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Mozione al Senato su G8 e Lecce Framework: serve la Nuova Bretton Woods di LaRouche

22 luglio 2009 (MoviSol) - Nell'ambito della discussione post-G8 al Senato della Repubblica iniziatasi il 21 luglio, il Sen. Oskar Peterlini ha presentato una mozione che impegna il Governo a "portare avanti ed espandere in tutte le sedi internazionali le istanze del Lecce Framework per raggiungere un cambiamento fondamentale del sistema finanziario e monetario internazionale, basato sui principi della nuova Bretton Woods…" La mozione di Peterlini, stesa insieme al Segretario Generale del MoviSol Andrew Spannaus, si riferisce al processo di confronto lanciato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti - un forte sostenitore della Nuova Bretton Woods come proposta da Lyndon LaRouche - che ha portato all'adozione del Lecce Framework, documento che si propone come punto di partenza per l'elaborazione di nuove regole per il sistema economico e finanziario mondiale. Al momento però, a causa dell'opposizione della finanza internazionale che ha sede a Londra, i principi generali enunciati nel Lecce Framework non vanno oltre le regole di "trasparenza" e lotta agli abusi già proposte nel G20 di Aprile a Londra. Perciò serve sostenere la battaglia a favore di una riorganizzazione fallimentare del sistema come proposta da Lyndon LaRouche, con la cancellazione dei titoli tossici e la messa al bando dei meccanismi speculativi che sono alla base della crisi attuale: la cartolarizzazione e l'esplosione della finanza derivata.

Dopo aver riproposto i punti essenziali della Nuova Bretton Woods come introdotti da Peterlini anche nella discussione in Senato a febbraio di quest'anno, la mozione prosegue:

"nonostante l'attenzione posta al tema negli incontri internazionali e in modo particolare al G20 tenutosi a Londra il 1° aprile 2009 e al G8 appena conclusosi a L'Aquila, le riforme proposte in quelle sedi non raggiungono il livello di riforme sistemiche;

"infatti non sono stati messi in discussione i meccanismi alla base della speculazione, che sanciscono il divorzio tra i movimenti finanziari e le attività reali: la cartolarizzazione, in cui si rompe il legame tra istituto finanziatore e cliente permettendo alle banche e alle società finanziarie in genere di utilizzare i debiti contratti dai cittadini come merce di scambio in un mercato che mira solo a cercare nuove fonti di profitto attraverso un effetto di leva esasperato; l'ampio utilizzo di strumenti derivati, che dal loro scopo iniziale come protezione per gli agricoltori sono diventati l'elemento centrale di una bolla speculativa talmente grande da essere quantificata in quadrilioni di dollari, eclissando di molte volte le attività dell'economia reale;

"mentre è essenziale regolamentare tutti gli strumenti finanziari, al fine di cambiare l'orientamento dell'economia non bastano la sola disponibilità di informazioni più approfondite, criteri quali i limiti ai compensi dei dirigenti ed il rafforzamento della lotta alla corruzione e all'evasione fiscale; il rischio è che ci si limiti semplicemente a conoscere meglio e portare un'apparente stabilità alle stesse pratiche che sono la radice del problema: la finanziarizzazione dell'economia;"

La discussione al Senato era stata già rimandata di diverse ore, per dare spazio alle beghe tra Pd e Pdl sul comportamento del presidente del Consiglio. Quando finalmente è iniziata la trattazione delle varie mozioni presentate sul tema G8, è diventato presto evidente che la mozione Peterlini era l'unica a proporre un intervento serio per affrontare la crisi; infatti, riflettendo la condizione generale della discussione politica in Italia (e altrove) le altre mozioni, pur trattando temi importanti, assomigliavano a lunghe dichiarazioni di posizione a favore o contro l'esecutivo, sempre in chiave di polemica interna.

La trattazione delle mozioni è stata sospesa e il prosieguo della discussione generale e delle votazioni sarà determinata dai capigruppo nei prossimi giorni.

Segue il testo completo della mozione e il link all'intervento di Peterlini, in cui cita il ruolo guida di Lyndon LaRouche nella proposizione della Nuova Bretton Woods.

