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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Interventi al Settimo "Dialogo tra le Civiltà"
organizzato a Rodi dal World Public Forum

Lyndon LaRouche: un accordo tra le quattro potenze può impedire il crollo generale

23 ottobre 2009 (MoviSol) - Pubblichiamo ampi stralci dell'intervento di Lyndon LaRouche a Rodi, e le domande e risposte seguite.

"Per motivi di tempo, limiterò il mio intervento ad alcuni aspetti del problema. Il 25 luglio 2007 tenni una conferenza trasmessa a livello internazionale tramite internet, in cui dichiarai che eravamo sull'orlo di una crisi generale del sistema finanziario negli Stati Uniti. Dissi che la crisi sarebbe esplosa a giorni, e così fu: quella che in seguito divenne la crisi dei mutui – ma era molto di più di una crisi de mutui, era l'inizio di un processo che continua tutt'oggi, un crollo generale dell'economia americana nella sua forma attuale. È una crisi che minaccia il mondo intero. Perché se crollano gli Stati Uniti, col loro vasto debito, se crolla ad esempio il debito americano verso la Cina, in valore, fino a quasi zero, cosa che può accadere, ciò metterà in moto una reazione a catena in tutto il sistema mondiale, una crisi paragonabile a quella sperimentata dall'Europa nel XIV secolo. È un problema serio. Tuttavia, dissi che c'era una soluzione immediata al problema. Nella prima fase, stilai un disegno di legge da presentare al Congresso, che fu discusso ed approvato in vari stati negli Stati Uniti, per sottoporre l'intero sistema dei mutui americani ad amministrazione controllata, per consentire ai proprietari di case di restare nelle loro case e poi risolvere, col tempo, il problema del debito dei mutui.

"Al contempo, si trattava di proteggere il sistema bancario commerciale degli Stati Uniti. Una volta avevamo una legge che si chiamava legge Glass-Steagall, che prevedeva esattamente questa separazione tra banche commerciali e banche d'affari. Purtroppo Larry Summers, che non è uno sconosciuto in alcuni ambienti in Russia, dove è noto come un ladro, a quanto credo, riuscì a farla abrogare. Da allora il sistema bancario commerciale degli Stati Uniti è esposto al tipo di speculazioni che in precedenza erano permesse solo alle banche d'affari, corrompendo l'intero sistema bancario degli Stati Uniti, e provocando il pericolo di bancarotta.

Nel frattempo, c'è stato il declino, dal 1968-71, dell'economia americana, un declino fisico che è andato accelerando dal 1987. Quindi ora non disponevamo più di una protezione in caso di bancarotta del sistema bancario commerciale, e il mio disegno di legge, che fu appoggiato in molti stati americani, ed anche da alcuni governatori di quegli stati, avrebbe impedito che la crisi sfuggisse al controllo. Avrebbe implicato una riorganizzazione finanziaria di molti conti, ma in modo ordinato e secondo la legge, invece che nel caos.

C'è stato invece un processo caotico, perché invece di risolvere questo problema, invece di garantire la sicurezza sociale a chi ha perso la casa, invece di proteggere le industrie e l'occupazione, abbiamo permesso che regnasse il caos, prima sotto George W. Bush ed ora sotto Obama. Siamo tuttora in uno stato di caos.

"Abbiamo raggiunto il punto in cui, per via di alcuni sviluppi sopravvenuti nel frattempo, non è più possibile fare quello che ho proposto nel 2007. Ora siamo in una crisi generale che potrà coinvolgere l'intero pianeta in una reazione a catena. Perché abbiamo una massa di debito basato sui derivati finanziari, ed i derivati finanziari sui derivati finanziari, che se avverrà il crollo faranno crollare con sé tutto il pianeta, per un motivo molto semplice: quando avevamo ancora un sistema di stati nazionali sovrani, avremmo provveduto come stati all'80% dei bisogni di sopravvivenza della nazione, con mezzi nazionali.

(...)

"Dunque il compito, come l'ho definito, è che la Russia, gli Stati Uniti, la Cina e l'India si mettano d'accordo, come gruppo di paesi, per dare il via ad una riorganizzazione del sistema finanziario e creditizio mondiale, con accordi a lungo termini come quelli formulati da Franklin Roosevelt nel 1944, prima della sua morte, che avrebbero potuto essere realizzati allora, o potrebbero ancora essere realizzati oggi. (...) È la nostra chance: se non lo faremo, subiremo un crollo. Vi posso assicurare, se pensate che ci sia alcuna possibilità che il sistema attuale continui l'anno prossimo, come un sistema funzionante, che invece ci sarà un aggravarsi della crisi, e non ci sarà nessuna ripresa economica in alcuna parte del mondo alle condizioni attuali.

