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Il FMI chiede austerità schachtiana per salvare le banche

23 luglio 2010 (MoviSol) - Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato l'8 luglio il suo rapporto semestrale (World Economic Outlook) e, come ci si aspettava, chiede che tutti i paesi applichino misure drastiche di austerità e tagli nei livelli di vita, accanto al salvataggio illimitato (e iperinflazionistico) delle banche. In altre parole, una politica classicamente fascista.

"La sfida centrale", afferma il rapporto, "è sviluppare una strategia fiscale credibile per assicurare che il debito pubblico sia posto su un sentiero sostenibile". Il FMI ammonisce nervosamente che, senza tali misure, potrebbero verificarsi "rinnovate turbolenze finanziarie". Per la prima volta, il FMI passa in rassegna l'economia USA e giunge alla conclusione che gli Stati Uniti debbano ridurre i propri livelli di vita. La ricetta del FMI è secca e essenziale:

  • L'Europa deve pompare trilioni nelle banche, "rendendo pienamente operativo il nuovo meccanismo di stabilizzazione europeo". La Banca Centrale Europea pompa già prestiti a scadenza settimanale alle banche per tenerle a galla, in quanto il mercato dei prestiti interbancari, per non menzionare i prestiti per gli investimenti produttivi, si è congelato.
  • Tutte le nazioni devono tenere aperta la borsa dei salvataggi, garantendo che "le condizioni monetarie rimangano allentate per il futuro prevedibile" e le banche centrali devono "fare maggiore uso del proprio bilancio per allentare ulteriormente le condizioni monetarie" – e cioè, fare espandere la scorta monetaria. Precedenti proposte per ridurre il pericolo di scoppio della bolla, come l'accordo di Basilea per aumentare la capitalizzazione bancaria, sono state accantonate.
  • I bilanci devono essere tagliati, specialmente nella sanità, nelle pensioni e altri aspetti della sicurezza sociale: "Di somma importanza sono gli impegni fermi a strategie ambiziose e credibili per ridurre i deficit fiscali… riformare la spesa pensionistica e i sistemi sanitari". Tali misure "politicamente difficili" non solo, ordina il FMI, devono essere applicate, ma devono essere addirittura anticipate rispetto ai tempi, per salvare il sistema che si sta disintegrando.

Per quanto riguarda gli USA, il FMI fa lodi sperticate agli elementi più reazionari della "riforma" sanitaria di Obama, come l'Independent Payments Advisory Board che, dice il FMI, "svolgerá un ruolo chiave nel monitorare la crescita eccessiva dei costi e porrà ad essa rimedio". Anche se il FMI non la cita espressamente, esso sostiene anche la commissione altrettanto "indipendente" sulla Stabilità Fiscale e Finanziaria, guidata da Erskine Bowles e Alan Simpson, che è stata già ribattezzata "Commissione Kitekat", perché i tagli alle pensioni che essa propone costringerà gli anziani a mangiare cibo per gatti.

Bowles, che è stato nominato da Obama, ha a sua volta lodato il piano di Cameron additandolo a modello per gli USA. Ad una conferenza della Camera di Commercio USA il 14 luglio a New York, egli ha detto: "Mi piacerebbe che facessimo una cosa che hanno appena fatto gli inglesi, devolvendo il 75% della spesa e il 25% delle entrate" alla riduzione del deficit.


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