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Il CorrierEconomia rilancia LaRouche

23 novembre 2010 (MoviSol) - Riportiamo un estratto dell'articolo del CorrierEconomia di ieri, a firma di Ivo Caizzi. Il giornalista, autore due anni fa di un articolo sulla proposta larouchiana di un firewall anti-speculazione e sulla "Bretton Woods 2" di Lyndon LaRouche e Giulio Tremonti, riconosce nuovamente all'economista e statista americano il merito di aver puntato alle cause della crisi in corso, mentre finora si è pensato soltanto a salvare gli speculatori.

L'articolo integrale è riprodotto sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze, a questa pagina.


L'Irlanda, l'Ue e i dubbi sulla strategia anti-crisi
Chi punta a misure contro la speculazione

A Bruxelles sta ripartendo il dibattito sulla necessità di varare misure anti-crisi per colpire e ridimensionare in modo drastico la speculazione finanziaria [...]

Riprende quota la soluzione di separare la parte commerciale delle banche da quella speculativa, come suggeriva Paul Volker, uno dei consiglieri del presidente Usa Barack Obama. Appare profetica l'intuizione dell'economista-guru statunitense Lyndon LaRouche, che fin dall'inizio della crisi invitava a salvare con denaro pubblico solo le attività di credito alle imprese e alle famiglie, provocando il fallimento delle entità finanziarie speculative in difficoltà.

La linea diversa dell'Unione europea [...] ha messo a disposizione degli i speculatori le risorse per tornare a lucrare addirittura attaccando i titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona con difficoltà di bilancio.

I tentativi dell'Ue di salvare l'Irlanda dal tracollo finanziario stanno replicando lo scenario visto quando la Grecia risultò non in grado di piazzare sui mercati le sue obbligazioni a costi ragionevoli. Potrebbe poi dover essere soccorso il Portogallo, sempre a carico dei contribuenti europei e a causa degli attacchi della speculazione. A Bruxelles stanno così iniziando a considerare, in modo riservato, dove porta (sic) continuare a sostenere con il denaro pubblico banche e Stati in difficoltà, senza adeguate limitazioni e condizioni, favorendo di fatto il ritorno della speculazione.

[...]

Ma a Bruxelles si sta diffondendo almeno il dubbio sull'eventualità di considerare una strategia diversa da quella che non ha portato l'Eurozona fuori dalla crisi e richiede sempre nuove immissioni di denaro pubblico per turare perdite finanziarie in arrivo a catena. Soprattutto inizia a essere valutato in grande riservatezza come affrontare la possibilità che, dopo aver tappato i buchi irlandesi e portoghesi, finiscano sotto l'attacco della speculazione altri Stati dell'Eurozona con i conti pubblici in difficoltà.

La pagina del CorrierEconomia



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