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Prodi come Williamson: incorreggibile.

16 febbraio 2009 (MoviSol) - Il 10 febbraio, alla conferenza sul tema "La crisi: economica, politica o etica?" organizzata dal Centro San Domenico di Bologna, il professor Romano Prodi ha perso un'occasione per redimersi, quando in rappresentanza del Movimento di Lyndon LaRouche, Flavio Tabanelli è intervenuto, premettendo: "Mi aspetto questo crac da dodici anni." L'ex Presidente del Consiglio, infatti, ha scelto di ironizzare: "Perché non ce l'ha detto prima?", sentendosi ribattere che nel passato era stato avvertito. (vedi I grandi passi della Nuova Bretton Woods in corso di aggiornamento, Luci ed ombre del governo Prodi e Una politica rooseveltiana per il governo Prodi)

Tabanelli ha indicato nell'economista americano Lyndon LaRouche l'autore di quella previsione. La "Nuova Bretton Woods di cui anche Lei parla" fu proposta da Lyndon LaRouche, i cui saggi consigli, compresi quelli del 2005 inerenti la crisi del settore automobilistico, non sono stati sufficientemente ascoltati. "Non capisco – ha incalzato Tabanelli - perché Lei continui a proporre di salvare il sistema, che è ormai in bancarotta, mentre occorre un approccio rooseveltiano", ha proseguito, chiedendo anche ragione del fatto che il professore "nel '95 diede la laurea honoris causa a George Soros, il grande speculatore che, con l'attacco speculativo alla lira, aprì la stagione delle "privatizzazioni delle fiorenti industrie di Stato".

Nel rispondere, l'ex consulente di Goldman Sachs ha preferito celarsi dietro l'ilarità suscitata in un pubblico in gran parte fin troppo compiacente. Equivocando in modo strumentale, il professore ha accusato il suo interlocutore di essere di quelli che si augurano il crollo del sistema, affinché si possa verificare una sorta di catarsi, e ha tentato di ridicolizzare la figura di LaRouche, peraltro senza nominarlo, dicendo che il prevedere una catastrofe dodici anni prima non avrebbe alcun valore.

Durante la sua prolusione, Prodi non si era stancato di ripetere che questa crisi era imprevedibile [nota], che occorre salvare la banche (come via unica e imprescindibile per salvare il sistema finanziario), che non bisogna farsi sedurre dalle tentazioni del protezionismo; lasciando intendere che anche gli hedge fund dovrebbero rispettare "regole e comportamenti etici" (rubare con moderazione?)

Rispondendo ad altre domande del pubblico, il professore si è addirittura esposto al ridicolo quando ha fatto intendere che siamo in una situazione in cui, davanti alle bocche di tutti noi, la torta non cresce e non si sa come farla crescere. Il commento di un cittadino è stato il seguente: "Con la torta che non cresce, serve il fascismo" - mettendo a nudo la realtà che si prospetta, se non impediamo ai soliti sofisti e impostori di continuare a tener banco, o a godere di un certo appoggio, nelle discussioni di maggior urgenza e rilievo.


Nota:

Fuori dall'edificio, a conferenza appena iniziata, abbiamo potuto parlare con una giovane donna, che si stava allontanando in stato di collera, perché a suo dire "è ancora là che dice che non era prevedibile, ma io lo so dal 2005 perché lavoravo in una finanziaria. Come fa a non averlo previsto, lui?"


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