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Proteste dall'India agli Stati Uniti: il sistema è un Dead Man Walking

4 marzo 2011 (MoviSol) - Nel corso dell'intervista settimanale sulla TV di LPAC, Lyndon LaRouche ha sottolineato che l'attuale sistema monetario e finanziario "è ormai un 'Dead Man Walking', un condannato a morte. Cammina, ma è morto. E non c'è alcuna condizione a cui il sistema attuale di governo, in tutto il mondo, possa continuare ad esistere nella forma attuale. È già defunto". E quei leader che continuano a difenderlo si ritroveranno presto disarcionati.

L'intera regione transatlantica è in uno stato di bancarotta senza speranza, ha proseguito LaRouche, includendo enfaticamente anche il sistema dell'Euro. Non c'è modo che il debito, rappresentato dai salvataggi bancari ed altre cose simili in Europa e altrove, possa mai essere ripagato. Per questo motivo abbiamo bisogno di una riforma Glass-Steagall globale, che distingua tra il debito legittimo e quello speculativo, il che significherebbe la fine di Wall Street. Non c'è alcuna speranza di ripresa, ovunque "sotto questo Presidente degli Stati Uniti, e sotto questo sistema britannico". Con Obama alla Casa Bianca, non c'è speranza di sopravvivenza per gli Stati Uniti, e se saltano gli Stati Uniti, salta anche tutto il sistema occidentale.

"Abbiamo a che fare con un mondo dominato dalla follia di massa, e i folli sono alla guida delle istituzioni" ha dichiarato LaRouche. Ciò a cui assistiamo in Egitto, Libia, Bahrein, Tunisia, ed anche nel Wisconsin, è la disintegrazione dell'intero sistema, con una reazione a catena e i governi che cadono uno dopo l'altro.

Altrove, LaRouche ha sottolineato che Gheddafi ed il governatore del Wisconsin Walker sono espressioni della stessa crisi da collasso transatlantica. Mentre ovunque la gente è pronta a lottare, la mancanza di leadership da parte di coloro che dovrebbero fungere da guida in questa situazione "sta portando la situazione verso un processo simile alla Rivoluzione Francese" pregno di pericoli.

Dopo la sua dichiarazione iniziale su LPAC-TV LaRouche è stato interpellato sulla psicologia di massa delle rivolte che stanno scoppiando in tutto il pianeta. In risposta, egli ha esordito paragonando la reazione della popolazione "al divorzio più duro che si possa immaginare, in cui la gente dice al proprio padrone, che è il sistema attuale: 'Non ti amiamo più. Anzi, ti odiamo'. E questa è una reazione sana, molto sana", ma non basta.

Le proteste in Egitto, in Libia contro Gheddafi, in Wisconsin e in tutti gli Stati Uniti, indicano che "il sistema sta crollando, e la sposa (il popolo) sta lasciando lo sposo".

La questione ora, ha sottolineato LaRouche, è la necessità di una leadership positiva "che sia un'alternativa a tutto ciò che rappresentano Obama e Wall Street. Dobbiamo prendere l'odio della gente, che sta dilagando in tutto il mondo, in tutta l'Europa e in tutti gli Stati Uniti, in particolare, e trasformare quest'odio in qualcosa di costruttivo. La passione è giustificata. La passione che ora si esprime in odio, un odio crescente, nei confronti di questa amministrazione, e di questo Presidente e tutto quello che essi comportano: è giustificato nel senso che è stato provocato. Ma dobbiamo passare dall'odio a qualcosa di costruttivo".

Per gli Stati Uniti, LaRouche ha dato l'esempio della vittoria repubblicana alle ultime elezioni in novembre, basata sull'odio della popolazione nei confronti della politica di Obama, in particolare la riforma sanitaria, e nei confronti del Partito Democratico che ha capitolato alla Casa Bianca. Ma limitando la loro reazione ad un voto di protesta, gli americani hanno ottenuto qualcosa di pessimo tanto quanto Obama, e cioè gli ultraconservatori come il governatore Walker ("il Baltassar del Wisconsin"). "L'odio che evoca è pericoloso se rimane solo odio".

Sappiamo quali misure prendere, ha sottolineato LaRouche, con una riforma Glass-Steagall, il rifiuto di una politica sanitaria basata sul razionamento e l'efficienza dei costi, come quella di Obama, e grandi progetti come NAWAPA. Dobbiamo semplicemente attuarle. "Possiamo avere un secolo di sviluppo, con queste misure. Ma dobbiamo abbandonare il fattore dell'odio, il fattore negativo. Dobbiamo passare al fattore costruttivo".


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