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La Germania riafferma la sovranità bloccando le vendite allo scoperto

27 maggio 2010 (MoviSol) - Il 18 maggio, l'ente di supervisione bancaria e di borsa BAFIN ha bandito le vendite allo scoperto dei 10 principali titoli finanziari, tra cui Allianz, Commerzbank, Deutsche Bank e Deutsche Postbank, come pure dei titoli di stato dell'Eurozona e dei relativi CDS. La misura, presa unilateralmente, ha provocato un mare di proteste sui mercati internazionali, non tanto per l'effetto in sé del divieto, quanto per il fatto che la Germania avesse preso la decisione senza prima informare gli altri governi.

Mentre il governo francese ha ufficialmente espresso il suo imbarazzo per non essere stato consultato, altre voci influenti in Francia hanno appoggiato la mossa. Jean-Francois Kahn, fondatore della rivista "sovranista" Marianne, ha scritto il 19 maggio sul sito Marianne2 che "Madam Merkel ha adottato una vera misura per regolare i mercati finanziari", mentre "sapete chi" (intendendo Nicolas Sarkozy) non ha fatto niente. "Fatemi ricordare che nella mia recente proposta di riforma finanziaria globale, ho chiesto di proibire le vendite allo scoperto, che non è altro che un modo organizzato di rovinare i risparmi della gente e arricchirsi alle loro spalle". Da un punto di vista puramente razionale, ha scritto Kahn, "il cancelliere tedesco ha assolutamente ragione".

La decisione tedesca è stata vista con rispetto dai senatori americani che si battono per il ripristino di Glass-Steagall, specialmente dopo che il 19 maggio Lyndon LaRouche ha emesso una dichiarazione di apprezzamento per la qualitá di leadership dimostrata dalla signora Merkel, qualità che manca a Obama e ai suoi alleati nel Senato. Nel frattempo si studiano simili misure in Austria, Belgio, Olanda, Svizzera e nella Repubblica Ceca.

Il ministro del Tesoro tedesco Wolfgang Schaeuble ha preso in giro i critici in un'intervista al Financial Times il 20 maggio, dicendo che "se si vuole prosciugare lo stagno non si chiede l'opinione dei rospi". Egli ha poi attaccato duramente i mercati non regolati: "Dobbiamo regolare le transazioni fuori bilancio, e dobbiamo anche focalizzarci sul rapporto tra le transazioni finanziarie e gli scambi reali di beni e servizi. Essi non hanno alcuna correlazione. Capisco che c'è bisogno di nuovi strumenti finanziari per adempiere ai grandi compiti che abbiamo di fronte. Ma perdonatemi se lo dico: profitti minimi del 25% sono semplicemente inimmaginabili nell'economia reale. Non è salubre".


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