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Barofsky attacca l'amministrazione Obama su povertà, disoccupazione, pignoramenti e menzogne sui salvataggi bancari

6 novembre 2010 (MoviSol) - All'inizio di ottobre, quando è scaduto il primo pacchetto di salvataggi bancari (il fondo TARP di 700 miliardi di dollari) sia l’amministrazione Obama che Wall Street hanno affermato che fosse stato un successo. Il costo finale, sostengono, sarebbe stato inferiore a 50 miliardi.

Si tratta chiaramente di una frode, come è stato confermato il 26 ottobre, nel rapporto trimestrale di Neil Barofsky, il funzionario federale incaricato di supervisionare la gestione del TARP da parte del governo. Il rapporto afferma che "è troppo presto per scrivere l’obituario del TARP" perché c’è ancora una tranche di 100 miliardi di dollari di fondi precentemente impegnati che potranno andare ad acquistare i titoli tossici di Wall Street. Gli americani, avverte, hanno l’errata impressione che siano finiti i giorni dei salvataggi bancari.

Il rapporto è devastante per la Casa Bianca, in quanto fa notare che benché il TARP abbia aiutato molte banche d’affari a Wall Street, le cose sono peggiorate per "Main Street", ovvero per l’economia reale. In effetti "il TARP non è riuscito ad aumentare i prestiti alle piccole imprese che hanno più difficoltà a reperire il credito" nonostante il fatto che miliardi di dollari del TARP fossero stati concessi alle banche espressamente per aumentare il credito…

Quanto a promuovere i posti di lavoro e la crescita economica, il rapporto nota che il fatto che "la disoccupazione continua ad essere al 9,6%, il 3% più alta che all’inizio del programma. Mentre tornano i bonus miliardari a Wall Street, il tasso di povertà della nazione è aumentato dal 13,2% nel 2008 al 14,3% nel 2009".

L’obiettivo principale del TARP era di evitare i pignoramenti delle case, ma "è fallito miseramente" anche in questo. Solo 207.000 ipoteche sono in "modificazione permanente" rispetto a 5,5 milioni di pignoramenti e 1,7 milioni di case perse coi pignoramenti dal gennaio 2009".

Un quadro ancor più fosco è stato dipinto da Julia Gordon, consulente del Centro per il Credito Responsabile, ad una conferenza di supervisione del TARP il 27 ottobre. Ha dichiarato che quello stesso giorno stavano "per essere eseguiti pignoramenti per due milioni di famiglie. Circa tre milioni riceveranno a breve un avviso di insolvenza. Nei prossimi anni la combinazione tossica tra alta disoccupazione e mancanza di credito potrebbe portare ad un totale di oltre 13 milioni di pignoramenti".

Paragonato a queste cifre il cosiddetto "programma di mitigazione dei pignoramenti" dell’amministrazione riuscirà al massimo a impedire il pignoramento di 500.000 case. L’unica soluzione razionale, proposta da LaRouche, è la moratoria dei pignoramenti fino a quando il sistema bancario non sarà stato sottoposto ad una procedura di separazione tra banche commerciali e banche d’affari, come quella prevista da Glass-Steagall.

In una nota finale del suo rapporto Barofsky accusa il Ministero del Tesoro di "manipolare le informazioni sui guadagni delle public relations" nel caso dell’AIG. Usando nuovi metodi contabili e sostituendo il tipo di azioni AIG in mano al governo, il Tesoro sostiene che perderà solo 5 miliardi di dollari e non i 42 miliardi precedentemente riportati, per l’aumento del prezzo delle azioni.


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