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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Sono gli europei i più stupidi del mondo?
di Lyndon H. LaRouche, Jr.
31 agosto 2009

Dopo aver letto diversi articoli della stampa europea e aver ascoltato le dichiarazioni di politici autorevoli, con qualche eccezione per quanto riguarda l'Italia, da qui sembra che gli europei siano, dal punto di vista politico, la parte del mondo più completamente in dissociazione dalla realtà. Nonostante che negli Stati Uniti sia in corso il più grande sollevamento rivoluzionario nella storia successiva alla seconda guerra mondiale, un vero e proprio sciopero di massa come fu descritto da Rosa Luxemburg e espresso nel celebre slogan "Wir sind das Volk" che accompagnò la caduta del regime di Honecker nella Repubblica Democratica Tedesca, l'opinione della grande stampa europea e quella dell'uomo della strada da me percepite, da qui, suggeriscono che nel complesso le genti d'Europa abbiano raggiunto quella parte della RDT che un tempo era denominata "valle degli smarriti".

Tra gli "smarriti", in questo caso, sono incluse la stampa e le figure politiche di spicco di una delle mie nazioni favorite, la Germania.

Per quanto possa ammettere la buona fede degli europei nel loro errato comportamento, la maggior parte delle opinioni espresse dai principali media e uomini politici sono simili a ciò che nell'Unione Sovietica si chiamava l'"opinione mascherata"; essi sembrano credere in ciò che detta in primo luogo la paura di Londra e in secondo luogo la linea "ufficiale" di una stampa americana straordinariamente sciocca.

L'espressione più pericolosa di questa follia dell'opinione pubblica europea viene dalla Russia, ove un elemento guida del pensiero politico è l'adozione, volontaria ma masochistica, di una posizione per cui si dà retta alla stupida presunzione che il collasso del dollaro americano non farebbe crollare l'intero sistema [finanziario] mondiale, cioè non vedrebbe la Russia tra le prime vittime di una tale calamità.

Il fattore che in modo più rilevante ha causato questo stupefacente stato di illusione dell'opinione europea è stato l'effetto del lavaggio di cervello di massa, esercitato sui circoli europei nel periodo in cui Helmut Kohl fu sottoposto a forti minacce dalla combinazione degli interessi imperialistici britannici rappresentati dall'allora primo ministro Margaret Thatcher, della presidenza francese di François Mitterrand e dal cane da salotto dei britannici, l'allora presidente americano George H. W. Bush. Con il rovinoso regime della moneta unica europea, messo in atto con un'implicita minaccia bellica rivolta alla Germania, tutta l'Europa occidentale e centrale è divenuta, emotivamente, un'accozzaglia di satrapie del corrotto imperialismo britannico "post-westfaliano" del guerrafondaio Tony Blair.

Ora, alla faccia della stampa dell'Europa centrale e occidentale e di autorevoli opinioni ufficiali russe, l'intero pianeta è entrato nella morsa dovuta alla fase accelerata di collasso del sistema economico-fisico, attraverso un processo di reazioni a catena, che interessa ogni cantuccio e ogni fessura del globo.

Il mercato globale dipende oggi dal margine cruciale di una massa di debito nominalmente denominata in dollari e in larga misura senza valore, debito di un sistema finanziario e monetario mondiale disperatamente in bancarotta, per il quale Joseph Stiglitz ha proposto la terapia consistente nel trasformare il FMI in una "bad bank" globale.

In altre parole, fermo restando l'assetto di questa forma tumorale di "globalizzazione" in cui, con l'illusione tipica della "Torre di Babele", ogni nazione vede dipendere la sua esistenza fisica da ciò che è prodotto in altre nazioni e contemporaneamente tutte le nazioni sono controllate, dall'alto, dai mercati finanziari internazionali ormai in caduta accelerata dal settembre 2007, il collasso del dollaro americano potrebbe verificarsi in ogni momento, prima o dopo il 12 ottobre 2009. Ciò significa a sua volta il collasso a catena dell'intero pianeta in una nuova epoca buia, che porterebbe la popolazione mondiale, nel giro di due generazioni, dai livelli ora stimati di 6,7 miliardi di individui ai livelli di circa 2 miliardi o meno.

Nel frattempo, i governi delle nazioni pretendono di vivere in un pacifico sogno come farebbe un bambino in preda alle fantasie di Alice nel Paese delle Meraviglie, dicendo della crisi negli Stati Uniti: "Certamente, non capiterà a noi! Per favore, Maestà, possiamo prendere ancora una tazza di te assieme? Che cosa diavolo è accaduto, ultimamente, al gatto di Dick Whittington?"


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