Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

Jacques Cheminade si candida per le elezioni presidenziali francesi del 2012

21 giugno 2010 (MoviSol) - Jacques Cheminade, presidente del partito Solidarité et Progrès ha annunciato la sua candidatura alla presidenza della repubblica francese, che dovrà essere rinnovata nel 2012. Oltre venti testate giornalistiche d'oltralpe hanno ripreso la nota di Agence France Press, che qui traduciamo, seguita dalla dichiarazione di candidatura dello stretto collaboratore di Lyndon LaRouche.

Jacques Cheminade è nuovamente candidato alle elezioni presidenziali

Parigi – Jacques Cheminade, un politico indipendente in lotta contro l'"oligarchia finanziaria" al potere, con un comunicato per la stampa ha annunciato che si lancia nella corsa per l'elezione presidenziale del 2012.

Questo ex alto funzionario di 68 anni raccolse lo 0,28% dei voti, nel primo turno delle elezioni presidenziali del 1995.

Tentò nuovamente nel 2002 e nel 2007, ma senza ottenere le 500 firme di patrocinio da parte di rappresentanti eletti necessarie per poter essere candidato.

A capo del movimento Solidarité et Progrès, Cheminade si considera tra "gli uomini politici di carattere, come il generale de Gaulle, Pierre Mendès-France o Jean Jaurès", secondo quanto dice un portavoce che precisa che la sua nuova campagna sarà documentata da un apposito sito.

"Non si può accettare questa Europa che rimpingua le banche e sgozza i popoli", afferma questo diplomato dell'ENA [Scuola Nazionale di Amministrazione, NdT] e dell'HEC [Alta Scuola di Commercio, NdT] per giustificare la propria candidatura.

"Di fronte al tragico fallimento dei responsabili politici e alla cecità auto-distruttrice degli estremi", aggiunge il portavoce, "Jacques Cheminade intende contribuire sin d'ora ad un [vigoroso] sussulto, difendendo una politica di giustizia sociale e di progresso economico".

Dichiarazione di candidatura di Jacques Cheminade alle elezioni presidenziali del 2012

Parigi, 18 giugno 2010 – La cattedrale europea voluta e sognata dal generale de Gaulle, dai suoi predecessori e dai suoi alleati, è diventata oggi, a causa dei compromessi politici dei suoi successori, un luogo senza princìpi in cui si rimpinguano le banche e si sgozzano i popoli.

Non vedo persone, sulla scena ufficiale del mio Paese, elevarsi all'altezza della sfida. Nessuno che proponga una visione di nuovo conforme ai nostri testi fondatori, redatti il giorno dopo la vittoria ottenuta dai popoli liberi sui regimi che tentarono di asservire e di degradare la persona umana: il Preambolo della nostra Costituzione e il Programma del Consiglio nazionale della Resistenza; nessuno che conduca senza reticenze la battaglia contro le nuove feudalità; nessuno che serva senza riserve l'imperativo della giustizia sociale definito con la Dichiarazione di Filadelfia del 10 maggio 1944 e la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Poiché nessuno osa combattere l'ordine predatore della City di Londra e di Wall Street, chiamando così, con il suo nome, questo impero britannico che intende distruggere ogni resistenza degli Stati nazionali.

I due principali candidati alla presidenza, promossi da una cricca mediatica, l'uno [Sarkozy, NdT] protetto da una 'ditta', l'altro [Dominique Strauss-Kahn, NdT] da una gang, servono ognuno alla sua maniera gli stessi interessi di un'oligarchia finanziaria che conduce il mondo al disastro e promette ovunque un'austerità foriera, se nulla l'arresta, della guerra di tutti contro tutti. La loro politica si rifà a quella del Cancelliere Brüning e del Presidente Laval nel corso degli anni Trenta del XX secolo, con il risultato che ben conosciamo.

È di fronte a questo tragico errore, all'illusione di un ritorno al passato e alla cecità auto-distruttrice degli estremi che ho deciso di presentare la mia candidatura alle elezioni presidenziali del 2012, al fine di contribuire sin d'ora ad un vigoroso sussulto.

Oggi come settant'anni fa, la Francia non è sola. S'è destato un movimento in seno al popolo americano e tra alcuni responsabili laggiù, nonostante le vigliaccherie del Congresso e del Presidente Obama, con lo scopo di gettare le basi di un sistema di credito produttivo pubblico, di abolire la legge del guadagno finanziario a breve termine e di ristabilire la priorità del lavoro e della creazione umana. Questo movimento assume la forma di un assembramento per ristabilire la separazione tra le banche commerciali e le banche d'affari, il principio della legge Glass-Steagall votata sotto la presidenza di Franklin Delano Roosevelt, per neutralizzare le speculazioni finanziarie distruttrici. Questa battaglia è decisiva.

Nel mondo, in reazione allo sprofondamento del sistema finanziario di Wall Street e della City, nello stesso tempo si profila una mobilitazione per sfuggire alla decomposizione politica e sociale.

In questo contesto, vedo il mio ruolo come quello di chi procede rischiarando, sforzandosi di ridare un senso alla nostra storia nazionale con il contributo a questa speranza mondiale che si manifesta, in accordo con tutti coloro che sono mossi dalla stessa intenzione, e la guidano.

La politica attuale della Francia è diventata un tradimento e un crimine nei confronti della nostra stessa storia. Porta al caos.

Invito dunque tutti i patrioti, liberi dallo spirito di corpo o di appartenenza, a mettersi in relazione con me per risvegliare le grandi fonti d'ispirazione che ardono nel nostro Paese e unirle l'una all'altra.

Poiché, infatti, ci sarà vita anche dopo l'euro e dopo il Fondo Monetario Internazionale, purché noi ricostruiamo l'Europa, su fondamenta che siano i grandi progetti di sviluppo infrastrutturale dall'Atlantico al Mar della Cina e con pilastri che siano i mezzi di finanziamento decisi nella Nuova Bretton Woods e nella cooperazione politica ed economica indispensabile per effettuare quelle grandi opere. Quest'Europa è necessaria, mentre quella che ci viene venduta oggi con lo stesso nome è morta quanto il sistema monetario che la generò.

Per sopravvivere, la nostra società deve ritrovare la virtù e il coraggio politici. L'occasione è qui, nella tempesta.


Cheminade: Se réveiller dans la tempête


[inizio pagina]