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La Cina lancia progetti infrastrutturali ambiziosi per la regione occidentale

16 luglio 2010 (MoviSol) - Il governo cinese stanzierà ingenti somme per costruire infrastrutture vitali nella parte occidentale del paese, nell'ambito di una strategia nazionale per sviluppare l'economia nazionale nel mezzo della crisi economica mondiale. Dopo una conferenza di due giorni a Pechino il 5-6 luglio, presieduta dal Presidente cinese Hu Jintao e dal vice primo ministro Li Keqiang, la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma ha annunciato che a partire da quest'anno verranno investiti 686,6 miliardi di yuan (circa 100 miliardi di dollari) per costruire 23 nuovi progetti infrastrutturali, che includono ferrovie, strade, aeroporti, miniere di carbone, centrali nucleari e reti elettriche, nella Cina occidentale. Le grandi opere si concentreranno nelle regioni dello Xinjiang, dell'interno della Mongolia, del Tibet, e nelle province di Sichuan e Yunnan.

Dieci anni fa, la Cina varò un programma nazionale "per sviluppare l'occidente", ma nonostante i massicci investimenti nelle infrastrutture regionali, il divario tra i livelli di vita nelle province della costa orientale e l'interno continuò ad ampliarsi. Il grave gap nel reddito nazionale viene riconosciuto come una delle sfide economiche più importanti per la Cina.

Il rinnovato sforzo di sviluppare l'occidente coincide con gli avvertimenti lanciati dal Primo Ministro Wen Jiabao, il 6 luglio, sul continuo impatto della crisi finanziaria mondiale sulla Cina. A Changsha, nella provincia sud-centrale dello Hunan, Wen ha detto che "l'economia cinese attuale resta buona, ma l'ambiente interno ed internazionale è estremamente complicato… la gravità della crisi finanziaria internazionale e le difficoltà della ripresa economica superano le aspettative della gente… abbiamo bisogno di risolvere alcuni problemi esistenti e urgenti".

Alla conferenza di Pechino, Hu ha detto che nel prossimo decennio la Cina occidentale dovrà entrare a far parte dell'economia industriale nazionale, compresa quella energetica. Dovranno essere sviluppati i servizi pubblici e bisognerà affrontare alcuni gravi problemi di tutela ambientale, inclusa la grave carenza di risorse idriche. Tra le altre misure, le imposte industriali andranno modificate al fine di incoraggiare gli investimenti e garantire che le imprese statali finanzino progetti locali.

Lo sviluppo dell'estremo occidente, soprattutto la regione di Xinjiang, sarà di importanza strategica per i vicini della Cina in Asia Centrale e Meridionale. Nell'ambito della politica di "balzo" dell'economia regionale, l'antica città della via della seta di Kashgar, la più lontana dalla costa, diventerà la sesta Zona Economica Speciale della Cina ed un centro commerciale e di trasporti. Si tratta di un progetto enorme, con sei nuovi aeroporti, 3.600 km di nuove linee ferroviarie entro il 2020, ed oltre 7.000 km di strade nuove o migliorate.


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