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Il salvataggio dei minatori cileni mette in risalto la follia di chiudere i programmi spaziali

20 ottobre 2010 (MoviSol) - Poche imprese hanno catturato l'immaginazione della popolazione mondiale come lo spettacolare salvataggio dei 33 minatorio intrappolati nella mina di San José, in Cile, per 33 giorni. Grazie agli sforzi del governo cileno, sostenuto da una mobilitazione mondiale dalla Cina agli USA, tutti e 33, uno dopo l'altro, hanno potuto essere salvati e correre nelle braccia dei familiari e degli amici il 12 e 13 ottobre.

Il ruolo della NASA è stato centrale nel miracoloso salvataggio, ma i contributi sono provenuti anche da altri, come ad esempio dalla gru costruita in Cina agli strumenti di precisione forniti dalla ditta tedesca Micon, al perforatore costruito in Pennsylvania che ha scavato il foro molto più rapidamente di quanto avrebbe fatto la tecnologia cilena.

Quando si venne a sapere che i minatori erano ancora vivi 17 giorni dopo l'incidente, si è fatto ricorso alla NASA per mantenere gli uomini in salute fisica e psicologica, e poi per progettare il sistema che li avrebbe riportati alla superficie sani e salvi. Il personale medico della NASA si è recato in Cile per fornire assistenza sulla dieta, sugli esercizi, sulla comunicazione e altri fattori importanti per la salute dei minatori. In 50 anni di volo umano nello spazio, la NASA ha accumulato una vasta esperienza per affrontare una vasta gamma di problemi, compresa l'esperienza di isolamento sociale.

L'ingegnere della NASA Clint Cragg, un ex comandante di sottomarini, ha accompagnato i medici per verificare che cos'altro potesse fare l'ente spaziale americano. Al ritorno in Virginia, ha raccolto una squadra di ingegneri da ogni angolo della NASA per progettare la capsula che avrebbe dovuto entrare nel foro scavato dalla perforatrice e trasportare i minatori alla superficie. La NASA ha decenni di esperienza nell'accomodare uomini in spazi estremamente ridotti. Gli esperti della NASA hanno fatto dei suggerimenti, come quello di rivestire la capsula di Teflon per impedire l'attrito lungo il foro; un tettuccio a maglia per permettere il flusso dell'aria ma proteggere da eventuali frammenti in caduta; la raccomandazione che la capsula fosse in grado di verticalizzarsi da sola per non inclinarsi lungo la salita, e di collocarsi nel foro da sola poiché l'ultimo minatore non sarebbe stato in grado di farlo da solo.

Il felice esito di quella che avrebbe potuto essere una tragedia indica ancora una volta l'importanza dei programmi di volo spaziale per tutti gli aspetti della vita sulla terra, e sottolinea l'esperienza unica accumulata dalla NASA alla frontiera della scienza e della tecnologia. Eppure, sono proprio questi i programmi che il Presidente Obama ha deciso di chiudere! Basterebbe questo, ha detto LaRouche, per incriminarlo.

Ma c'è anche da riflettere sull'approccio completamente anti-umano del calcolo "costo-efficienza" che è diventato egemone negli USA e in Europa. Se avessero consultato il dott. Ezekiel Emanuel della Casa Bianca, o i suoi colleghi, avrebbero forse calcolato che la vita de "los trentatres" non valesse il costo delle operazioni di salvataggio.


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