Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

I salvataggi finanziari nell'UE sono illegali

16 luglio 2010 (MoviSol) - I quattro "professori anti-euro" in Germania (Wilhelm Hankel, Wilhelm Noelling, Karl Albrecht Schachtschneider e Joachim Starbatty) hanno tenuto una conferenza stampa a Berlino il 7 luglio, per annunciare di aver allargato il proprio ricorso costituzionale, originariamente riguardante il prestito alla Grecia, all'intero pacchetto di salvataggio finanziario dell'UE comprendente il Fondo Europeo di Stabilizzazione Finanziaria (EFSF) di 440 miliardi.

I professori hanno sostenuto che la rete di salvataggio dell'UE viola il Trattato di Lisbona e si muove su un terreno di illegalità non coperto da alcun trattato. La partecipazione tedesca al fondo in particolare viola tre articoli della costituzione: Art. 2 sullo stato di diritto, l'Art. 14 sulla protezione della proprietà e l'Art. 38 sulla democrazia parlamentare rappresentativa.

In aggiunta, "lo stesso euro è ora protetto da un "veicolo" privato con capitale minimo registrato nel Lussemburgo, uno stato che non ha nemmeno una vigilanza bancaria e monetaria". A causa di tali violazioni manifeste degli attuali trattati UE e della Costituzione tedesca, i quattro ricorrenti (ai quali si è aggiunto un quinto, il prof. Dieter Spethmann) sono fiduciosi che la Corte Costituzionale esprimerà parere a loro favorevole.

Ci si attende che la Corte si esprima a favore di un referendum popolare, poiché le rispettive politiche dell'UE rappresentano un cambiamento della costituzione, cosa che richiede il consenso popolare. Sapendo che la maggioranza dei tedeschi è a favore di un ritorno alla moneta nazionale, il risultato di un referendum è scontato.

E comunque, come ha risposto Schachtschneider alla domanda di un giornalista dell'EIR/Neue Solidaritaet, "una sentenza della Corte non è la fine della storia", perché "l'ultima istanza è il popolo. Se la pressione diventa insopportabile, il popolo si muoverà. Allora sarà necessario agire come cittadini: Wir sind das Volk! (noi siamo il popolo)… ciò sarà necessario se i politici proseguiranno per la strada su cui si muovono ora, contro gli interessi dei popoli, e cioè creando un superstato europeo senza il loro consenso, un superstato incorporato come regione in uno stato mondiale a spese della popolazione… Una volta che le cose non funzionano più al livello dei comuni, i cittadini riprenderanno in mano la politica".

In risposta ad altre due domande di Neue Solidaritaet su Glass-Steagall, Hankel ha spiegato che essa fu la reazione americana al "venerdì nero e alla grande crisi di quel periodo", così come la risposta tedesca fu la Legge sul Credito e sull'Economia (KWG) del 1933. "Entrambe sono molto ragionevoli, ma furono abrogate da una parte dalle tendenze della globalizzazione e dall'altra dal grave errore dell'UE di non aggiungere un ente di vigilanza comune al mercato monetario comune. Tutti noi qui sul podio chiediamo una modifica dell'eurosistema ora… questa è la mia risposta alla sua domanda: tornare a Glass-Steagall in America e tornare qui ad un modello simile alla KWG, che tra l'altro servì anche come modello per Glass-Steagall, allora nel 1933!"

Il giorno successivo alla conferenza stampa, la City di Londra ha mandato un messaggio ai quattro professori, tramite un rapporto della banca anglo-olandese ING che sostiene che una rottura del sistema dell'euro avrebbe conseguenze catastrofiche. Dando notizia del rapporto sul Telegraph, Ambrose Evans Pritchard ha scritto che si tratta di "una risposta a quei politici ed economisti tedeschi che parlano apertamente di sganciare i membri deboli" dell'eurozona, e in particolare ai quattro professori, che hanno descritto "i metodi usati per imporre le misure come 'golpisti' e antidemocratici. 'Questo corso porta la Germania alla rovina', hanno detto".

Il fatto che una banca reagisca direttamente all'iniziativa tedesca non fa che rafforzare l'accusa dei quattro professori, secondo cui il "folle" piano di salvataggio UE è stato concepito dalla mente di un banchiere.

La conferenza stampa dei quattro professori è stata preceduta da un annuncio a pagamento pubblicato in terza pagina del diffuso quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung il 6 luglio, intitolato "L'ombrello protettivo di Bruxelles non salverà l'unione monetaria".


[inizio pagina]