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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Petizione dei medici d'urgenza francesi

7 luglio 2009 (MoviSol) - La distruzione dei sistemi sanitari nazionali, con gradualità deliberatamente condotta negli ultimi decenni rispondendo ad una logica di criteri finanziari non più orientati allo sviluppo del Bene Comune, è una delle cause principali della diffusione della pandemia di influenza A/H1N1, senza contare quel che ci potrebbe riservare il futuro prossimo, sempre dal punto di vista epidemiologico.

In Francia, in risposta all'approvazione della legge HPST di attuazione della riforma Bachelot, con cui si subordina il servizio sanitario alla logica di pareggio del bilancio, i medici d'urgenza hanno annunciato che non obbediranno alle conseguenti direttive amministrative e continueranno "a compiere la missione che il Consiglio Nazionale della Resistenza individuò per gli ospedali pubblici", invocando la "legittimità" di tale mandato, prima di qualunque "legalità".

La gravità dell'appello seguente, firmato da medici che ogni giorno si battono per la vita dei malati e dei feriti, e per la dignità degli altri che un giorno potrebbero trovarsi nelle medesime condizioni, serva come stimolo ad una più ampia mobilitazione civile, poiché stiamo entrando in un'epoca in cui nulla ha più certezza, compresa la vita umana stessa e la sopravvivenza della società umana.

I medici d'urgenza oppongono resistenza

Noi,
medici d'urgenza di tutta la Francia,

annunciamo che da domani, qualunque sia il futuro della riforma Bachelot della sanità (HPST), in perfetta conoscenza della gravità del nostro gesto, cominceremo un'opera di resistenza.

Noi continueremo a compiere la missione che il Consiglio Nazionale della Resistenza individuò per gli ospedali pubblici.

Noi accoglieremo nell'ospedale pubblico, in ogni momento, in ogni luogo, tutti gli uomini e tutte le donne che si rivolgeranno al servizio sanitario pubblico.

Nessun paziente è una merce; i nostri ospedali non sono delle imprese in cui una sorta di amministratore delegato potrà domani decidere quali siano le cure buone e quali siano quelle malvagie, quale sia il progetto curativo che i medici "al soldo" dovranno mettere in opera.

La nostra dignità è nel rifiutarci di scegliere i pazienti "per cui valga la pena".

La nostra dignità è nel vedere in ciascuno di coloro che si rivolgono a noi degli uomini e delle donne sofferenti che occorre aiutare nel nome dell'umanità, che non è un valore di mercato.

Noi facciamo appello a tutti pazienti, se sarà necessario, sin da domani, a disobbedire alla logica che ci è imposta, nonostante i nostri appelli alla ragione.

Noi preferiamo la legittimità alla legalità.

Noi preferiamo la dignità agli onori.

Non esiste alcun delitto di solidarietà.

Noi cominciamo a resistere poiché i nostri valori sono differenti da quelli di questa legge, i nostri valori sono quelli del Consiglio Nazionale della Resistenza e della nostra Repubblica: "liberté, égalité, fraternité".

Collegamento esterno:

Sito della petizione della Association des médicins urgentistes de France.


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