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Di che morte morrà il sistema finanziario: iperinflazione o iperdeflazione – o entrambe?

26 novembre 2008 (MoviSol) - L'attuale tendenza deflazionistica dell'economia mondiale sembra apparentemente contraddire l'analisi larouchiana dell'esplosione iperinflazionistica. Rispondendo ad un quesito durante la teleconferenza del 18 novembre scorso, Lyndon LaRouche ha chiarito che "ci sono due diverse tendenze, a livelli diversi. [...] Ci troviamo in una situazione intrinsecamente iperinflazionistica, ma anche, allo stesso tempo, iperdeflazionistica". Il crollo dell'economia reale è causato dal collasso finanziario. Il commercio è in caduta libera perché non ci sono più lettere di credito, e l'intera dinamica è determinata dal crollo della bolla dei derivati. "Questo è il grande botto", ha ammonito LaRouche. "Ci avviciniamo alla resa dei conti".

Per capire il rapporto tra le due tendenze opposte, si deve considerare il tasso di crollo dell'economia reale, "il che significa che ci muoveremo verso la disintegrazione assoluta dell'economia mondiale. Se si tenta di mantenere il sistema ci si avvia verso uno scoppio iperinflazionistico. Se non si prende la strada dell'iperinflazione, ci sarà uno scoppio iperdeflazionistico alla base. O l'uno o l'altro".

A riprova che certi ambienti sono pronti a innescare l'incendio iperinflazionistico, l'Independent del 24 novembre ha pubblicato un articolo di Stephen King, direttore economico della Hong-Kong and Shangai Banking Corporation, che chiede di "avviare la stampante" per fermare la deflazione. Il taglio dei tassi d'interesse non è sufficiente a far ripartire l'economia, imprigionata in una spirale deflazionistica, scrive King. Anche se la Banca d'Inghilterra e la BCE hanno spazio di manovra, la Fed ha ormai raggiunto il limite. Serve qualcos'altro.

"Questo 'qualcos'altro' deve essere la monetizzazione. Bisogna avviare la stampante. La monetizzazione richiede la creazione di nuova moneta, che poi viene pompata nell'economia [...] Una critica ovvia a questa politica è che essa toglie valore all'offerta monetaria e, perciò, crea inflazione. In circostanze normali, ciò è vero. I governi che hanno fatto ricorso alla stampante sono spesso finiti nell'iperinflazione, come scoprì la Germania di Weimar negli anni '20 e lo Zimbabwe ha scoperto oggi. Ma quelli odierni sono tempi eccezionali".


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