defunte da quelle ancora vive, usando il principio della riorganizzazione nazionale con procedura fallimentare, protetta dal governo, come meccanismo di salvataggio dell'economia e delle banche ordinarie, seppellendo ogni altra entità che avrebbe dovuto essere defunta, come i morti-viventi del sig. Greenspan.

Come alla fine del racconto di Poe su "I fatti nel caso del sig. Valdemar", è giunto il momento di seppellire i cadaveri, e non di diffondere l'infezione, lasciandoli volare a nozze con coloro che possiamo ancora salvare.


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