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Il fiasco olimpico di Chicago e il conflitto d'interessi di Obama

9 ottobre 2009 (MoviSol) - Nel mezzo di due guerre, della disoccupazione crescente e della peggiore crisi finanziaria della storia moderna, il Presidente Obama è volato a Copenhagen il 2 ottobre per cercare di convincere personalmente il Comitato Olimpico Internazionale a scegliere Chicago come sede delle Olimpiadi del 2016. Il tentativo è clamorosamente fallito, dato che quella di Chicago è stata la prima candidatura bocciata, tra le quattro presentate.

Barack Obama ha subìto una forte umiliazione, come una miriade di editoriali è stata pronta a notare. Ovviamente pensava, rafforzato in ciò dai suoi consiglieri, che il proprio "fascino irresistibile" gli avrebbe garantito il successo. Ancora una volta, il pericoloso narcisismo di Obama ha subito un colpo, stavolta internazionale.

Mentre molti hanno ridicolizzato l'abuso di potere della Casa Bianca, l'EIR ha denunciato il vero scandalo, che copre un gigantesco conflitto d'interessi dei funzionari della Casa Bianca coinvolti nello sforzo di lobby, e in particolare di Valerie Jarrett e David Axelrod.

La candidatura di Chicago è stata gestita ufficialmente da un'organizzazione "non profit" chiamata Chicago 2016. Le figure principali di quest'organizzazione sono stati tra i principali finanziatori della campagna elettorale di Obama, e sono anche coloro che avrebbero colto i maggiori vantaggi da un successo di Chicago.

Il più stretto consigliere di Obama, Valerie Jarrett, è al centro del conflitto d'interessi. Amica personale sia di Barack che di Michelle Obama, Jarrett era vicepresidente di Chicago 2016. Fino a quando non si trasferì alla Casa Bianca, ella era anche amministratore di un'impresa di costruzioni di Chicago, la Habitat Company, che si apprestava a partecipare agli appalti per costruire le 3500 abitazioni del villaggio olimpico. Jarrett è anche proprietaria del Grove Parc Plaza Apartments, un complesso residenziale malridotto, col 90% di appartamenti vuoti, che sarebbe stato demolito per far posto a parte delle infrastrutture olimpiche.

Nonostante questi forti interessi personali, la Casa Bianca ha annunciato il 1 maggio scorso che Valerie Jarrett aveva ricevuto un'esenzione dal codice etico (ethics waiver), per permetterle di rappresentare il Presidente nel lobbying a favore di Chicago.

L'altro beneficiario delle generosità olimpiche 2016 sarebbe stato il direttore politico della Casa Bianca, David Axelrod. La sua ditta, ASK Public Strategies, ha svolto lavoro di relazioni pubbliche per Chicago 2016. La stessa Jarrett ha ammesso candidamente, in un'intervista a Bloomberg News, che il gruppo di Chicago alla Casa Bianca di Obama discuteva della candidatura alle Olimpiadi "ogni giorno che ci vedevamo".

Altri quattro membri di Chicago 2016 facevano parte del comitato per l'inaugurazione di Obama, compreso Penny Pritzker, i cui hotel Hyatt erano stati designati come siti olimpici prioritari nel piano di Chicago 2016. Lyndon LaRouche ha chiesto una inchiesta approfondita e le dimissioni di tutti i funzionari della Casa Bianca coinvolti.

Ora che l'aura di invulnerabilità di Obama si è assottigliata, la Casa Bianca potrebbe vendicarsi sul fronte della riforma sanitaria. Mentre i ddl alla Camera e al Senato, così come sono, non passerebbero mai a causa del dispositivo che introduce le cosiddette "commissioni della morte", il piano della Casa Bianca è di scorporare i vari elementi e poi incaricare la conferenza delle commissioni di ricomporli, introducendo i cambiamenti impopolari a porte chiuse.

Lyndon LaRouche ha immediatamente lanciato l'allarme: "Dopo aver appreso di un gigantesco conflitto d'interessi che investe personaggi centrali della Casa Bianca, Valerie Jarrett e David Axelrod, non vogliamo sentire parlare di accordi a porte chiuse. Vogliamo piena trasparenza" nella legge di riforma sanitaria. La popolazione USA, già sulle barricate per la crisi economica, i salvataggi bancari e la disoccupazione, dirà di no.


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