Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

Un lettore sul Messaggio di solidarietà al Presidente del Consiglio

10 gennaio 2010 (MoviSol) - Un lettore ci chiede un chiarimento sul messaggio di solidarietà della nostra Presidente al Presidente del Consiglio, dopo l'aggressione del 13 dicembre 2009 in Piazza Duomo, a Milano.

Oggetto: Solidarietà al Presidente del Consiglio

Mi sorprende che MoviSol abbia espresso nel suo sito la solidarietà ad un personaggio come Berlusconi i cui precedenti sono piuttosto discutibili.

Se MoviSol fosse una struttura "ufficiale" sarebbe stato doveroso esprimere la solidarità in quanto chiunque ha diritto alla sua incolumità fisica durante un discorso pubblico. Tuttavia non essendo MoviSol, almeno per ora, una struttura ufficiale e famosa da cui il premier si potesse aspettare una reazione dovuta, [al suo posto] io personalmente non mi sarei sbilanciato ad esprimere una solidarietà acritica, tenendo presente come questo leader ha ottenuto il consenso; cioè mediante l'asservimento dei mass media e con operazioni di salvataggio giuridico progettati appositamente per i suoi personali interessi.

Non credo che il lanciatore di statuette sia un demente isolato, lo chiariranno le indagini, potrebbe essere persino una manovra per creare un "martirio pilotato". Oppure un avvertimento mafioso di ritirarsi, mandato [a Berlusconi] dai suoi stessi fiancheggiatori con la coppola, o qualunque altra cosa.

Ma Berlusconi non è esattamente il personaggio che ci commuove alle lacrime, senza ovviamente nulla togliere al suo diritto di parlare senza essere intimidito fisicamente.

Alfredo

LA NOSTRA RISPOSTA

Caro lettore,

Il messaggio di solidarietà a Berlusconi dopo l'aggressione a piazza Duomo era dovuto, anche perché MoviSol è seguita dalle istituzioni più di quanto Lei non ritenga: siamo stati più volte ricevuti al Parlamento, da entrambi gli schieramenti, insieme all'economista americano LaRouche; molti politici, di tutti i partiti, guardano al movimento di LaRouche per un'analisi sulla crisi economica, e su come uscirne.

Non voleva essere naturalmente un sostegno acritico a tutto quello che fa e dice Berlusconi, soprattutto per le sue sparate spesso inopportune sui "comunisti" o sulle donne, che sicuramente irritano la sensibilità di molti italiani, inclusa la mia, o la sua insistenza sul fatto che la crisi sia superata, su cui non concordiamo.

Ma come avrà visto dal mio messaggio di solidarietà [leggi], e forse sentito nell'intervista che ho concesso a proposito a Radio Padania [riascolta], l'aggressione a Berlusconi non rientrava nelle solite polemiche interne italiane, come ha dimostrato l'aggressione al Papa qualche giorno dopo: negli ultimi mesi l'Italia e la Santa Sede hanno dato fastidio alla City di Londra ed a Wall Street, per una serie di motivi che hanno ben poco a che fare col teatrino della politica italiana, ma principalmente con la crisi finale di questo sistema finanziario ed il tentativo, da parte di LaRouche e di alcuni, tra cui il ministro dell'Economia Tremonti, di porre fine alla speculazione finanziaria globale, dando vita ad una Nuova Bretton Woods.

Congelare i titoli tossici come propone Tremonti, o ridurre la speculazione sul petrolio come lo stesso Berlusconi ha proposto ad Obama al vertice G20 a Pittsburgh, significa mettere in dubbio lo strapotere di ambienti finanziari che hanno fatto il bello e cattivo tempo anche tra i governi negli ultimi anni, a partire dall'amministrazione Obama dominata da consiglieri economici che "lavorarono" in ambienti come gli hedge fund e di questi ora, pur se al servizio della cittadinanza, premiano gli interessi. Per non parlare del fastidio che gli appelli del Papa, in difesa dei paesi più poveri e per un più giusto ordine economico mondiale, dànno alla Corona britannica, decisa a ridurre la popolazione mondiale sotto i 2 miliardi di abitanti ed a tenere l'Africa e l'Asia nella povertà, per continuarne a sfruttare le materie prime.

Era nostro compito, in quanto movimento internazionale, far vedere il quadro più ampio dietro queste aggressioni, senza per questo negare i problemi di questo governo, o di Berlusconi.

Liliana Gorini
Presidente di MoviSol, Milano


[inizio pagina]