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L'ONU: le banche salvate
dalla narco-liquidità

6 febbraio 2009 (MoviSol) - Antonio Maria Costa, direttore dell'Ufficio delle Nazioni Unite per la Droga e la Criminalità (UNODOC), ha messo a fuoco il ruolo dei soldi della droga come ciambella di salvataggio del sistema finanziario, in un'intervista pubblicata il 27 gennaio sul settimanale austriaco Profil. Costa aveva già denunciato il ruo lo della narco-liquidità come stampella del sistema in bancarotta sul blog dell'UNODOC, il 19 novembre scorso.

"Il traffico di droga a questo punto potrebbe essere l'unica industria in espansione, con poca o zero disoccupazione. I proventi vengono reinvestiti solo parzialmente in attività illecite", ha detto Costa a Profil. "Il resto del denaro viene immesso nell'economia legale con il riciclaggio. Non sappiamo quanto, ma il volume è impressionante. Come tale, visto dagli effetti macroeconomici, ciò significa introdurre capitale da investimento. Ci sono indicazioni che questi fondi sono anche finiti nel settore finanziario, che si trova sotto ovvia pressione dalla seconda metà dello scorso anno (...) Sembra che i crediti interbancari siano stati finanziati da denaro che proviene dal traffico della droga e da altre attività illecite. E' ovviamente arduo dimostrarlo, ma ci sono indicazioni che un certo numero di banche sia stato salvato con questi mezzi".

In molti casi, ha continuato Costa, "i proventi della droga sono l'unico capitale liquido con cui comprare, ad esempio, proprietà immobiliari. Nella seconda metà del 2008, la liquidità era il principale problema del sistema bancario e perciò, questo capitale liquido è diventato un fattore importante".

Nel suo blog, Costa ha scritto che "oggi, la crisi finanziaria costituisce una straordinaria opportunità per una ulteriore penetrazione di istituzioni finanziarie in crisi di liquidità da parte della mafia: con la stretta creditizia delle banche, questi gruppi criminali ricchi di liquidità sono emersi come la sola fonte di credito".

"Non solo i banchieri hanno creato strumenti finanziari mostruosi, le cui dimensioni, complessità e proprietà, nessuno riesce a comprendere o a calcolare. Così, molti di essi si sono invischiati in qualcosa di stupido, oltreché diabolico. Hanno permesso all'economia criminale di diventare parte dell'economia globale. I banchieri d'affari, i manager dei fondi, i traders commerciali e immobiliari – assieme ai certificatori, ai contabili e ai legali – hanno aiutato le mafie a riciclare i proventi del crimine e a diventare soci in affari".

Nell'intervista a Profil, Costa ha sottolineato che la legalizzazione della droga "farebbe aumentare sensibilmente i consumi" e il fatturato. Quando i britannici hanno elargito 100 milioni di euro ai contadini afghani per compensarli dei raccolti di oppio, "ciò ebbe l'effetto opposto. Nel giro di un anno, la coltivazione raddoppiò, perché i contadini sapevano che se i trafficanti non compravano il loro oppio, sarebbero comunque stati rimborsati dai britannici".


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