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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Ciò che gli europei non sanno
sulla riforma di Obama

29 ottobre 2009 (MoviSol) - L'economia reale ed i livelli di vita negli Stati Uniti sono crollati ad un tasso senza precedenti negli ultimi mesi, ed anche la fiducia nella Casa Bianca e nel Congresso è al minimo storico. Non è difficile comprendere il perché: da quando si è insediato Obama, il numero dei disoccupati è aumentato di quasi cinque milioni. Si stima che 2.000 americani al giorno perdano l'assegno di disoccupazione. Nel frattempo, le banche e gli hedge funds sono stati rifinanziati a suon di 25 trilioni di dollari.

Quanto alla sanità, mentre milioni di americani disperati contavano su Obama per ridurre il potere delle compagnie di assicurazione private, e per promuovere una politica sanitaria promossa dal governo (la cosiddetta opzione pubblica), Obama ha rinnegato entrambe. Molti gruppi di interesse, inclusi i sindacati, si rifiutano di sostenere una riforma sanitaria che non comprenda l'opzione pubblica, ma le mutue private (HMO) e le imprese farmaceutiche si rifiutano di accettarla. Fervono dunque i negoziati e gli incontri "di emergenza" dietro le quinte, ma con scarse probabilità di successo. Stando agli ultimi sondaggi, il 72% degli elettori sono contrari al disegno di legge Obama/Baucus sulla riforma sanitaria.

Altrimenti, contrariamente a quanto sostengono i media, a sostenere il disegno di legge sono l'industria delle assicurazioni e la lobby farmaceutica. In effetti, Simon Stevens, vicepresidente della più grossa HMO, United Health, che in passato ha lavorato per Tony Blair al Sistema Sanitario Nazionale britannico, dove ha contribuito a stilare la politica di eutanasia e suicidio assistito nota come Percorso di Liverpool (Liverpool Care Pathway), è uno degli autori della bozza del disegno di legge di Obama.

Molti media in Europa dipingono il ddl Obama/Baucus, erroneamente, come un passo verso la copertura universale. Due terzi dei 50 milioni di americani senza assicurazione sanitaria continueranno a non averla con questo disegno di legge. Il restante terzo, quasi 16 milioni, avrà una copertura sanitaria inadeguata e sarà costretto ad acquistarla con una franchigia altissima e per molti di loro, che sono troppo poveri per potersi permettere un'assicurazione sanitaria, il governo fornirà dei sussidi sui pagamenti. In altre parole, il governo eseguirà i pagamenti direttamente alle compagnie di assicurazione, ma le famiglie disporranno della copertura solo dopo aver pagato di tasca loro un certo minimo (spesso dai 3.000 ai 5.000 dollari). La maggioranza delle famiglie povere non potranno pagare una cifra così alta, e non utilizzeranno dunque la loro assicurazione.

Quanto all'affermazione secondo cui le imprese farmaceutiche avrebbero generosamente accettato di depennare 80 miliardi di dollari che Medicare deve loro secondo il piano di rimborso medicinali, esse hanno accettato solo a patto che Obama non consentisse a Medicare di negoziare sui prezzi dei farmaci da prescrivere. Questo significa che per gli 80 miliardi a cui "rinunciano" le compagnie farmaceutiche, ne guadagneranno almeno 600 miliardi in aumenti dei prezzi sui farmaci nei prossimi dieci anni. Non sorprende che non si oppongano al disegno di legge!


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