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Il crollo del sistema provoca la fuga nel corporativismo e nell'iperinflazione

30 ottobre 2008 (MoviSol) - A fronte del crollo del sistema finanziario globale, i banchieri, le autorità finanziarie e di governo subiscono un crollo psicologico, palesato da dichiarazioni e interventi senza sostanza. Incapaci di prendere atto della realtà, essi si gettano ciecamente sul sentiero dell'iperinflazione alla Germania di Weimar e del corporativismo fascista mussoliniano. I salvataggi si susseguono, nella misura in cui un piano più insensato dell'altro viene tentato nello sforzo disperato di salvare l'insalvabile e mentre si consolida una dittatura bancaria mondiale.

Un esempio tipico è il piano annunciato dalla Federal Reserve la scorsa settimana per pompare circa 540 miliardi di dollari nei fondi monetari, attraverso una nuova "Money Market Investor Funding Facility", che finanzierà cinque veicoli speciali, o PSPV (Private Special Purpose Vehicles), gestiti da J.P. Morgan Chase. Questi PSPV, che raccoglieranno fondi anche vendendo obbligazioni commerciali collateralizzate, agiranno come mercato secondario per acquistare titoli dai fondi comuni e altri operatori dei mercati monetari. Meno di un mese fa, il 29 settembre, il Tesoro USA ha annunciato un Programma di Garanzia Temporanea per i Fondi Monetari, con fondi provenienti dallo Exchange Stabilization Fund di 50 miliardi. La nuova iniziativa della Fed crea un fondo di dimensioni oltre dieci volte superiori, e riflette la velocità con cui il sistema si sta disintegrando. Infatti, gli investitori hanno ritirato circa 500 miliardi di dollari dai fondi comuni dallo scorso agosto.

"Questa non è iperinflazione?" si è chiesto Lyndon LaRouche. "Eccome! È iperinflazione alla Germania di Weimar".

Nel frattempo, la maggior parte della liquidità iniettata dalla Fed nel sistema finanziario non serve a finanziare prestiti, come vorrebbe far credere il ministro del Tesoro Paulson, ma a ingrossare fondi destinati ad acquisizioni e a coprire le perdite. Le grandi banche pianificano di inglobare le piccole, usando il denaro dei contribuenti per finanziare una pericolosa concentrazione del sistema bancario in un piccolo numero di banche gigantesche. Il New York Times del 21 ottobre citava un funzionario anonimo del Tesoro che ammetteva esplicitamente che "Il Tesoro non vuole puntellare le banche deboli. Un obiettivo di questo piano è favorire il consolidamento".

Dei 125 miliardi di dollari da elargire alle banche nella prima tornata di acquisizione di azioni, 5 miliardi serviranno a contribuire all'acquisto di Wachovia da parte di Wells Fargo, e altri 5 per aiutare la Bank of America ad acquisire Merrill Lynch. Le grandi banche sono le più insolventi, ma tuttavia saranno loro date in pasto le banche minori.

Il 24 ottobre è stato annunciato che PNC Financial acquisterà National City Corp per 5,6 miliardi di dollari. Mentre a National City è stata negata la partecipazione al programma federale di acquisto azioni e le è stato detto di cercarsi un acquirente, il Tesoro fornirà 7,7 miliardi a PNC per finanziare l'acquisizione, specificando che il denaro non dovrà essere necessariamente usato per il credito.

Allo stesso tempo, i controllori del sistema liberista anglo-olandese fanno pressione per sostituire le autorità di sorveglianza nazionali con una globale, possibilmente coordinata dal FMI. L'intenzione è chiaramente quella di creare una dittatura mondiale delle banche gestita dalle forze che hanno creato l'attuale sfacelo, con l'obiettivo di distruggere il sistema degli stati nazionali.

"Questi idioti stanno lanciandosi in una fuga in avanti dettata dal panico – ha dichiarato LaRouche -, senza avere un'idea di ciò che stanno facendo, senza coerenza". "Stanno adottando il corporativismo di stampo mussoliniano, e il governo li finanzia. La gente dovrebbe rileggersi la storia del corporativismo fascista, come fu creato e come funzionava". Infatti, per finanziare tutti i piani di salvataggio messi in campo, i governi dovrebbero fare profondi tagli al bilancio, che colpirebbero gli investimenti e lo stato sociale ma soprattutto le fasce più deboli della popolazione.


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