(...)

"Un'osservazione finale sull'amministrazione Obama: negli Stati Uniti abbiamo un fenomeno, tuttora in corso, che riguarda l'80% della popolazione, un fenomeno del tipo di quello descritto da Rosa Luxemburg e simile a quanto avvenne in Germania est nel 1989: da agosto c'è un vero fenomeno di 'sciopero di massa' – non sciopero generale – ma uno sciopero di massa nel senso inteso da Rosa Luxemburg, in cui la maggioranza della popolazione americana si è messa in moto e si è rifiutata di dare ascolto ai propri parlamentari al Congresso; li ha condannati dicendo loro 'voi, membri del Congresso, state zitti! Siamo noi che parleremo e vi diremo cosa fare'. Attualmente l'80% della popolazione americana rifiuta l'attuale amministrazione Obama. E l'amministrazione Obama dovrà essere trasformata e riorganizzata nella composizione, altrimenti ci troveremo nei guai. Perché se gli Stati Uniti non riescono a riorganizzarsi per farlo, non so dove andremo a finire. So che c'è una possibilità tra le principali nazioni, che il Giappone collaborerebbe, altre nazioni collaborerebbero immediatamente, una volta iniziato. Ma spetta alle quattro nazioni che ho indicato prendere l'iniziativa. Se prendono l'iniziativa, il resto del mondo le appoggerà. Ma dobbiamo capire che siamo nazioni diverse, con culture diverse, pertanto dobbiamo cooperare, nonostante le nostre differenze nelle caratteristiche, e a quel punto avremo creato un modello che il resto del mondo accetterà. Grazie".

Nella discussione, è stato chiesto a LaRouche se pensa che sia possibile abolire i derivati preservando l'economia di mercato, e di spiegare perché egli considera la Gran Bretagna il potere dominante in Europa, dato che l'Impero Britannico non esiste più.

"Rispondo prima alla seconda domanda", ha detto LaRouche. "L'errore sta nel presupporre che l'impero britannico sia l'impero del Regno Unito. L'impero britannico in realtà consiste negli interessi finanziari internazionali, un'organizzazione monetarista espressione dell'antico sistema veneziano, che opera tramite il sistema monetario del mondo.

"Attualmente il mondo è dominato da sistemi monetari, invece che da sistemi creditizi nazionali. Il nostro punto di vista, alla luce della Costituzione americana, è che non vogliamo che a governare il mondo sia un sistema monetario. Vogliamo stati nazionali sovrani col loro sistema creditizio, che è il sistema della loro valuta. E come propose Roosevelt nel 1944, e come molti avevano sostenuto in precedenza, questi stati nazionali dovrebbero stabilire accordi basati su tassi di cambio fissi allo scopo di garantire credito a bassi tassi di interesse, per il credito internazionale, senza l'effetto inflazionistico del sistema dei cambi fluttuanti.

"Perciò, eliminiamo il sistema monetario. Usiamo le valute nazionali degli stati sovrani, per instaurare rapporti su tassi di cambio fissi, che possono essere aggiustati ma non arbitrariamente, in modo da non avere inflazione nel costo dei prestiti attivi. Perché, dobbiamo pensare in termini di espansione creditizia nei prossimi 50 anni, per le infrastrutture economiche di base, per far ripartire l'economia,

"Dunque, il punto è concludere accordi tra le nazioni che sono abbastanza dissimili da essere rappresentative. Se si vuole un accordo generale, si devono concludere accordi tra le nazioni che abbiano caratteristiche dissimili. Con il terrore che si abbatterà sulle nazioni con questa crisi, sarà possibile adottare grandi cambiamenti, ma ci vogliono grandi nazioni che trainano, e le nazioni più piccole si assoceranno.

(...) "Perciò dobbiamo semplicemente prendere tutta questa spazzatura dei derivati, che è credito su credito su credito su immaginazione, è puro gioco d'azzardo – e non dobbiamo pagare i debiti di gioco".


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