(1-00171) (21 luglio 2009)

PETERLINI, PINZGER, THALER AUSSERHOFER, D'ALIA, FOSSON, CINTOLA, CUFFARO, GIAI - Il Senato,

premesso che:

dall'8 al 10 luglio 2009 si è tenuto il vertice del G8 a L'Aquila, che ha dato luogo ad un momento importante di confronto tra i leader dei principali Paesi a livello internazionale;

il vertice ha rappresentato un successo significativo per l'Italia, rendendo omaggio a tutti coloro che hanno concorso alla sua organizzazione, e in modo particolare alle istituzioni di Governo, nonostante il tentativo di alcuni organi di stampa internazionali di mettere in discussione il ruolo dell'Italia proprio in questo momento; va dato atto anche del grande senso di responsabilità di quasi tutte le forze politiche italiane;

durante il semestre di Presidenza italiana del G8 il Governo, e segnatamente il Ministero dell'economia e delle finanze, ha promosso un processo di discussione e di confronto con i Governi degli altri Paesi membri in merito alla necessità di una riforma incisiva del sistema finanziario ed economico internazionale, in seguito alla grave crisi che continua a scuotere l'economia mondiale, provocando l'aumento della disoccupazione, la perdita della capacità produttiva e disagio in tutti i settori, ma soprattutto tra le fasce più deboli, anche nel nostro Paese;

rende onore al nostro Paese in modo particolare il percorso di discussione lanciato dal Governo per individuare una serie di principi che costituiscono la base del "Lecce Framework" adottato nella riunione dei Ministri delle finanze del G8 del 13 giugno a Lecce. Il Lecce Framework è stato citato nel comunicato ufficiale del G8 de L'Aquila come base per un'ulteriore elaborazione delle misure necessarie per stabilire concordemente nuove regole per l'economia mondiale, al fine di evitare il ripetersi delle pratiche finanziarie che hanno contraddistinto le bolle speculative degli ultimi anni e le drammatiche conseguenze di questo fenomeno sull'economia reale;

infatti il processo di finanziarizzazione dell'economia mondiale, a partire dagli Stati Uniti e dai Paesi europei, va avanti da quasi quattro decenni, con un processo che ebbe essenzialmente inizio con lo sganciamento del dollaro dall'oro, seguito da un processo di deregolamentazione che ha avuto l'effetto di spostare gli investimenti verso le attività finanziarie a breve termine e togliere sempre di più i capitali dalle attività più produttive. Un susseguirsi di bolle speculative, sui titoli di Stato, della cosiddetta New Economy, e infine sui titoli ipotecari, hanno portato l'intero sistema monetario e finanziario mondiale sull'orlo del collasso negli ultimi mesi;

la risposta a questa crisi operata dai principali Governi si è concentrata quasi interamente sul tentativo di stabilizzare il settore bancario e finanziario, con una spesa che, tra banche centrali e iniziative legislative dei soli Paesi industrializzati, ha raggiunto la cifra sbalorditiva di decine di trilioni di dollari pur senza fermare l'emorragia di posti di lavoro e di benessere tra le popolazioni;

i principi enunciati nel Lecce Framework, indicati come provvisori e proposti come base per una discussione più ampia, si concentrano sulle regole di trasparenza per gli istituti finanziari, sull'aumento di vigilanza, sulla lotta ai paradisi fiscali e sulla stabilità del sistema;

questi principi, pur importanti per garantire la stabilità, rappresentano soltanto una parte delle misure che bisognerebbe adottare per porre fine al processo di finanziarizzazione che ha caratterizzato l'economia mondiale negli ultimi decenni;

infatti, di fronte alla crisi attuale, ci sono due possibilità: attuare una "correzione" inasprendo alcune delle regole per il mondo finanziario ed economico, ma senza attuare un cambiamento di fondo nell'impostazione degli ultimi anni; oppure portare quelle riforme a livello di cambiamento del sistema, rimuovendo le patologie che hanno condotto alla crisi attuale; questo concetto è stato espresso anche dal Ministro dell'economia Giulio Tremonti, che ha chiesto un nuovo sistema "basato sull'etica";

nel mese di febbraio 2009 il Senato della Repubblica ha discusso una serie di mozioni sul tema della "nuova Bretton Woods" (si tratta degli atti di indirizzo 1-00029, Peterlini ed altri, 1-00032, Morando ed altri, 1-00035, Bricolo ed altri, 1-00036, Baldassarri ed altri, e 1-00033, Lannutti ed altri), ovvero di una riorganizzazione del sistema monetario e finanziario internazionale che permetta di fermare gli effetti immediati della crisi e di porre le basi per un'economia sana e non speculativa in futuro;

tra i punti principali della nuova Bretton Woods vi sono:

