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Uno studioso russo del sole
mette in guardia
da improvvise cadute di temperatura,
invece che dal "riscaldamento globale"

1 novembre 2009 (MoviSol) - Habibullo Abdussamatov, direttore del laboratorio di ricerca spaziale presso l'osservatorio Pulkovo di San Pietroburgo e capo del progetto russo-ucraino "Astrometria", nell'articolo "Il sole definisce il clima", pubblicato sulla rivista russa "Scienza e Vita" (Nauka i Zhizn), ha scritto: "Le osservazioni del Sole mostrano che in merito all'aumento della temperatura l'anidride carbonica è 'non colpevole' e che nell'ultimo decennio la temperatura globale della Terra non è cresciuta; il riscaldamento globale ha cessato e vi sono già segni di un futuro drastico calo delle temperature".


Composizione di due fotogrammi della stessa porzione di corona solare, rilevati a differenti lunghezze d'onda. In blu è l'immagine ottenuta alla lunghezza di 171 Å della riga di emissione Fe IX/X. In arancio quella ottenuta alla lunghezza di 340 Å della riga d'emissione He II. Le immagini sono state elaborate con lo strumento EIT a bordo della sonda SOHO il 7 marzo 1996.

Il dott. Abdussamatov riferisce la sua previsione alla recente riduzione dell'attività solare e al raggiungimento di un minimo di produzione di macchie nel ciclo bisecolare della nostra stella, dovuto ai cambiamenti ciclici nel suo raggio, in relazione all'Irraggiamento Solare Totale (in acronimo inglese TSI). Egli considera questo ciclo come la causa superiore del ciclo solare intitolato ad Hale (22 anni) e del ciclo solare intitolato a Schwabe (11 anni). Nel raggiungere un minimo sui duecento anni, ognuno dei cicli diventa meno attivo del precedente; il tutto corrisponde ad una riduzione complessiva della temperatura media globale.

Il dott. Abdussamatov prosegue nel suo monito: "Si dovrebbe temere una rapida caduta delle temperature – non un catastrofico riscaldamento globale. L'umanità deve sopravvivere alle gravi conseguenze economiche, sociali, demografiche e politiche di una caduta globale delle temperature, che influenzeranno gli interessi nazionali di quasi tutti i Paesi e di oltre l'80% della popolazione della Terra. Una riduzione drastica della temperatura rappresenta una minaccia per l'umanità molto più grande del riscaldamento. Tuttavia, una previsione affidabile del momento e dell'intensità di tale diminuzione globale renderà possibile il preventivo aggiustamento dell'attività economica dell'umanità, per ridurre considerevolmente l'impatto della crisi".


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