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La conferenza per la Nuova Bretton Woods inizierà in novembre

23 ottobre 2008 (MoviSol) - La conferenza per una Nuova Bretton Woods proposta da Lyndon LaRouche da 13 anni a questa parte è ormai diventata una realtà, e il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha convinto il governo americano ad ospitare tale conferenza a New York a metà novembre. Ma questo è solo l’inizio. L’esito della conferenza sulla nuova Bretton Woods è totalmente aperto: potrebbe essere la nuova Bretton Woods di LaRouche, nello spirito di Franklin Delano Roosevelt, o potrebbe essere invece la “Nuova Britain Woods”, ovvero la dittatura mondiale dei banchieri proposta dal Premier britannico Gordon Brown.

Per il momento è positivo che Sarkozy abbia convinto Bush a ospitare una serie di conferenze a cui parteciperanno il G8 più Cina, India e Brasile. L’amministrazione Bush era più che riluttante, ma stando agli organi di stampa francesi, Sarkozy avrebbe detto a Bush che se si fosse rifiutato sarebbe risultato “nudo” di fronte alla storia. Nell’annunciare la conferenza, Bush ha insistito che la riforma del sistema finanziario si fondi sul dogma del libero mercato.

Tuttavia, a questo punto è prematuro dire quale sarà l’ordine del giorno della serie di conferenze. Il crac finanziario in corso, e il palese fallimento di qualsiasi rimedio adottato finora, porteranno ancor più vento in poppa alla politica di LaRouche. Al momento, senza un chiaro ordine del giorno, l’aspetto più importante è che il contesto del vertice sulla nuova Bretton Woods coincide largamente con quello invocato da LaRouche come unico mezzo per ottenere un risultato positivo. Sarà solo un accordo tra le quattro nazioni – USA, Russia, Cina ed India – a poter fornire la leadership necessaria a una riforma del sistema finanziario e monetario che promuova il Bene Comune. Naturalmente occorre che gli USA cambino politica.

Il 17 ottobre, alla vigilia dell’incontro tra Sarkozy e George Bush, LaRouche ha dichiarato che una conferenza sulla Nuova Bretton Woods dovrà ispirarsi alla Pace di Westfalia, il trattato del 1648 che mise fine alla guerra dei Trent'anni in Europa stabilendo il principio della cooperazione tra stati nazionali sovrani, intorno all’idea del “beneficio per l’altro”.

Come afferma LaRouche, “se i capi di stato, proponendo di convocare questa conferenza, si limiteranno a parlare di una serie di misure da negoziare, non andrà a buon fine. Non funzionerà. Attualmente nessun governo gode di vera sovranità. Bisogna tornare dunque ai principii di base, incluso il ritorno alla vera sovranità nazionale”.

LaRouche ha elaborato il concetto. “Qualsiasi accordo, qualsiasi discussione, dovrà ruotare intorno al beneficio combinato di tutti. Si dovrà partire dal criterio della pace di Westfalia, altrimenti non si arriverà da nessuna parte”.

Come ha sottolineato LaRouche, i governi del mondo dovranno concordare una serie di programmi di sviluppo prioritari su vasta scala, stabilendo un meccanismo per l’elargizione di crediti a lungo termine ed a bassi tassi di interesse per tali programmi di sviluppo. “Lanciando tali grandi progetti di sviluppo in ogni continente”, ha dichiarato LaRouche, “potremo ridare corpo all’idea del beneficio per gli altri. Prendiamo le aree del mondo più impoverite, a partire dall’Africa, e costruiamo ferrovie ad alta velocità, impianti di energia nucleare, sistemi idrici moderni. Ci vorranno molte generazioni per realizzare pienamente i benefici di questi piani, ma questo tipo di sforzi, a partire dalla riorganizzazione fallimentare dell’attuale sistema di globalizzazione in bancarotta, all’insegna del liberismo, della speculazione e del genocidio maltusiano, costituiscono l’essenza stessa del principio di Westfalia. Non perdiamo tempo”.


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