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La verità sta emergendo, ovvero "I nuovi vestiti dell'imperatore a Copenhagen"

23 dicembre 2009 (MoviSol) - Citiamo alcuni passaggi di una dichiarazione rilasciata il 19 dicembre da Helga Zepp LaRouche in merito al vertice di Copenhagen che si è appena concluso: "L'intenzione sfacciata di sottoporre il mondo ad una dittatura basata sulla più grande frode scientifica della storia, è fallita. Così l'impero britannico, i cui rappresentanti avevano confessato il loro vero progetto, quello di ridurre in modo massiccio la popolazione mondiale, hanno subito una sconfitta senza precedenti a Copenhagen. I risultati positivi scaturiti dalla conferenza provengono dalla difesa della sovranità nazionale e da un livello qualitativamente nuovo di collaborazione tra Cina e India, come riporta anche il Times of India.

"Il presidente Obama invece, ha fatto una pessima figura quando ha utilizzato certe formulazioni nel suo discorso di otto minuti che sono state viste come un insulto verso i cinesi. Poi si è introdotto in un incontro tra i capi di stato di Cina, India, Sud Africa e Brasile, ignorando le proteste degli ufficiali di protocollo cinesi e affermando che non avrebbe lasciato che gli altri portassero avanti i negoziati in modo segreto. Il quotidiano brasiliano O Globo ha scritto che fortunatamente "nessun è stato ferito in modo grave".

"Il fallimento del vertice di Copenhagen rappresenta una sconfitta per tutti coloro che, nonostante il Climagate e il numero crescente di scienziati che prendono le distanze dalla tesi dei cambiamenti climatici antropogenici, volevano imporre al mondo intero il loro cambiamento di paradigma. Il fatto che l'arroganza del presidente dell'evento, Connie Hedegaard, abbia contribuito a rafforzare in modo significativo la resistenza dei paesi in via di sviluppo, poteva sorprendere soltanto gli ideologi del clima, che non riescono a vedere che da tempo l’asse del mondo è passato dall’Atlantico al Pacifico".

La signora LaRouche cita quindi un Congressista repubblicano del Texas, Joe Barton, che ha partecipato al vertice: "... Non considero le azioni della Cina una forma di ostruzionismo, le considero la realtà. Non decideranno di colpo di mettere da parte tutta la tecnologia e lo sviluppo economico semplicemente per raggiungere qualche obiettivo politico dell'Occidente… Che cosa avremmo fatto se nel 1850 l'Inghilterra, la Francia e la Germania ci avessero detto... 'Non potete costruire le fabbriche'? Avremmo detto loro di sparire".

A questo punto, prosegue la signora LaRouche, "i governi e tutti gli individui seri dovrebbero fare un'analisi onesta e senza pregiudizi degli eventi. Perché lo scandalo sul clima non solo ha portato alla luce i metodi con cui certi "scienziati" sono diventati esperti nell'ottenere i fondi per la ricerca, ma ha anche dimostrato la mancanza di scrupoli di certi politici ed esponenti dei mass media che ignorano le conseguenze inevitabili sui paesi in via di sviluppo della loro politica sul clima...."

La dichiarazione di Helga Zepp LaRouche conclude citando il titolo del quotidiano danese Berlingske Tidende nei giorni del vertice: "Un nuovo ordine economico mondiale ha preso il controllo al vertice del clima". Anche se forse non è ancora vero, è stato decisamente un passo nella direzione giusta. Ora occorre andare avanti più rapidamente, perché il collasso sistemico globale è in atto e continua ad allungarsi l’elenco dei default attuali e potenziali: Islanda, Dubai, e presto la Grecia, la Spagna e altri paesi ancora. La questione di una Nuova Bretton Woods, la reintroduzione del sistema di Glass-Steagall, e un nuovo ordine economico mondiale più giusto diventano sempre più urgenti. In questo contesto, il Vertice sul clima di Copenhagen è stato una vittoria parziale".


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