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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Martin Durkin si unisce a MoviSol individuando nel programma di Copenhagen le forze oligarchiche e la tradizione del nazismo

13 dicembre 2009 (MoviSol) – Martin Durkin, produttore del documentario "La grande frode del riscaldamento globale", diffuso nel 2007 [*] per contrastare le tesi di Al Gore, ha concesso un'intervista al settimanale conservatore berlinese Junge Freiheit a proposito della costante presenza di una mano "feudale" che, al servizio dell'impero, tira le fila del dibattito sul clima. Durkin è dell'idea che il dibattito ufficiale in corso a Copenhagen nulla abbia a che vedere con il clima e che tutto il movimento ecologista sia in realtà non-scientifico e piuttosto al servizio di certe oscure finalità politiche. Anche Durkin si spinge a inserirlo nella tradizione del nazismo.

Nell'intervista si esprime così, rivolgendosi al giornalista: "Che cosa pensa del fatto, per esempio, che il principe Carlo sia un grande amico della natura e dell'ambiente? Forse che gli piacciano i fiori e gli alberi? Nient'affatto: la protezione della natura è coerente con la sua visione di una ben ordinata struttura sociale classista, nella quale a chiunque è assegnato un dato posto: i contadini non dovrebbero far altro che lavorare i campi, senza pensare di passare i fine settimana nei parchi divertimento o le vacanze nel sud della Spagna. L'idea che essi possano trapassare a livelli sociali superiori è per lui un insulto. Perché mai dovrebbe pensarla diversamente? Ciò lo porterebbe alla scomoda situazione in cui sarebbe costretto a giustificarsi nella posizione di monarca, adducendo l'importanza che la monarchia ha per il turismo. Quanto sarebbe umiliante! Solo trecento anni fa sarebbe stato un monarca con pieni poteri sovrani, mentre oggi deve giustificarsi al pari di un qualunque Sig. Rossi".

In una parte precedente dell'intervista Durkin si è difeso dai critici che lo chiamano "negazionista del cambiamento climatico". Usare il termine "negazionista", risponde Darkin, "servirebbe a fabbricare un parallelo con i cosiddetti negazionisti dell'olocausto nazista. È mio parere che questa sia un'ironia, poiché basta considerare gli assiomi di fondo del pensiero adottato nel movimento verde e si trova nelle sue strutture profonde le tendenze di pensiero che furono di filosofi come Nietzsche e Heidegger, e anche delle ideologie come quella riscontrabile nel Mein Kampf di Hitler. E queste persone, che secondo me se ne stanno nella stessa tradizione romantica e anti-capistalistica di quei pensatori, ovvero dei nazionalsocialisti, chiamano me 'negazionista'?"


Nota:

[*] Nelle scuole le sparate di Al Gore sono state ampiamente proposte e avvalorate, con proiezioni più o meno collettive. C'è da chiedersi se il documentario di Durkin o simili prodotti in antitesi dialettica siano stati ugualmente proposti al vaglio degli studenti.


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