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Svezia: sta per finire l'incubo anti-nucleare durato 30 anni

25 giugno 2010 (MoviSol) - Il 17 giugno il Parlamento svedese ha preso la decisione storica di consentire la costruzione di nuove centrali nucleari che sostituiscano quelle esistenti, mettendo fine al bando deciso nel 1980 dopo un referendum contro l'energia nucleare. Quel referendum era stato sfacciatamente manipolato, giacché le uniche scelte consentite erano su come uscire dal nucleare, senza consentire la scelta di essere per lo sviluppo dell'energia nucleare. Tuttavia, il movimento di LaRouche in Svezia, l'EAP, aveva condotto una campagna per un "sì" deciso al nucleare. 30 anni dopo la maggioranza del Parlamento svedese ha deciso a favore.

Il "risultato" più noto del referendum del 1980 fu l'adozione di una legge non soltanto per uscire dal nucleare entro il 2010, ma anche per bandire la ricerca sull'energia nucleare, la cosiddetta "legge per bandire il pensiero". Il risultato fu che fu chiuso un intero gruppo integrato di industrie che producevano impianti nucleari svedesi, e molte di loro si trasferirono in Finlandia, che sta costruendo la prima centrale nucleare in Europa dal 1986. Fu accantonata un'intera generazione di scienziati, ingegneri e lavoratori qualificati delle macchine utensili. L'anno scorso il governo svedese avviò un programma d'urto per la formazione di una nuova generazione in grado di costruire centrali nucleari, prima che sparisse del tutto quella vecchia.

L'industria nucleare svedese è stata smantellata nonostante il fatto che la Svezia ha i più grossi depositi di uranio in Europa, e quasi il 50% della sua energia viene prodotta da impianti nucleari. Miliardi di euro sono stati buttati via in inutili fonti alternative quali l'energia solare ed eolica, e sono state bruciate (e disperse) milioni di tonnellate di carbone e petrolio da allora, invano. Invece di costruire nuovi impianti, sono stati rinnovati gli impianti esistenti a costi altissimi. Ci sono voluti 30 anni perché la maggioranza parlamentare autorizzasse la sostituzione dei 10 impianti tuttora in uso su 3 siti diversi. I nuovi modelli di reattore, più moderni, consentiranno il raddoppio della produzione di energia. Tuttavia, la costruzione di altri reattori, su nuovi siti, non è ancora stata approvata. La questione è al centro della campagna elettorale dell'EAP per le elezioni politiche in settembre.


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