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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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La risposta coraggiosa del Giappone alla crisi

17 marzo 2011 (MoviSol) - Il 13 marzo LaRouche ha dichiarato che "Il Giappone va encomiato soprattutto per il suo coraggio, la sua calma e la sua preparazione nella risposta alla crisi attuale. Anche se è quasi impossibile disporre precauzioni ad una catastrofe di tale ampiezza, il Giappone ha fatto un ottimo lavoro e ha risposto stoicamente, che suscita l'ammirazione delle altre nazioni del mondo".

"In un mondo in cui l'Europa è impazzita, in cui sono impazzite anche molte parti degli Stati Uniti, colpito con tale forza dalla natura e dal sole, il Giappone sta funzionando stoicamente e va lodato per la sua serenità d'animo. Lo stesso encomio va agli scienziati russi e di altra nazionalità che hanno fatto eco alla serenità e al senso di responsabilità mostrato dal Giappone".

Contrariamente alla campagna isterica che caratterizza quasi tutti i media internazionali, compresa l'Italia, e allo sciacallaggio dei verdi, l'accademico russo Yevgeni Velikhov, presidente del Centro Nazionale di Ricerca dell'Istituto Kurchatov ha spiegato il 12 marzo perché un incidente come quello di Cernobil non può avvenire in Giappone. Altri esperti nucleari, persino in Gran Bretagna, hanno fatto eco a questa valutazione. Nonostante il Giappone sia stato colpito da un terremoto di grado 9 della scala Richter, e i reattori fossero stati costruiti per resistere ad una scossa di grado 8,2, il sistema ha retto. I danni sono stati causati dallo tsunami.

I danni generali sono comunque devastanti e noi condividiamo l'intenzione di ravvivare lo spirito di ricostruzione, espressa dalle autorità giapponesi. Se lo sforzo di ricostruire l'economia viene avviato seriamente, questa catastrofe di dimensioni storiche potrebbe servire a diffondere lo sviluppo in tutto il mondo.


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