  1. la riorganizzazione del sistema finanziario, seguendo un modello di amministrazione controllata, in cui i debiti speculativi (i derivati e i "titoli tossici") vengano depennati o estinti, salvaguardando invece i risparmi delle famiglie e garantendo il finanziamento delle attività essenziali dell'economia reale. Occorre ripristinare la divisione tra le funzioni bancarie ordinarie e d'investimento, bloccando sul nascere la commistione tra la speculazione pura e l'attività dell'economia reale;
  2. nuove regole che garantiscano la stabilità necessaria per la produzione ed il commercio internazionale: a) cambi valutari decisi con accordi tra le nazioni (fixed exchange rate), evitando le oscillazioni speculative dei mercati; b) controlli sui trasferimenti di capitali a fine speculativo (capital control), privilegiando gli investimenti a lungo termine nell'economia produttiva;
  3. un sistema creditizio e non puramente monetario che garantisca investimenti a basso tasso d'interesse e a lungo termine in infrastrutture, industria e alta tecnologia (productive credit) per rompere con la tendenza degli ultimi decenni, in cui si è incoraggiata la ricerca del profitto facile penalizzando l'attività produttiva;

nonostante l'attenzione posta al tema negli incontri internazionali e in modo particolare al G20 tenutosi a Londra il 1° aprile 2009 e al G8 appena conclusosi a L'Aquila, le riforme proposte in quelle sedi non raggiungono il livello di riforme sistemiche;

infatti non sono stati messi in discussione i meccanismi alla base della speculazione, che sanciscono il divorzio tra i movimenti finanziari e le attività reali: la cartolarizzazione, in cui si rompe il legame tra istituto finanziatore e cliente permettendo alle banche e alle società finanziarie in genere di utilizzare i debiti contratti dai cittadini come merce di scambio in un mercato che mira solo a cercare nuove fonti di profitto attraverso un effetto di leva esasperato; l'ampio utilizzo di strumenti derivati, che dal loro scopo iniziale come protezione per gli agricoltori sono diventati l'elemento centrale di una bolla speculativa talmente grande da essere quantificata in quadrilioni di dollari, eclissando di molte volte le attività dell'economia reale;

mentre è essenziale regolamentare tutti gli strumenti finanziari, al fine di cambiare l'orientamento dell'economia non bastano la sola disponibilità di informazioni più approfondite, criteri quali i limiti ai compensi dei dirigenti ed il rafforzamento della lotta alla corruzione e all'evasione fiscale; il rischio è che ci si limiti semplicemente a conoscere meglio e portare un'apparente stabilità alle stesse pratiche che sono la radice del problema: la finanziarizzazione dell'economia;

proprio a causa della grande attenzione dedicata a questi temi da Governi, Parlamenti e popolazioni in tutto il mondo in questo momento, occorre muoversi ora per attuare le riforme sistemiche, prima che le vecchie pratiche si ristabiliscano e i portatori di interessi particolari riescano ad ostacolare le forze del cambiamento,

impegna il Governo,

in vista del vertice del G20 che si terrà a Pittsburgh negli Stati Uniti, a portare avanti ed espandere in tutte le sedi internazionali le istanze del Lecce Framework per raggiungere un cambiamento fondamentale del sistema finanziario e monetario internazionale, basato sui principi della nuova Bretton Woods: la crescita economica dovrà basarsi sul progresso dell'economia reale e sul miglioramento delle condizioni di vita effettive di tutti i popoli del mondo, e non sui meccanismi speculativi come fonte di guadagno illusorio e dannoso per il benessere e la stabilità della società.

Il resoconto stenografico della seduta, con l'intervento di Peterlini: http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/427616.pdf.


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