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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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La Glass-Steagall alla Camera dei Deputati

25 giugno 2010 (MoviSol) - L'on Catia Polidori (Pdl) ha presentato una mozione con cui chiede la separazione tra banche commerciali e banche d'affari in Italia, per proteggere "le attività finanziarie ordinarie dai pericoli delle attività speculative". La battaglia per garantire che l'economia reale non possa mai più essere sacrificata per salvare chi ha speculato è iniziata negli Stati Uniti negli ultimi mesi, portando all'emendamento dei Senatori Maria Cantwell e John McCain a favore del ripristino della legge Glass-Steagall varata sotto Franklin Delano Roosevelt nel 1933. Il movimento di LaRouche si batte in tutto il mondo per questa misura come uno dei punti fondamentali della riorganizzazione dell'intero sistema finanziario internazionale.

La mozione della Polidori (membro della Commissione Attività Produttive) fa riferimento proprio alla battaglia negli Stati Uniti, dove la "riforma finanziaria" al vaglio del Congresso federale rischia di essere un flop totale grazie ai tentativi ripetuti di rimuovere ogni misura che vada in questa direzione. Della mozione hanno dato notizia diverse agenzie, tra le quali AGI e Il Sole 24 Ore Radiocor. Ci si aspetta che ne parlino altri organi di stampa nei prossimi giorni, e che gli altri gruppi parlamentari presentino una propria mozione per dichiarare da che parte stiano in merito a questa riforma fondamentale, piuttosto che continuare a perdersi nel gioco al massacro di decidere come meglio ridurre gli investimenti statali e le protezioni sociali.

Segue il testo della mozione:

La Camera,

premesso che:

la crisi finanziaria ed economica internazionale ha avuto effetti drammatici sulle economie di tutto il mondo, determinando una flessione significativa dei principali indicatori e portando a delle crescenti difficoltà per le famiglie italiane. Mentre il sistema bancario italiano ha subito meno la crisi rispetto ai sistemi di molti altri Paesi, a causa di una minore esposizione ai prodotti più rischiosi che hanno provocato i buchi spaventosi nei bilanci di numerosi istituti e società a livello internazionale, la crisi ha comunque evidenziato le difficoltà - invero presenti da numerosi anni - per il cuore del sistema economico italiano, le piccole e medie imprese, di reperire le risorse necessarie per continuare ad operare e crescere in un mercato dominato da una logica di profitto a breve termine, in cui i capitali vengono attirati dalle attività più speculative determinando un preoccupante e dannoso deficit di risorse per il settore, che rappresenta la maggior parte dell'occupazione in Italia e che contraddistingue un tessuto economico basato sull'innovazione, la flessibilità, e la solidarietà;

infatti dagli anni Novanta è iniziata una commistione tra le attività finanziarie ordinarie rappresentate dai depositi, i mutui, i prestiti alle imprese, e le attività speculative che negli ultimi due anni in particolare hanno mostrato la loro vera natura minacciando di gettare il mondo in una depressione economica senza paragoni. Di fronte a questa prospettiva Governi e banche centrali hanno attuato numerosi salvataggi, caricando sui contribuenti ulteriori debiti prodotti da chi ha speculato per conto proprio;

da oltre due anni il Governo italiano solleva nei vertici internazionali, quali il G8 e il G20, la necessità di nuove regole per il settore finanziario per garantire la protezione dell'economia reale dai fenomeni speculativi, ed è attualmente in corso un dibattito vigoroso a livello internazionale sul ripristino della separazione tra banche commerciali e banche di investimento il principio della legge Glass-Steagall varata negli USA nel 1933 e delle leggi che hanno garantito la stabilità del comparto bancario in Europa fino agli anni Novanta; negli Stati Uniti i senatori Maria Cantwell e John McCain hanno proposto un emendamento alla legge finanziaria all'esame del Congresso federale a favore del ripristino immediato di questa regola fondamentale; è necessario garantire che il sistema finanziario sia al servizio dell'economia reale, a differenza della tendenza degli ultimi anni in cui le attività puramente speculative hanno preso il sopravvento sul resto dell'economia, provocando anche un forte deficit di investimenti nei beni e servizi necessari per mantenere e accrescere il tenore di vita della popolazione

impegna il Governo:

ad assumere iniziative normative per garantire che le immissioni e la negoziazione di titoli finanziari e soprattutto di tutti gli strumenti speculativi «derivati» (future, option, swap, eccetera) siano completamente separate dalle attività ordinarie (depositi e finanziamenti) delle banche commerciali, ripristinando la divisione funzionale che fino agli anni Novanta proteggeva le attività finanziarie ordinarie dai pericoli delle attività speculative;

ad agire, in tutte le sedi internazionali, per promuovere accordi multilaterali che stabiliscano un ritorno a tale separazione tra le banche commerciali e le banche d'investimento, così favorendo un clima di investimento a lungo termine nell'economia reale.


(1-00392) «Polidori, Berardi, Di Biagio, Consolo, Raisi, Soglia, Mazzocchi, Moffa, Paglia, Contento, Sbai, Germanà, Lisi, Lehner, Cristaldi, Ventucci, Versace, Vignali, Angeli, Del Tenno, Bernardo, Barbareschi, Osvaldo Napoli, Aracu, Costa».


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