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"Eutanasia: mai più": Helga Zepp-LaRouche lancia un appello urgente ai tedeschi

4 gennaio 2011 (MoviSol) - "Quando l'enormità dei crimini commessi dai nazisti divenne evidente nel 1945, l'orrore del mondo intero e della Germania venne espresso in parole che furono sentite come un obbligo sacro: "Mai più l'eutanasia!". Ora, 65 anni dopo, ci troviamo nuovamente di fronte alla stessa politica, con la transizione dal razionamento clandestino dell'assistenza sanitaria ad una 'disposizione' secondo cui certe categorie di pazienti che non ricevono un'assistenza di qualità da molto tempo, non riceveranno nemmeno un'assistenza adeguata".

La signora LaRouche reagisce così ad una dichiarazione del Presidente dell'Associazione Medica Tedesca, Prof. Joerg-Dietrich Hoppe, che ribalta drammaticamente la sua posizione precedente dichiarando che la professione medica tedesca dovrebbe cambiare la propria posizione sull'"assistenza ai morenti" perché è cambiato il sentimento generale tra i medici tedeschi. Anche se il codice medico condanna come non etica l'assistenza ai suicidi, non è più punibile per legge.

La dichiarazione di Hoppe, come nota la signora LaRouche, è giunta pochi giorni dopo l'emanazione negli Stati Uniti di una direttiva del Presidente Obama, che premia i medici che convincono i loro pazienti a rifiutare misure salvavita in caso di emergenze mediche. Questi sviluppi paralleli negli Stati Uniti e in Germania, e la promozione di una politica simile da parte della Commissione Europea, indicano chiaramente che i governi transatlantici sono intenzionati a ridurre il deficit pubblico imponendo tagli brutali, soprattutto alla sanità.

Le dichiarazioni del Prof. Hoppe, prosegue Helga Zepp-LaRouche, sono ancor più allarmanti alla luce dell'intervista che il presidente dell'Associazione Medica le concedette nel maggio 2009, in cui metteva in guardia dall'erosione dell'etica medica. In precedenza aveva dichiarato che "il suicidio assistito non è compito dei medici e (..) non dovrebbe mai diventarlo!"

La signora LaRouche cita nella sua dichiarazione il Dott. Leo Alexander, uno dei querelanti al processo di Norimberga contro i crimini nazisti. Nel suo libro, Alexander sottolineò che l'eutanasia, basata sulla dottrina utilitaristica di Hegel e Bentham, iniziò con piccole cose "con cambiamenti sottili nell'atteggiamento dei medici che cominciarono ad accettare la nozione che ci sia una vita non degna di essere vissuta". A quell'epoca, nel 1949, il Dott. Alexander puntò il dito contro i pericoli contemporanei della dottrina utilitaristica nella politica sanitaria. Oggi è più urgente che mai fermarla prima che sia troppo tardi!


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